venerdì 13 maggio 2016

Tai Chi Ventaglio con Silvia a Piazza Re di Roma











CORSI DI TAI CHI E QI
GONG DA 10 EURO A ROMA! APERTI A TUTTI! ANCHE PER PRINCIPIANTI! LEZIONE DI
PROVA GRATUITA! ROMA – APPIO – TUSCOLANO, (metro A Ponte Lungo, Vicino Stazione
Tuscolana), Via Narni,(19/a) – 00181 (Sala san Gaspare, all’angolo con via
Assisi – Si accede alla sala da un portoncino senza numero civico all’angolo
tra via Narni e via Assisi, su cui e’ scritto “Sala San Gaspare”), Il Lunedi’ e/
o  il Mercoledi’ ore 17.00 — 19.00. COSTO
circa 10 EURO MENSILI (per un turno settimanale di 2 ore). Tai Chi Stile Yang e
Chen, Qi Gong, Nei Gong, Spada. ( Mappa: 
http://goo.gl/maps/9y0B5 ).

La quota e’ di 100 euro per tutto l’anno, per un turno settimanale di 2 ore, di
150 euro per due turni.



Si puo' frequentare
uno solo od entrambi i turni settimanali



(CI SI PUO’ INSERIRE
IN QUALSIASI MOMENTO. SARANNO DETRATTE LE QUOTE DEI MESI NON FREQUENTATI. ESEMPIO:
da Marzo a Giugno: 40 euro per un turno e 80 per due turni!). 



I corsi sono adatti
anche ai principianti. Per la lezione di prova basta venire negli orari
indicati con abbigliamento comodo e scarpe da ginnastica. La lezione di prova
e’ gratuita.




CORSI IN ZONA: MARCONI
-  PORTUENSE – MAGLIANA – SAN PAOLO – OSTIENSE – GARBATELLA - 
EUR.  PRESSO LA SCUOLA A. EINSTEIN IN VIA AVICENNA 57/B, 00146,
(Mappa: 
http://goo.gl/maps/dvFFW  ). INFOLINE: 349.4504749.: IL SABATO
MATTINA: ORE 10.30-12.30, IL MERCOLEDI’ ore 19:30 – 21:00,

LEZIONE DI PROVA SEMPRE GRATUITA.






Info: email marcellotaichi@supereva.it, Tel.
349-4504749.

SITI

Marcellotaichi:  
http://www.marcellotaichi.it/









VIDEO YOU TUBE: IL
CANALE DI MARCELLOTAICHI:
http://www.youtube.com/user/marcellotaichi



Facebook: Marcello
Taichi - Taijiquan e Qi Gong a Roma : 
https://www.facebook.com/taijiquanroma






























TAI CHI
ONLINE ROMA APPIO TUSCOLANO






 



TAI CHI ONLINE ROMA MARCONI






 



 





Come l’agopuntura, il Tai Chi, con i suoi movimenti morbidi e armoniosi,
contribuisce a rendere più flessibili le articolazioni, eliminando blocchi
cronici e a rendendo più scorrevole e libero il flusso energetico. Insieme ad
una dieta, ai massaggi e all’agopuntura, il Tai Chi e il Qi gong integrano
l’insieme di tecniche offerte oggi dalla medicina cinese per salvaguardare il
benessere psicofisico.



Il Tai Chi e il Qi Gong possono essere definiti come l'arte
di sentirsi bene. Fin dall'antichità, in Cina sono state sviluppate delle
tecniche di salute per guarire da ogni tipo di malattia, per riequilibrare il
corpo, ma anche per aumentare l'energia vitale dell'individuo ed interagire con
essa in molte maniere. L'insieme di queste tecniche, in epoca contemporanea, ha
preso il nome di Tai Chi e Qi Gong.



Nel Tai Chi si apprendono movimenti estremamente dolci,
calibrati e lenti che, uniti ad un forte flusso di energia, portano ad un
equilibrio totale del corpo. Questa tecnica Orientale e arma ideale per
recuperare la salute, un metodo di "agopuntura naturale" e una arte
marziale di difesa non-competitiva. In definitiva un complesso sentimento di
totalita.



La prima parte della lezione e incentrata sullo
scioglimento, l allineamento posturale, l’ attivazione energetica ed il qi
gong, poi si studiano le forme brevi dello stile yang e chen.



Lavoriamo molto sul rilassamento, lo scioglimento del corpo
e delle articolazioni, la postura e vari esercizi di Qi Gong per attivare la
circolazione dell'energia interna.



Ecco alcune delle sequenze di Qi Gong che pratichiamo:



Il Nei Gong (Lavoro Interno), Gli esercizi della Longevita
Gli Otto Pezzi di Broccato, I 18 Esercizi Taoisti, Gli 8 Pezzi di Broccato, Gli
esercizi del Drago, Il Qi gong del Bozzolo di Seta, Il Qi gong dei 5 Animali,
Ed altri



Inoltre studiamo anche delle brevi e semplici sequenze di
Tai Chi, molto facili da imparare.



Forniamo inoltre il materiale didattico per lo studio degli
esercizi.



La domenica mattina
dalle 10.30 alle 12.30 c’e’ pratica collettiva di Qi Gong e Tai Chi a villa
Celimontana, Al Celio, metro B Colosseo, metro A Manzoni o San Giovanni,
entrando da via della Navicella n. 12 in fondo al vialetto a sinistra. Info:
email marcellotaichi@supereva.it, Tel. 349-4504749. Per la lezione di prova
gratuita basta venire negli orari indicati con abbigliamento comodo e scarpe da
ginnastica. Durante l'anno si terranno seminari di approfondimento con i
maestri della scuola. Per gli interessati e' possibile seguire corsi di
formazione per l'insegnamento.

--------------------------------------------------------------



Tai Chi: la ricetta per
invecchiare bene




 



Scritto da Roberta Ragni



Creato 05 Aprile 2012



 



·

·

Tai Chi e anziani – Un’arte marziale cinese,
nata come tecnica di combattimento e oggi conosciuta come ginnastica e come
tecnica di medicina preventiva, potrebbe migliorare la salute del cuore degli
anziani: è il Tai Chi, o taijiquan, tecnica legata al movimento fisico e a una
profonda filosofia di vita che affonda i suoi contenuti in antichissime teorie
come quella del Bagua, dell’Yi Jing, ovvero dell’eterna alleanza degli opposti
e, più in generale, del Taoismo.


La lista delle sue implicazioni positive sulla
salute si allunga sempre di più e oggi scopriamo, grazie a uno studio
pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology  e promosso
dall’Hong Kong Polytechnic University  , che il Tai Chi, che consiste
principalmente nell’esecuzione di una serie di movimenti lenti e circolari che
ricordano una danza silenziosa, ma che in realtà mimano la lotta con un
opponente immaginario, è un vero e proprio toccasana per la salute degli
anziani dopo i 60 anni, quando il corpo comincia a mostrare i segni di indebolimento.


I ricercatori hanno analizzato 69 soggetti
anziani, tenendoli sotto osservazione, tra cui 29 praticavano Tai Chi da almeno
3 anni per almeno un’ora e mezza alla settimana . I risultati hanno mostrato
che questi soggetti risultavano più in salute in quasi tutte le osservazioni
emodinamiche, tra cui la pressione arteriosa, la resistenza vascolare e la
pressione del polso. Un miglioramento significativo e’ stato registrato,
inoltre, in merito alla conformità delle arterie grandi e piccole (dal 40-44 per
cento in piu’) e alla forza muscolare, in particolare del ginocchio. Insomma,
erano più tonici e in salute rispetto a coloro che non lo avevano mai
praticato.


William Tsang, principale autore dell’indagine,
ha spiegato che “questo è il primo studio che esamina i possibili effetti del
Tai Chi sulla compliance arteriosa, confrontando i praticanti anziani Tai Chi
con i coetanei non praticanti. Riteniamo che il miglioramento provocato dagli
esercizi dipenda dalla combinazione di allenamento aerobico, stretching,
concentrazione mentale e meditazione promossa dai movimenti tipici del Tai Chi.
Un ulteriore vantaggio che favorisce l a promozione della disciplina tra gli
anziani – ha concluso – è che può essere praticata in qualsiasi momento e
ovunque, senza vincoli di apparecchiature o palestre” .


Un’ulteriore conferma, insomma, della validità
della “ricetta” che gli antichi cinesi ci hanno tramandato grazie a questa
disciplina che agisce sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione
di corpo e spirito, per raggiungere un benessere completo, coinvolgendo
muscoli, polmoni, cuore e mente.


Roberta Ragni

 

Il Tai Chi contro i problemi di cuore e
l’insufficienza cardiaca


 

Scritto da Verdiana Amorosi

Creato 28 Aprile 2011

 

Sembrerà strano, ma esercitarsi con il Tai-Chi,
la disciplina che si può praticare anche nei parchi in questo periodo e molto
diffusa negli Stati Uniti, fa bene alla salute di tutti. Anche dei malati
cardiaci. E se si effettua l’allenamento con regolarità, un’ora per due volte
alla settimana, gli effetti di questa attività evidenziano grandi benefici per
la salute dell’uomo.


A rivelarlo è uno studio pubblicato su Archives
of Internal Medicine dai ricercatori americani dell’Harvard Medical School di
Boston, in cui emergono tutti gli effetti positivi di questa disciplina
orientale, che invita al movimento ma allo stesso tempo anche alla riflessione.


La ricerca è stata effettuata su 100 soggetti
con insufficienza cardiaca sistolica, che sono stati suddivisi in due gruppi
distinti per essere poi monitorati attentamente per ben tre anni, dal 2005 al
2008. Il primo gruppo, composto da 50 pazienti, aveva il compito di svolgere
un’ora di Tai Chi due volte a settimana per tre mesi. L’altro è stato invece
escluso da questa attività.


Risultato? Alla fine dei tre mesi, in seguito ad
un controllo dello stato di salute dei pazienti dei due gruppi, è emerso che la
qualità della vita di chi aveva praticato il Tai Chi era migliorata nettamente:
i pazienti mostravano una migliore forma fisica e mentale ed evidenziavano una
maggiore fiducia nell’eseguire sia gli esercizi fisici che le quotidiane
attività di routine.


“I pazienti con insufficienza cardiaca sistolica
cronica sono sempre stati considerati troppo fragili per poter praticare
esercizi fisici – hanno detto gli autori dello studio-. Il Tai Chi, invece,
risulta sicuro, e può aiutarli a svolgere le attività quotidiane e a migliorare
la qualità della vita e l’umore”.


Che voi abbiate un’insufficienza cardiaca o
meno, che ne dite di un po’ di Tai Chi nel parco? Non è un caso che da molti
questa pratica è stata definita la “meditazione che incontra il movimento”.


Verdiana Amorosi

 

 

Tai Chi: chi lo pratica si mantiene piu’ giovane

 

Scritto da Francesca Biagioli

Creato 30 Maggio 2014

 

 

Il Tai Chi come tante altre discipline e
pratiche di origine orientale, offre molti benefici sia a livello fisico che
psicologico. Ora una nuova ricerca ha scoperto che l’antica arte marziale
cinese è molto utile anche a rallentare il processo dell’invecchiamento agendo
come una sorta di trattamento anti-age direttamente sulle cellule.


Ad arrivare a questa conclusione sono stati i
ricercatori del China Medical University Hospital di Taichung (a Taiwan) che
hanno visto pubblicata la loro ricerca su Cell Transplantation. Il team di scienziati
ha voluto analizzare l’effetto del Tai Chi e della camminata a passo veloce
sulla longevità attraverso l’utilizzo di un campione di giovani al di sotto dei
25 anni divisi in 3 gruppi: il primo praticava il Tai Chi (TCC), il secondo la
camminata a passo veloce (BW) e il terzo non faceva nessun esercizio
particolare (NEH).


Al termine dell’esperimento, dopo un anno,
attraverso delle analisi specifiche si è visto che il gruppo di giovani che
praticava Tai Chi, aveva un incremento delle cellule 34 (o CD34+), cellule
staminali particolarmente importanti, in grado di sostenere diverse funzioni
del nostro corpo in modo da aiutarlo a mantenersi giovane. Inoltre, come ha
dichiarato Shinn-Zong Lin, autore principale dello studio: “E’ possibile che il
Tai Chi possa promuovere la vasodilatazione e aumentare il flusso di sangue”.


Il campione di persone che hanno partecipato
allo studio è stato scelto appositamente così giovane per evitare che i
risultati potessero essere falsati da altri fattori relativi alla persona come
assunzione di farmaci, malattie croniche, ecc. Inoltre perchè gli
organismi giovani hanno maggiore velocità di rinnovo cellulare.


“Considerando che la corsa veloce può richiedere
uno spazio più ampio o più strumenti, il Tai Chi sembra essere una scelta più
facile e più conveniente di esercitazione anti-invecchiamento” ha dichiarato
Lin.


Francesca Biagioli

Tai Chi per il cuore degli anziani

Il mondo accademico torna ad occuparsi della
disciplina orientale del tai chi, donando nuovo lustro ad una pratica diffusa,
ma di cui non si conoscono ancora tutti i benefici.


Il Tai Chi, infatti, non è solo un toccasana per
la mente e per la forma fisica e la lista delle sue implicazioni positive sulla
salute si allunga sempre di più.


Sapevamo già che può aiutare ad abbassare i
livelli glicemici nei malati di diabete, in particolare quello di tipo 2, che
può avere effetti molto positivi anche su coloro che soffrono di depressione,
che è straordinariamente efficace per la prevenzione delle cadute delle persone
anziane e che migliora la qualità della vita delle persone che soffrono di
insufficienza cardiaca cronica.


E proprio del legame tra thai chi e benessere
del cuore degli anziani si è occupata una ricerca dell’Hong Kong
Polytechnic University, pubblicata sull’European Journal of Preventive
Cardiology, che coinvolto 65 soggetti anziani: 29 reclutati da una palestra di
Tai Chi che avevano praticato gli esercizi per almeno un’ora e mezza alla
settimana per tre anni, e 36 persone senza alcuna esperienza di Tai Chi.


Ebbene, i soggetti che praticavano Tai Chi erano
più in salute in quasi tutte le osservazioni emodinamiche, tra cui la pressione
arteriosa, la resistenza vascolare e la pressione del polso. Inoltre, si è
registrato un miglioramento anche per quanto riguarda la conformità delle
arterie grandi e piccole (dal 40-44% in più) e alla forza muscolare, in
particolare del ginocchio.


William Tsang, principale autore dell’indagine,
ha dichiarato: “Riteniamo che il miglioramento provocato dagli esercizi dipenda
dalla combinazione di allenamento aerobico, stretching, concentrazione mentale
e meditazione promossa dai movimenti tipici del Tai Chi. Un ulteriore vantaggio
che favorisce la promozione della disciplina tra gli anziani – ha concluso – è
che può essere praticata in qualsiasi momento e ovunque, senza vincoli di
apparecchiature o palestre“.


Un’ulteriore conferma della validità della
“ricetta” che i popoli antichi ci hanno tramandato. Se i latini dicevano “mens
sana in corpore sano”, i cinesi erano altrettanto consci della necessità di
agire sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione di corpo e
spirito, per raggiungere un benessere completo.


 

Parkinson: il Tai Chi aiuta a mantenere
l’equilibrio


Il Tai Chi potrebbe essere una valido aiuto nel
trattamento del morbo di Parkinson. I suoi movimenti lenti e controllati,
infatti, possono contrastare i disturbi dell’equilibrio tipici delle persone
affette dalla malattia, e i miglioramenti durano almeno tre mesi.


Lo rivela uno studio condotto da Li Fuzhong,
docente del Research Institute Oregon di Eugene negli Stati Uniti.


L’autrice ha analizzato 195 anziani divisi in
due gruppi: uno è stato sottoposto ad esercizi di Tai Chi progettati per
migliorare l’equilibrio centrale del corpo durante gli spostamenti e allenare
la forza e la resistenza; l’altro è stato sottoposto ad esercizi di stretching.


 

Dopo 24 settimane di corso, il primo gruppo ha
migliorato le sue prestazioni, mentre il secondo ha evidenziato un calo della
propria condizione motoria. Tre mesi dopo il test, nel gruppo allenato col Tai
Chi persistevano alcuni tra i benefici ottenuti, come una maggiore percezione
dell’equilibrio e una minore incidenza di cadute.


L’antica arte marziale cinese – oggi sempre più
conosciuta come ginnastica e tecnica di medicina preventiva – si è rivelata
dunque un valido aiuto nel migliorare la difficoltà a muovere i piedi e a stare
in piedi.


“E’ bene chiarire che non stiamo andando a
sbarazzarci dei sintomi – spiega la Fuzhong –. Il Tai Chi non è una droga né
una cura, ma può aiutare ad alleviare le difficoltà, a rallentare la
progressione della malattia e a diminuire l’incidenza delle cadute negli
anziani. Il nostro studio lo dimostra”.


 

Fabrizio Giona

 

Tai-chi, un valido aiuto per chi soffre di
scompensi cardiaci


Dettagli

Il mondo accademico torna ad occuparsi della
disciplina orientale del tai chi, donando nuovo lustro ad una pratica diffusa,
ma di cui non si conosco ancora tutti i benefici. Il Tai Chi, infatti, non è
solo un toccasana per la mente e per la forma fisica e la lista delle sue
implicazioni positive sulla salute si allunga sempre di più.


Sapevamo già che può aiutare ad abbassare i
livelli glicemici nei malati di diabete, in particolare quello di tipo 2, che
può avere effetti molto positivi anche su coloro che soffrono di depressione,
che è straordinariamente efficace per la prevenzione delle cadute delle persone
anziane e che migliora la qualità della vita delle persone che soffrono di
insufficienza cardiaca cronica.


E proprio del legame tra tai chi e benessere del
cuore si è occupata una ricerca del Beth Israel Deaconess Medical Center di
Boston che ha analizzato gli effetti del tai chi su pazienti con scompensi
cardiaci.


100 pazienti, tutti con scompenso cardiaco, sono
stati suddivisi in due gruppi: il primo è stato sottoposto a lezioni di tai-chi
della durata di un’ora, due volte alla settimana per 3 mesi; l’altro gruppo ha
seguito, invece, lezioni di educazione alla salute condotte sempre della durata
di un’ora e ripetute due volte alla settimana per tre mesi.


Alla fine dell’esperimento gli scienziati hanno
scoperto che coloro che avevano praticato il tai-chi avevano potuto giovare di
un grosso miglioramento della qualità della vita, dell’umore e della fiducia
nelle proprie capacità di svolgere esercizi o attività fisica in generale.


Innescando una reazione positiva, tutto ciò, si
era tramutato in una maggiore propensione all’impegno e allo sforzo fisico,
validi antidoti alla pigrizia, che può peggiorare le condizioni dei malati di
scompensi cardiaci che necessitano, invece, di movimento, seppur controllato.


La responsabile della ricerca Gloria Yeh
 spiega, infatti, che “in passato i pazienti con scompenso sono sempre
stati considerati troppo fragili per qualsiasi tipo di esercizio fisico: fino
agli inizi degli anni ’90 la prescrizione di astenersi da qualsiasi attività
era comune. In realtà oggi sappiamo che non è così e abbiamo deciso di mettere
alla prova il tai-chi perché si tratta di un’attività “dolce”, un esercizio
“meditativo” che non dovrebbe comportare sforzi eccessivi ma al contempo
potrebbe essere vantaggioso per impedire la totale immobilità dei pazienti, che
innesca un circolo vizioso peggiorando ulteriormente le capacità di movimento”.


Un’ulteriore conferma della validità della
“ricetta” antica che i popoli antichi ci hanno tramandato. Se i latini dicevano
“mens sana in corpore sano”, i cinesi erano altrettanto consci della necessità
di agire sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione di corpo e
spirito, per raggiungere un benessere completo.


 

Roberta Ragni

 

Tai Chi: dalla Cina un aiuto per chi soffre di
insufficienza cardiaca cronica


 

Dalla Cina con furore: una delle arti marziali
più antiche d’Oriente, il tai chi, accorre in aiuto di chi soffre di cuore.


Ebbene sì, vi avevamo già parlato di come questa
pratica che unisce meditazione e movimento potesse essere utile nella cura del
diabete e della depressione, o nella prevenzione delle cadute nelle persone
anziane. Ora una nuova ricerca condotta dall’Harvard Medical School e
pubblicata su Archives of Internal Medicine, dimostra che il thai chi migliora
la qualità della vita delle persone che soffrono di insufficienza cardiaca
cronica.


Lo studio, guidato dalla dottoressa Gloria Y.
Yeh, è stato condotto su 100 soggetti affetti da questa patologia, esaminati
dal 2005 al 2008 e suddivisi in due gruppi. Il primo ha svolto un’ora di Tai
Chi due volte a settimana per tre mesi, mentre il secondo ha seguito solo una
formazione teorica. Al termine dell’esperimento è emerso che i pazienti che
avevano praticato l’arte marziale cinese rispondevano meglio alle terapie
proposte e riuscivano a svolgere con maggiore sicurezza le attività quotidiane.


A questo tipo di pazienti è solitamente vietato
ogni genere di attività fisica; il thai chi invece, conclude la dottoressa Yeh,
“possiede una modalità multi-componente formativa mente-corpo che è sicura e ha
buoni tassi di adesione, può fornire un valore aggiunto nel migliorare
l’esercizio quotidiano, la qualità della vita, auto-efficacia e l’umore nei
fragili, debilitati pazienti con insufficienza cardiaca sistolica“.


Questa malattia provoca infatti affaticamenti,
nausee e gonfiori, tutti fattori che portano spesso alla depressione per
l’impossibilità di vivere la quotidianità in maniera normale.


Due ore di tai chi alla settimana, coadiuvate
dalle giuste terapie e da uno stile di vita sano e regolare, possono però
aiutare i pazienti a riconquistare la fiducia in se stessi, praticando una
disciplina che non comporta rischi di stress o movimenti bruschi e
improvvisi. 


Eleonora Cresci

Tai chi: un aiuto per gli anziani contro le
cadute


 

 

In un periodo nel quale l’attenzione al
benessere diventa un mito, i metodi e le tecniche di rilassamento e di cura del
corpo si moltiplicano, colorandosi anche di un fascino esotico, l’interesse per
il thai chi è destinato ad aumentare.


Questa antichissima arte marziale cinese,
sintesi tra meditazione in movimento e sistema di lotta, ha tuttavia i
requisiti giusti per meritare tanta attenzione. E’ una disciplina completa,
dagli effetti terapeutici provati anche scientificamente.


Abbiamo già visto che diversi studi hanno
dimostrato le proprietà benefiche di questa arte marziale nella cura del
diabete e della depressione. Ora una nuova ricerca condotta dalle Società
Geriatriche della Gran Bretagna e degli Stati Uniti dimostra che la pratica di
questa arte marziale è straordinariamente efficace per la prevenzione delle
cadute delle persone anziane. Lo studio è pubblicato sul Journal of the
American Geriatrics Society.


Attraverso i suoi movimenti lenti, dolci e
consapevoli, uniti a tecniche di respirazione, il thai chi consente di
raggiungere  l’armonia e il corretto equilibrio tra corpo e mente. La
parola chiave è proprio equilibrio: è questo infatti a garantire anche la
stabilità e la coordinazione dei movimenti evitando le cadute che, come ricorda
Mary Tinetti, che ha partecipato alla ricerca “al pari delle malattie
cardiocircolatorie, sono il principale problema di salute per gli anziani, ma
con una corretta serie di esercizi possono essere ridotte del 55%”.


Naturalmente la pratica di questa disciplina
deve essere associata ad altri sistemi di prevenzione, quali l’assunzione di
vitamina D, in grado di rinforzare le ossa, e l’abbandono del consumo di
sonniferi ed antidepressivi che attenuano la prontezza di riflessi e riducono
le capacità di coordinazione. Se il thai chi è stato riconosciuto un valido
strumento terapeutico anche nella cura della depressione, si presenta allora
come un valido alleato nel combattere gli stati  di calo dell’umore che
spesso possono colpire gli anziani.


Lo studio costituisce un’ulteriore prova della
necessità di agire sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione di
corpo e spirito, per raggiungere un benessere completo.


Francesca Di Giorgio

 

Tai Chi, la cura per diabete e depressione

 

Una disciplina antica basata sul respiro che sta
riscoprendo i consensi scientifici anche dal mondo accademico.


Se due ricerche parallele sono una buona
garanzia, la terza dà la certezza assoluta. Vi avevamo già detto che
l’Università della Florida e la Chungnam National University avevano dimostrato
che la pratica del tai Chi ha effetti benefici sul diabete, in quanto consente
di abbassare la glicemia.


Ebbene la terza conferma viene dai ricercatori
australiani, dell’University of Queensland di Brisbane St Lucia. Nato come
sistema di autodifesa, il Tai Chi si è trasformato nel corso dei secoli in una
raffinata forma di esercizio per la salute ed il benessere. Attraverso questa
arte si impara a tranquillizzare la mente, a muovere il corpo in modo rilassato
e consapevole, a calmare il respiro. E gli effetti positivi si estendono a
tutto l’organismo, fino a determinare, appunto, un abbassamento dei valori
della glicemia, nelle persone affette da diabete mellito.


I ricercatori hanno sottoposto alcuni pazienti a
un programma terapeutico, della durata di tre mesi, incentrato sulla pratica
del tai Chi. Al termine di questo periodo, il girovita dei partecipanti allo
studio si era ridotto di circa il 4%, l’ipertensione era scesa del 9% ed il
livello di glucosio del 6%. Risultati estremamente confortanti, dunque. Ma non
è tutto.


Scopo ultimo del tai Chi è stimolare il libero
fluire dell’energia vitale, ristabilendo, in tal modo, armonia ed equilibrio
tra corpo, mente e spirito. Non sono soltanto parole, non è la semplice
enunciazione di una filosofia per attrarre pubblico. I ricercatori
dell’University of Queensland hanno infatti rilevato che questa arte ha effetti
molto positivi anche su coloro che soffrono di depressione: la pratica del tai
Chi per tre mesi, infatti, portava ad una riduzione della percentuale di
individui affetti da sindrome depressiva dal 60% al 20%.


Dati significativi, dunque: vale sicuramente la
pena di approfondire questo filone, soprattutto se tra le possibilità per
alleviare patologie serie come diabete e depressione, rientra un esercizio
fisico per di più molto leggero, che esclude quindi l’assunzione massiccia di
farmaci.


Francesca Di Giorgio

Tai Chi: e l’arte marziale ti cura il diabete

 

Arriva dalla Cina un nuovo metodo per
sconfiggere il diabete. O meglio: nuovo mica tanto, visto che si parla
dell’arte marziale del Tai Chi, che di anni sul groppone ne ha un bel po’.


E allora, cosa c’entra il tai Chi col diabete,
in particolare quello di tipo 2? Ce lo dice uno studio condotto dai ricercatori
dell’Università della Florida e della coreana Chungnam National University e
pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine.


Nei casi di diabete di tipo 2, il Tai Chi, che
consiste nell’eseguire una serie di movimenti lenti e circolari simili a una
danza silenziosa, sarebbe in grado di far abbassare la glicemia.


Lo studio è durato sei mesi e ha visto coinvolti
diversi adulti coreani diabetici. A metà dei partecipanti è stato fatto
praticare il Tai Chi per due giorni a settimana in una struttura specifica
sotto la supervisione di un istruttore e per altri tre giorni di prove a casa
propria, mentre l’altro gruppo non ha eseguito alcun esercizio.


Al termine del programma, nei partecipanti che
avevano fatto tai Chi si è riscontrata una notevole riduzione del livello
glicemico a digiuno. In più, queste persone hanno imparato a gestire meglio la
malattia e a vivere con più energia e vitalità. Le condizioni dell’altro
gruppo, invece, sono rimaste invariate.


Così, secondo i ricercatori, il Tai Chi dà gli
stessi benefici degli esercizi aerobici sul controllo del diabete, ma “la
differenza è che il Tai Chi è un tipo di esercizio a basso impatto, il che
significa che è meno stressante per ossa, articolazioni e muscoli che non
un’intensa attività fisica”.


Germana Carillo


 


Sclerosi multipla e Tai Chi: i benefici di un’antica
arte cinese


09/09/2014


Uno studio
tedesco ha analizzato l’impatto della pratica che combina tecniche di
rilassamento e respirazione sulle persone con SM. I risultati indicano benefici
nell’equilibrio, nella coordinazione, ma anche sul benessere psicologico


Il Tai Chi è
un'arte marziale cinese che combina tecniche di respirazione e di rilassamento
profondo con movimenti lenti e aggraziati
. È in gran parte basato sulla tecnica e non richiede
una grande forza per la sua applicazione, inoltre può essere effettuato
singolarmente o in gruppi. Ci sono diverse forme di Tai Chi, ognuna
caratterizzata da movimenti e stili diversi. Uno studio tedesco ha analizzato i
benefici apportati dalla pratica del Tai chi in persone con SM. È stato
utilizzato lo stile Yang, la forma più popolare di quest’arte e ampiamente
praticata in Germania, caratterizzata da una serie di movimenti che possono
essere appresi un po’ alla volta e poi combinati insieme per creare sequenze
più lunghe.


Nel passato
alcuni gli effetti fisici e psicologici del Tai Chi sono stati esaminati
 in maniera abbastanza ampia in gruppi di persone anziane o gruppi di
patologie croniche, sottolineando benefici su questi gruppi di persone. Nella
SM la pratica del Tai Chi ha portato effetti positivi sull’equilibrio, sulla
riduzione dello stress e dell’ansia.


L’attuale
studio pubblicato sulla rivista BMC Neurol. ha coinvolto complessivamente 32
persone con SM, di cui 15 hanno preso parte a sei mesi di programma di Tai Chi,
durante i quali hanno partecipato a un corso della durata di 90 minuti con
frequenza settimanale mentre gli altri 17, che rappresentavano il gruppo di
controllo non hanno partecipato a nessun gruppo di Tai Chi.


Per poter
partecipare le persone dovevano essere in grado di camminare senza un ausilio,
avere un punteggio EDSS inferiore a 5 e non aver avuto una ricaduta di SM per
quattro settimane prima dell'inizio dello studio. Tutti i partecipanti hanno
preso parte a una serie di valutazioni, prima e dopo il periodo di studio di
sei mesi, che comprendevano lo studio dell'equilibrio, stanchezza, depressione
e qualità della vita.


17
partecipanti hanno ricevuto un trattamento come di consueto (gruppo di
controllo), quindi erano istruiti a consultare i loro medici professionisti
come fanno di solito sarebbe, ma lo hanno fatto senza Tai Chi.


Lo studio ha
trovato che i partecipanti che avevano preso parte al programma di Tai Chi
hanno avuto miglioramenti significativi nel loro equilibrio, nella
coordinazione e nella depressione. I livelli di fatica sono rimasti
relativamente stabili nel gruppo Tai Chi, mentre risultavano aumentati nel
gruppo di controllo.


I risultati
dello studio indicano che il Tai Chi potrebbe essere utile per le persone con
SM
, poiché
sembra avere un effetto benefico sull'equilibrio e la coordinazione e anche sul
benessere psicologico. Gli autori sottolineano la necessità che ulteriori studi
per confermare i loro risultati, per valutare il tipo di movimenti utilizzato e
per valutare anche altri aspetti e altri sintomi, non presi in considerazione
dall’attuale studio.


BMC Neurol. 2014 Aug 23;14(1):165. [Epub ahead
of print] Mindfulness-based interventions in multiple sclerosis: beneficial
effects of Tai Chi on balance, coordination, fatigue and depression. Burschka
JM, Keune PM, Oy U, Oschmann P, Kuhn P.


 ------------------------------------------------------




QI GONG


 


Che cos'e' il "Qi"?


Il concetto di "Qi" rappresenta l'energia
fondamentale dell'universo da cui dipende la vita di tutti gli esseri e anche
dell'uomo. Accrescere e coltivare questa energia e' fondamentale per la nostra
salute psicofisica.


 


Il “Qi”


Il “Qi” e’ l’ivisibile forza vitale dell’universo. E’
l’essenza della nostra esistenza.


Un antico filosofo cinese


scrisse: “la prima cosa di cui preoccuparsi nella vita e’
avere energia!”


Senza energia non si puo’ fare niente e niente puo’
esistere!


I cinesi hanno studiato l’energia per migliaia di anni, uno
studio documentato che risale al regno dell’imperatore giallo (2690-2590 a.C.
circa), e che continua fino ai nostri giorni.


L’ideogramma cinese “Qi” ha diversi significati: puo’
significare aria, respiro o soffio, ma e’ piu’ comunemente usato per
rappresentare il concetto di energia o essenza vitale.


Nel corpo umano il “Qi” e’ l’energia fondamentale che ci
tiene in vita e guida tutte le attivita’ del nostro organismo.


Questa energia non e’ esclusivamente umana ma pervade e
anima tutto l’universo.


Dal temine “QI” deriva il termine:


“Qi Gong”, ovvero lavorare con il “QI”, con l’energia,
accumulare, coltivare, migliorare la circolazione dell’energia nel corpo umano
per migliorare la salute e il benessere psicofisico.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Le funzioni del Qi


La funzione del Qi e' paragonabile a quella del sangue:
circolare nel corpo e nutrire gli organi e le cellule.


 


Cos’e’ il Qi?


Il modo migliore per spiegare cos’e’ il Qi e’ descriverne le
funzioni.


Il Qi e’ una forza dinamica, che origina, pervade e caratterizza
ogni cosa.


Nell’essere umano ha molte


funzioni:


permette il movimento, riscalda, protegge, ad esempio dalle
malattie, presiede a tutte le funzioni degli organi e alla trasformazione del
cibo.


Si distinguono diverse


manifestazioni del Qi:


prima della nascita puo’ il Qi puo’ essere paragonato a cio’
che chiamiamo “costituzione”.


Dopo la nascita il Qi individuale si alimenta attraverso il
Qi del cibo e dell’aria respirata.


Il Qi, insieme con il sangue e gli altri fluidi vitali
circola nel corpo e raggiunge e nutre tutte le cellule.


Maggiore e’ la quantita’ e migliore e’ la circolazione del
Qi, migliore sara’ la salute dell’individuo.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Regolare il corpo, la respirazione e la mente


Prima di cominciare a praticare il Qi gong dobbiamo
rilassarci e regolare il corpo, la respirazione e la mente, portare
l'attenzione all'interno ed ascoltare le sensazioni che vengono dal corpo.


 


E adesso cominciamo a praticare!


Regolare la postura


In piedi con i piedi paralleli distanti quanto la larghezza
delle spalle, rilassiamo tutto il corpo. Pieghiamo leggermente le ginocchia e
immaginiamo di sederci su di uno sgabello alto o su di una grande palla di
gomma. La sommita’ del capo e’ come attratta dal cielo, la zona cervicale si
distende leggermente e il mento si avvicina al petto.


Regolare la respirazione


Lasciamo che il petto si svuoti naturalmente e il respiro
scenda a livello addominale (quando inspiro l’addome si gonfia leggermente, si
sgonfia quando espiro) e lasciamo la respirazione naturale, senza forzare.


Regolare la mente


Lasciamo andare i pensieri, non li tratteniamo. La nostra
mente e’ come il cielo limpido e i pensieri sono come delle nuvole bianche che
passano e vanno via. La mente rimane tranqulla e serena e l’attenzione si
rivolge all’interno, alle sensazioni del corpo.


Rilassamento


Poi immaginiamo che scenda dall’alto un liquido caldo e
denso che bagna tutto il corpo a partire a partire dalla testa. Seguiamo la
sensazione della discesa del liquido e rilassimo tutto il corpo fino ai piedi.


Rimaniamo qualche minuto in questa condizione tenendo gli
occhi chiusi o semichiusi. Se si creano tensioni nel corpo poniamo l’attenzione
sulla zona tesa e rilassiamo.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Il Qi gong dei Cinque Animali


E' una delle piu' antiche metodiche di Qi gong, ispirata al
movimento degli animali. Praticando questi movimenti e' possibile migliorare la
circolazione dell'energia nel corpo e prevenire e curare varie patologie.


 


Il Qi gong dei cinque animali e’ una delle piu’ antiche e
classiche metodiche di Qi gong.


Infatti, l’osservazione e l’imitazione delle movenze degli
animali e’ sicuramente il modo piu’ antico che l’uomo ha utilizzato per il
movimento, per danzare e per curarsi.


Il famoso medico Hua Tuo (III sec. a.C.) elaboro’ il “Gioco
dei Cinque Animali”, con intento chiaramente terapeutico.


Nell’opera “Gli Annali dei Tre Regni” afferma:


Il corpo umano ha un bisogno innato di azione e movimento
che pero’ non deve essere eccessivo, per procurare una sana distribuzione del
soffio vitale assunto con il cibo.


Allora si avra’ un miglioramento del flusso sanguigno e una
buona prevenzione delle malattie.


Se si soffre di qualche patologia, praticando il gioco piu’
adatto si arriva ad un’abbondante traspirazione finche’ il corpo si sente bene
e compare l’appetito.


Le forme dei cinque animali sono:


la Tigre, l’Orso, il Serpente, la Scimmia e la Gru.


Da notare che l’essenza di questa pratica consiste non tanto
nelle movenze corporee, quanto nell’assumere l’istinto e l’indole dell’animale
che si pratica: diventare l’animale!


Allora i movimenti saranno veramente quelli degli animali,
si potra’ sviluppare lo spirito animale e recuperare la nostra parte istintiva,
superando le rigide barriere psicocorporee che spesso ci ingabbiano.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


La prima posizione: Sostenere la sfera


La posizione base del Qi gong statico e': Sostenere la
Sfera. La pratica di questa posizione permette di incrementare l'energia vitale
in tutto il corpo.


 


Sostenere la sfera


La posizione base del Qi gong e’ Sostenere la sfera(Ti Bao
Shi), detta anche posizione del Palo Eretto, oppure Stare come un albero.


E’ un esercizio di accumulazione energetica.


Dalla posizione di rilassamento gia’ descritta solleviamo
leggermente le mani in avanti con i palmi rivolti verso il corpo all’altezza
dell’addome.


L’addome deve essere rilassato.


Le braccia vanno tenute leggermente arcuate in fuori; le
ascelle sono aperte.


Le dita sono lievemente separate come se tra di esse vi
fossero delle piccole sfere di cotone.


La distanza tra le mani e’ compresa tra uno e due pugni e vanno
mantenute all’altezza dell’addome. leggermente sotto l’ombelico.


Mantenere le spalle e le braccia rilassate e i gomiti verso
il basso.


Manteniamo questa postura per qualche minuto.


La posizione e il rilassamento del corpo liberano energia
che fluisce nei canali dell’agopuntura e va a nutrire gli organi e tutte le
parti del corpo, rivitalizzandolo e rinvigorendolo.


Praticando questa posizione l’attenzione va posta nell’area
compresa tra le braccia e l’addome: e’ qui che si accumula l’energia, ed e’
dall’addome, sede centrale dell’energia vitale, che attraverso i meridiani o
canali energetici, si distribuisce in tutto il corpo.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Separare le acque


E' la prima forma del Qi gong dinamico. Camminando si aprono
e chiudono le braccia a livello della vita e si accumula energia nell'addome.


 


Separare le acque e’ il primo passo del Qi gong dinamico e
ne racchiude tutta l’essenza.


Favorisce lo stato di rilassamento durante il movimento,
l‘equilibrio, il coordinamento tra movimento e respiro, la leggerezza e la
morbidezza.


La sua pratica attiva nel suo insieme tutto il sistema
corporeo e spirituale.


Pratichiamo!


Assumere la posizione “Sostenere La Sfera” o del “Palo
Eretto” e mantenerla per qualche minuto.


Le mani sono una di fronte all’altra a livello della cintura
alla distanza di due pugni, i palmi rivolti all’interno e le dita delle mani
che si corrispondono.


Spalle e gomiti rilassati, tutto il corpo morbido e fluido.


Ascoltare le sensazioni della sfera leggera e impalpabile
tra le mani.


Separare le acque


Cominciare a camminare con il piede destro sfiorando il
terreno e mantenendo il piede parallelo al terreno.


Le braccia si aprono e si chiudono all’altezza della vita
seguendo il ritmo della respirazione.


Il movimento e’ lento, leggero e continuo.


Nella fase inspiratoria (quando le braccia si aprono)
assorbiamo energia, nella fase espiratoria (quando le braccia chiudono) con
l’intenzione portiamo l’energia assorbita all’addome (dove si trova il centro
energetico detto Dan Tian, il serbatoio principale dell’energia nel nostro
corpo).


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Il Passo dell'Orso


Caratteristiche dell'orso sono la stabilita', la decisione e
la pesantezza. Questo passo cura i disturbi digestivi e gastroenterici,
sciatalgie, cervicalgie e mal di schiena.


 


L‘orso corrisponde all’elemento terra e simboleggia la
stabilita’.


Caratteristiche sono la stabilita’ e la decisione.


Iniziare con la posizione Sostenere la Sfera.


Portare le mani a livello delle spalle con i gomiti flessi e
leggermente in fuori, chiudere le mani a pugno ma senza stringere, lasciare
morbido e rilassato.


Portare sempre i passi rasoterra.


Importante in questa forma e’ la rotazione della vita nella
direzione del piede che avanza e che determina l’avanzamento del braccio
opposto.


Inspirando fare il passo ed espirando portare il peso in
avanti e girare la vita.


I pugni si trovano alternativamente all’altezza del gomito
del braccio opposto.


Caratteristica dell’orso e’ l’espirazione veloce.


La camminata dell’orso serve per curare i disturbi digestivi
e gastroenterici.


Allevia sciatalgie e cervicalgie e il mal di schiena
soprattutto nella regione lombare.


Occorre immedesimarsi nell’andatura dell’orso e sentirne la
pesantezza.


Il peso va mantenuto nella parte posteriore del corpo
lasciando cadere la zona sacrale verso terra e allungando beneficamente le
vertebre della zona lombare.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


Il passo della tigre


Il passo o la forma della tigre esprime la forza tranquilla
di questo felino, stimola la circolazione energetica in senso verticale e cura
i disturbi respiratorie e articolari.


 


La tigre corrisponde all’elemento metallo e simboleggia la
vitalita’.


E’ caratterizzata dal senso di sicurezza e di forza
tranquilla.


Si parte sempre dalla posizione Sostenere la sfera o del
palo eretto e si inizia a camminare con il piede sinistro mantenendo i
piediparalleli al suolo. Si avanza ruotando la vita.


Inspirando avanzare sollevando le mani con le dita ad
artiglio e i gomiti bassi.


Sollevare le mani fino all’altezza della fronte poi espirare
ed abbassare le mani a livello della vita.


Il movimento e’ morbido e fluido.


Gli occhi esprimono una certa aggressivita’


Questa camminata e’ consigliata soprattutto per i disturbi
respiratori ed articolari e promuove il movimento energetico in senso
verticale.


Rinforza il corpo contro le aggressioni esterne portate da
batteri e virus che attaccano le vie respiratorie ed e’ quindi utile per
prevenire sindromi influenzali, curare l’asma e le malattie dei polmoni.


Cura anche la periartrite scapolo-omerale e tutte le
infiammazioni delle articolazioni.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


 


La camminata dellla scimmia


La forma della scimmia e' spiritosa e divertente ed e'
basata sulla torsione del corpo, sull'espressione degli occhi e sul saliscendi.
E' utile per i disturbi della vista e delle articolazioni in genere


 


La scimmia corrisponde all’elemento acqua ed e’ caratterizzata
dalla vivacita’, dall’espressione degli occhi, dalla torsione del corpo e dal
saliscendi.


Si parte come sempre dalla posizione del palo eretto. Alzare
le braccia a livello del petto con i gomiti flessi e un po’ all’infuori.


Le punte delle dita sono unite come a formare un becco
d’uccello e rivolte verso il basso.


Da piedi paralleli portare in avanti il piede destro e
poggiare la punta a terra.


La mano destra con le dita chiuse a becco sopra il ginocchio
destro; la testa rivolta indietro verso destra con gli occhi sgranati e la mano
sinistra con le dita unite a becco vicino alla tempia sinistra, sulla
perpendicolare della mano destra e del ginocchio destro.


Poi passo a sinistra, poggiare la punta del piede sinistro a
terra e assumere la posizione simmetrica alla precedente.


Importante e’ la torsione del tronco dalla parte del piede
avanzato e il saliscendi camminando.


Questa forma e’ consigliata soprattutto per l’apparato
visivo e le vertebre cervicali.


Cura tutte le affezioni visive, dalla miopia alla
presbiopia; e’ ottima per i dolori cervicali.


E’ anche utile per le articolazioni in genere, per le
affezioni artrosiche delle mani, dei piedi e delle vertebre lombari.


All’inizio va eseguito lentamente, poi col tempo si aumenta
la velocita’ e il passo diventa agile e flessibile come quello della scimmia.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


La forma della gru


La gru simboleggia la longevita' e l'immortalita'. E' utile
per la circolazione e per regolarizzare la pressione. Ci fa vivere l'esperienza
del volo.


 


La gru corrisponde all’elemento fuoco ed e’ il simbolo della
longevita’ e dell’immortalita’.


Si parte sempre dalla posizione dell’albero o del palo
eretto.


I piedi si muovono paralleli al terreno, poco rialzati da
terra e si avanza lateralmente in modo alternato, come pattinando.


Le braccia che corrispondono alle ali della gru all’inizio
rimangono vicino al corpo come ali piegate prima di spiccare il volo.


Poi la gru si alza in volo, le braccia si alzano a livello
delle spalle e ondeggiano come vere ali.


Allora ci si immedesima nell’esperienza del volo, muovendosi
liberamente e tranquillamente in modo leggero ed aereo.


Questo passo e’ utile soprattutto per la circolazione e
regolarizza la pressione arteriosa.


E’ indicato per gli anziani che faticano a camminare.


E anche efficace nella cura delle vene varicose.


Il movimento deve essere leggero ed elegante.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


 


La forma del serpente


Il passo del serpente esprime flessibilita' e dinamismo. E'
un passo flessuoso che stimola e rinforza tutte le articolazioni, la colonna e
la funzionalita' di tutto il corpo


 


Il serpente corrisponde all’elemento legno ed e’ simbolo del
dinamismo.


Si inizia sempre dalla posizione dell’ albero.


Portare in avanti il piede sinistro che rimarra’ sempre
davanti.


I piedi sono quasi sulla stessa linea e sono vicini ma non
si toccano.


Le mani sono chiuse a pugno, ma senza stringere, allineate,
con la mano sinistra davanti alla destra.


Le mani descrivono due cerchi verticali; la mano sinistra
che e’ avanti, in senso orario, la mano destra in senso antiorario.


Si cammina mantenendo sempre avanti il piede sinistro e
mentre si fa il passo le mani descrivono i due cerchi verticali opposti, si
allontanano e tornano vicine.


Questo passo si differenzia da tutti gli altri perche’ si
mantiene sempre un piede avanzato rispetto all’altro.


La forma del serpente cura e rinforza tutte le
articolazioni, rende flessibile la colonna e attiva tutti i centri nervosi
paravertebrali, stimolando la funzionalita’ di tutto il corpo.


E’ anche indicata per i disturbi dello stomaco e
dell’intestino.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Storia del Qi Gong


La storia del Qi Gong e' legata principalmente a due
personaggi mitici: i monaci Bodhi-Dharma e Zhang San Feng. Si basa sui concetti
di Yin e Yang, le due forze opposte e complementari che il Qi Gong ha lo scopo
di regolare ed armonizzare.


 


Storicamente il QI GONG trae le sue origini da due
personaggi:


BODHI-DHARMA e ZHANG SAN FENG.


——————————————————————————–


Bodhi-Dharma


è un indiano che arriva in Cina verso il IV secolo A.C.


E’ il ventisettesimo patriarca del Buddismo Dhyana (in
sanscrito “dhyana” significa “meditazione” e viene tradotto in cinese col
termine “channa” o anche “chan” a sua volta tradotto in giapponese col termine
“zen”).


Bodhi Dharma va nel Monastero di Shaolin,


dove trova i monaci che praticano la meditazione cosiddetta
“statica”.


Da questo matura in lui l’idea di insegnare il Qi Gong, cioè
una serie di tecniche di movimento e respirazione atte al recupero della salute
corporea ed emotiva.


Diventa il primo patriarca del Buddismo Chan: egli ha una
tradizione meno energetica e più marziale.


Il sesto patriarca, Hui Neng, è stato un grande del Buddismo
Chan.


L’altra tradizione del Qi Gong trae le sue origini da Zhang
San Feng, che però viene molto più tardi, e cioè circa seicento anni dopo.


Egli era un Taoista e veniva dalle montagne della Cina.
Sviluppa un Qi Gong decisamente più energetico. E’ stato l’iniziatore della
tradizione dei cinque animali e dei sei suoni segreti.


Il Qi Gong, così come tutto il pensiero cinese, si basa
fondamentalmente su due concetti: lo YIN e lo YANG.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


Storia del Qi gong II


Lo Scopo del Qi gong e' di regolare ed armonizare lo Yin e
lo Yang, le due forze opposte che animano e muovono tutto l'universo. Se
nell'uomo le due forze sono il armonia allora c'e' benessere.


 


Anticamente il carattere Yin


rappresentava il lato in ombra di una collina,


mentre lo Yang rappresentava il lato al sole della stessa
collina.


Questa è l’esatta etimologia antica. I cinesi non volevano
restringere in un solo campo tutte le possibilità semantiche di questi due
termini.


Yin potrebbe raffigurarsi anche nella terra, intesa come
materiale, cedevole, qualcosa che stà in basso.


Lo Yang è paragonabile al cielo;


il cielo è alto e dà un “regolamento” al susseguirsi delle
cose (per es. l’alternarsi delle stagioni). Lo Yang dà una regola e lo Yin si
adegua. Tanto più questi ruoli sono rispettati, tanto più esiste un’armonia
totale.


Il Qi Gong ha lo scopo di regolare ed armonizzare lo Yin e
lo Yang.


Nel corpo lo Yin rappresenta la parte di terra,la parte più
propriamente materiale,


mentre lo Yang è lo spirito, la psiche. Se tra corpo e mente
c’è armonia, noi siamo rilassati e stiamo bene.


Scrivetemi!


marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Storia del Qi gong III


L'I Jing e' La "Bibbia" che racchiude i principi
che regolano l'nterazione dello yin e dello yang. Si dice naturale tutto cio'
che segue l'alternarsi dello yin e dello yang. La legge che regola l'altenarsi
dello Yin e dello Yang e' detta Tao


 


Il libro cinese I JING è la “bibbia” che racchiude questi
princìpi.


Tutto ciò che definisce e delimita Yin e Yang è sbagliato.
Al massimo qualcosa può essere Yin rispetto ad “A”, ma allo stesso tempo sarà
Yang nei confronti di “B” (per es. schiena / bastone / accetta).


Naturale è tutto ciò che segue l’alternarsi di Yin e Yang.


L’ordine naturale è l’ordine delle stagioni che si
susseguono.


Non bisogna correre il rischio di essere egocentrici.


Per i cinesi l’ordine ( LI ) non è mai qualcosa di
razionale, non è mai un ordine “ego-riferito”.


Se io ho la capacità di entrare in questi concetti imparo a
capire e soprattutto ad accettare anche altre forme di “ordini” (per es. le
foglie del bosco che in autunno cadono a terra).


Quando i cinesi parlano di ordine, vogliono intendere
l’alternarsi di Yin e Yang che segue una sua legge, un suo “TAO”.


Uno Yin ed uno Yang, insieme, formano un Tao = armonia,
accordo.


(Tratto da “Ermanno’s Home Page - Qi Gong)


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Sei Suoni Segreti - Il Suono del Fegato


I sei suoni segreti appartengono ad una delle branche piu’
antiche della scuola taoista. Questa pratica mantiene il corpo in equilibrio e
in ottima salute ed e’ a tutt’oggi una delle metodiche di qi gong tra le piu’
amate e praticate in Cina e spesso prescritta negli ospedali cinesi.


 


I suoni sono accompagnati da movimenti delle braccia e tutto
il nostro organismo entra in vibrazione.


Prima di iniziare regolare sempre la postura, il respiro e
la mente.


In posizione eretta e con i piedi paralleli radicarsi nella
terra attivando l’arco interno delle gambe e sedersi leggermente scendendo con
il bacino e flettendo ginocchia e caviglie.


L’asse centrale del corpo si estende verso la terra e verso
il cielo mantenendo l’allineamento verticale e permettendo il rilassamento di
tutto il corpo.


Il petto si sgonfia leggermente lasciando scendere il
respiro nella zona addominale.


La mente e’ vuota, lasciamo andare i pensieri come nuvole
portate dal vento e assumiamo un atteggiamento meditativo e distaccato
attivando la mente piu’ profonda istintiva e intuitiva: lo YI.


IL SUONO DEL FEGATO


Il suono del Fegato e’ il suono XU, con la x morbida come
“sc” e la u francese e lombarda.


Si parte con le mani unite davanti al dantien e si sollevano
le braccia lateralmente con le palme rivolte verso il basso fino all’altezza
delle spalle inspirando.


Immaginiamo che l’energia assunta con l’inspirazione abbia
un colore verde- azzurro e vada a collocarsi nella zona del fegato, nutrendo
l’organo e attivandone le funzioni.


Espirando flettiamo i gomiti e portiamo le mani ad arco
verso il centro del corpo con il palmo verso il basso, emettiamo il suono XU e
facciamo discendere le mani parallele ai lati della linea mediana del corpo
fino al dantien.


Durante l’espirazione immaginiamo che l’energia di scarto
consumata dal fegato, di un colore verde scuro, venga espulsa attraverso le
gambe nella terra, purificando l’organo.


Eseguire la metodica sei volte.


Cura il fegato, la cistifellea, gli occhi, i muscoli, i
tendini, la tensione, la collera.


marcellotaichi@supereva.it


 


 


I 18 ESERCIZI TAOISTI


Il Lien Gong She Ba Fa derivante dal "Dao In Shu"
(techiche taoiste per il miglioramento della salute) comprende una serie di 18
esercizi raggruppati in tre serie con diverse finalità terapeutiche, combinando
la medicina tradizionale cinese con la medicina moderna e la terapia sportiva.


 


I 18ESERCIZI TAOISTI


Questi esercizi che interagiscono con le varie parti del
corpo hanno lo scopo, attraverso la pratica quotidiana, di migliorare la
salute, di prevenire disturbi e curare alcune patologie.


Il Maestro Li Rong Mei, approfondendo e perfezionando
attaverso lo studio e la pratica personale queste tecniche taoiste, le ha
divulgate in Europa.


PRIMA SERIE (collo e spalle)


01 - JING XIANG ZHENG LI (Guardare sx e dx e alto e basso)


02 - ZUO YOU KAI GONG (Apertura laterale)


03 - SHUANG SHOU SHEN ZHAN (Alzare le braccia)


04 - KAI KUO XIONG HUAI (Circonduzione)


05 - ZHAN CHI FEI XIAN (L’airone dispiega le ali)


06 - TIE PI DAN TI (Spingere il cielo sx e dx)


SECONDA SERIE (schiena e bacino)


07 - SHUANG SHOU TUO TIAN (Flettere sx e dx con le braccia
estese)


08 - ZHUAN YAO TUI ZHANG (Spingere avanti e guardare
indietro)


09 - CHA YAO XUAN ZHUAN (Rotazione del bacino)


10 - ZHAN PI WAN YAO (Circonduzione e flessione – cavaliere)


11 - GONG BU CHA ZHANG (Estensione sx e dx – cavaliere)


12 - SHUANG SHOU PAN ZU (Flettere, toccare i piedi e
risalire)


TERZA SERIE (anche e gambe)


13 - ZUO YOU ZHUAN XI (ruotare le ginocchia)


14 - PU BU ZHUAN TI (Peso a sx e a dx – cavaliere)


15 - FU DUN SHEN TUI (Sedersi)


16 - FU XI TUO ZHANG (Flettere e toccare le ginocchia -
cavaliere)


17 - XIONG QIAN BAO XI (Portare gamba al petto)


18 - XIONG GUAN MAI BU (Passo dell’eroe)


marcellotaichi@supereva.it


 


 


La visione olistica


Per secoli Oriente ed Occidente sono rimasti separati da
visioni diverse della realta' e dell'esistenza. In Occidente l'ipersviluppo
della dimensione intellettuale ha determinato l'indubbio beneficio dello
sviluppo scientifico e tecnologico ma l'impoverimento della dimensione
esistenziale e la perdita di una visione "olistica" della vita.


 


Il termine “olistico”


deriva dal greco “olos”, ovvero “il tutto”. La visione
“olistica” e’ quindi una visione globale dell’essere umano in quanto tale e
delle sue interrelazioni con la realta’ ordinaria e con il mondo
sovrasensibile. In forza di questa visione, l’essere umano diviene un’unita’
multidimensionale di corpo, mente e spirito unificata dal centro luminoso della
coscienza.


Tutte le vie, le discipline e le arti marziali dell’estremo
Oriente hanno alla radice la consapevolezza di un legame profondo tra spirito e
materia, tra dimensione interiore ed espressione corporea. Quindi lo studio e
la pratica di queste discipline comporta un lavoro a vari livelli: fisico,
energetico e psicospirituale.


La concezione unitaria dell’esistenza


Tutte le civilta’ e le tradizioni sono sempre state
accomunate da una visione sacra e unitaria dell’esistenza. Alcune, come quelle
orientali, hanno in parte mantenuto le loro caratteristiche, mentre altre, come
le occidentali, hanno dimenticato le loro radici che come un fiume carsico si
sono inabissate nella terra.


La scissione mente-corpo


Un’ importante conseguenza per l’ occidente e’ stata la
scissione tra mente e corpo, causata da un ipersviluppo della logica razionale
e quindi una separazione tra i due modi fondamentali del sapere: quello
intellettuale e astratto da una parte, dall’altra quello “olistico”, unitario,
di corpo e mente insieme, diretto e immediato, che e’ partecipazione intensa con
tutto il proprio essere.


La pratica come risanamento della scissione


L’interesse sempre crescente in occidente per le discipline
orientali ci indica che si sta prendendo coscienza di questa spaccatura e si
cerca di porvi rimedio attraverso la pratica di queste discipline esperienziali
e meditative. Infatti e’ l’armonia tra queste due vie di conoscenza che
determina l’armonia nella nostra vita.


Cosa ne pensate?!


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


La visione olistica


Per secoli Oriente ed Occidente sono rimasti separati da
visioni diverse della realta' e dell'esistenza. In Occidente l'ipersviluppo
della dimensione intellettuale ha determinato l'indubbio beneficio dello
sviluppo scientifico e tecnologico ma l'impoverimento della dimensione
esistenziale e la perdita di una visione "olistica" della vita.


 


Il termine “olistico”


deriva dal greco “olos”, ovvero “il tutto”. La visione
“olistica” e’ quindi una visione globale dell’essere umano in quanto tale e
delle sue interrelazioni con la realta’ ordinaria e con il mondo
sovrasensibile. In forza di questa visione, l’essere umano diviene un’unita’
multidimensionale di corpo, mente e spirito unificata dal centro luminoso della
coscienza.


Tutte le vie, le discipline e le arti marziali dell’estremo
Oriente hanno alla radice la consapevolezza di un legame profondo tra spirito e
materia, tra dimensione interiore ed espressione corporea. Quindi lo studio e
la pratica di queste discipline comporta un lavoro a vari livelli: fisico, energetico
e psicospirituale.


La concezione unitaria dell’esistenza


Tutte le civilta’ e le tradizioni sono sempre state
accomunate da una visione sacra e unitaria dell’esistenza. Alcune, come quelle
orientali, hanno in parte mantenuto le loro caratteristiche, mentre altre, come
le occidentali, hanno dimenticato le loro radici che come un fiume carsico si
sono inabissate nella terra.


La scissione mente-corpo


Un’ importante conseguenza per l’ occidente e’ stata la
scissione tra mente e corpo, causata da un ipersviluppo della logica razionale
e quindi una separazione tra i due modi fondamentali del sapere: quello
intellettuale e astratto da una parte, dall’altra quello “olistico”, unitario,
di corpo e mente insieme, diretto e immediato, che e’ partecipazione intensa
con tutto il proprio essere.


La pratica come risanamento della scissione


L’interesse sempre crescente in occidente per le discipline
orientali ci indica che si sta prendendo coscienza di questa spaccatura e si
cerca di porvi rimedio attraverso la pratica di queste discipline esperienziali
e meditative. Infatti e’ l’armonia tra queste due vie di conoscenza che
determina l’armonia nella nostra vita.


Cosa ne pensate?!


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


La nascita del Tai chi chuan


La Leggenda attribuisce la nascita del Tai chi chuan al
monaco eremita taoista Zhang San Feng detto "l'immortale", ispirato
dalla visione del combattimento tra una gru e un serpente.


 


L’origine mitica


Possiamo ricondurre la nascita del Tai chi chuan alle antiche
dottrine taoiste concerneti le pratiche di nutrimento della vita. Queste
utilizzano il movimento combinato con tecniche di respirazione per aumentare e
migliorare il flusso del Qi (energia) nel corpo.


Tra queste sono famose le tecniche di Qi gong (lavoro con il
Qi) praticate durante la dinastia Liang (502-557d.C.), come il gioco dei 5
animali del dott. Hua Tuo.


Queste tecniche sono considerate le progenitrici del Tai chi
chuan, in quanto presentano in embrione i principi di base della disciplina.


In quest’epoca il Tai chi chuan non e’ ancora identificato
con questo none, che appare solo in epoche piu’ recenti.


Il fondatore


Secondo molti storici la nascita del Tai chi chuan e’ da far
risalire al monaco taoista Zhang San Feng, vissuto, secondo la leggenda, dal
1247 al 1460 d.C.


Secondo la leggenda


Zhang San Feng durante il sue eremitaggio osservo’
casualmente la lotta tra una gru e un serpente ed ebbe un’intuizione che lo
porto’ ad elaborare la sua arte, il Tai chi chuan combinando i movimenti agili della
gru con quelli morbidi e flessuosi del serpente.


Un’altra versione della leggenda sostiene che fu
l’imperatore Nero a suggerire in sogno a Zhang San Feng questo metodo di
combattimento.


Altri storici


sostengono che l’eremita si limito’ a modificare alcune
tecniche Praticate dai monaci del monastero di Shaolin, troppo rigide e
dispendiose di energia, inserendovi i concetti taoisti di alchimia interna
appresi sulle montagne del Wudang.


Si narra che Zhang San Feng visse piu di duecento anni e per
questo gli venne attribuito il titolo di immortale.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


L'origine dal villaggio Chen


L'origine storica: dalla fusione di tecniche di Shaolin con
i principi taoisti


 


L’origine storica


Il periodo del villaggio Chen


L’origine storica piu’ accreditata del Tai chi chuan risale
ad un’epoca piu’ recente (1600 - 1700) e fa riferimento ad un famoso generale
esperto di arti marziali: Chen Wang Ting.


All’epoca nel villaggio Chen gia’ si praticavano le arti
marziali, principalmente quelle provenienti dal famoso monastero di Shaolin.


L’introduzione dei principi taoisti


Alla fine della sua carriera il generale Chen Wang Ting
ritorno’ al villaggio avendo accumulato una grande esperienza in campo marziale
e si dedico’ a modificare lo stile di combattimento di Shaolin introducendo i
principi taoisti e i concetti di yin e yang


Questo nuovo stile si diffuse ben presto in tutto il
villaggio dove venne custodito e tramandato di generazione in generazione.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Yin e Yang


Il concetto di Yin e Yang, due forze opposte dalla cui
interazione scaturiscono tutti i fenomeni, e' alla base della cultura e della
filosofia cinese.


 


Un concetto fondamentale della cultura cinese e’ che all’origine
di ogni fenomeno vi e’ l’interazione due forze opposte che si influenzano e si
completano reciprocamente formando un’unita’.


lo Yin e lo Yang


In origine Yin significava il lato nord della montagna, e
Yang il lato sud della montagna.


Con il tempo il significato e’ diventato via via piu’
astratto, arrivando ad dentificare qualsiasi polarita’, come: caldo-freddo,
sopra-sotto, cielo-terra, luce-buio, femminile-maschile.


Anche la nostra vita e’ determinata dall’interazione di
queste due forze che, per evitare l’ insorgenza di problemi e malattie deve
essere un’interazione armonica ed equilibrata.


Nel simbolo del Tao (vedi figura), le due gocce o i due
pesci bianco e nero strettamente interconessi simboleggiano l’interazione
dinamica delle due forze, ognuna delle quali contiene al suo interno l’opposta.


L’interazione di queste due forze caratterizza ogni
manifestazione fenomenica e puo’ essere studiata e approfondita negli esercizi
di Qi gong.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Il Nei Gong (Lavoro Interno)


Il Nei Gong, ovvero "lavoro interno" prende
origine dal Qi gong cinese ed e' anche chiamato Power Stretching. Lo scopo e'
potenziare l'energia interna per le pratiche marziali e la longevita'.


 


Il Nei Gong (lavoro interno) è uno dei pilastri fondamentali
della pratica dell’ arti marziali.


Questo tipo di lavoro sulla struttura interna e profonda del
corpo comincia con lo sviluppo della forza elastica esplosiva per mezzo degli
esercizi chiamati, con un termine moderno, POWER STRETCHING.


Questa pratica, che significa mobilizzazione in movimento,
prende origini dal QI GONG cinese, ma gli effetti maggiormente significativi si
hanno con il lavoro di Bodhidharma (Da Mo in cinese) (Yi Jin Jing: Trattato di
ammorbidimento dei muscoli e stiramento dei tendini).


A differenza dello Stretching tradizionale, il POWER
STRETCHING (P.S.) le cui finalità sono: Marzialità e Longevità, esalta
l’energia interna nel sistema di realizzazione corporea e, superando i
paradossi della teoria quantistica del movimento dello Stretching Tradizionale,
ci proietta nel profondo fascino della filosofia CORPO-MENTE delle Arti
Marziali.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


MEDICINA CINESE


 


La medicina tradizionale cinese


Fondamentale per la salute e' l'equilibrio delle forze yin e
yang e la buona circolazione del "Qi".


 


Il Nei Jing


Le prime notizie documentate sulla medicina tradizionale
cinese risalgono a 5000 anni fa.


I principi della medicina cinese sono descritti nel Nei
Jing, il piu’ antico trattato medico del mondo, attribuito al leggendario
“Imperatore Giallo” (2698 - 2598 a. C.), che li illustra e li descrive sotto
forma di dialogo con il medico di corte.


E’ una medicina globale, basata sull’ossevazione delle
relazioni tra uomo e natura, e’ quindi una medicina olistica, che prende in
considerazione l’intero individuo come unita’ viva, considera la mente e il
corpo come un’unita’ e pone al centro la persona nel suo complesso.


Non esiste uno stesso rimedio per due persone diverse e lo
scopo e’ recuperare le condizioni di salute generale e di benessere non solo a
livello fisico, ma anche mentale e spirituale.


I pilastri fondamentali della cultura ed anche della
medicina cinese sono:


il concetto di Tao (o Dao), principio fondamentale da cui si
origina tutto l’esistente, il principio supremo generatore di tutto il creato e
di tutti gli esseri viventi.


Il Tao si manifesta attraverso il Qi (vedi), il soffio
vitale che scorre e pervade tutto l’universo e alimenta tutte le forme di vita.


Nel Qi, possiamo distinguere due aspetti, due forze opposte
ma complementari che interagiscono dinamicamente: lo Yin e lo Yang.


Fondamentale per una buona salute e’ l’equilibrio delle
forze Yin e Yang e la buona circolazione del Qi.


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


Cenni di Medicina Tradizionale Cinese ( prima parte)


La medicina tradizionale cinese stimola l'organismo ad
attuare l'autoguarigione utilizzando principalmente quattro strumenti: la
diagnostica energetica, la fitoterapia, l'agopuntura e la moxibustione.
Pratiche poco invasive e non dolorose.


 


Cenni sulla medicina tradizionale cinese


Le prime notizie documentate sulla medicina tradizionale
cinese risalgono a 5000 anni fa circa e di conseguenza le sue radici si perdono
nella notte dei tempi.


Poggia sulla filosofia del Tao, ed è spesso lontana dal
comune sentire occidentale, ma quando si ci entra in sintonia, il mondo di
conoscenza che si apre è, a dir poco, affascinante.


Questa antica medicina, il cui approccio è detto
“energetico“, si occupa di comprendere come lavora l’energia vitale (Ch’i o Ki
per i giapponesi), che circola , in un doppio flusso energetico (Yin e Yang)
nel nostro corpo.


Analizzando le disarmonie energetiche la MTC è in grado di
diagnosticare in anticipo malattie e disturbi, essendo la prevenzione il suo
primo obiettivo. Proprio per questo in Cina si usava pagare il medico quando si
era in salute, cessando gli emolumenti in caso di malattia. Il medico diventava
quindi un vero e proprio consigliere di famiglia, oltre che terapeuta.


Un altro esempio della differenza di vedute è che spesso,
una sorta di rovesciamento: dove ad esempio la medicina ufficiale usa il
calore, la MTC usa il freddo per stimolare il corpo a produrre il calore da sé.


Infatti come tutte le medicine naturali invece di
contrastare il sintomo, cerca le cause e stimola l’organismo ad attuare la
guarigione, con risultati, ci dice la ricerca scientifica moderna, in genere
migliori di quelli della medicina convenzionale.


(Tratto dal sito di Laura Quinti: www.lauraquinti.net/)


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


 


 


Cenni di medicina tradizionale cinese (seconda parte)


La medicina tradizionale cinese stimola l'organismo ad
attuare l'autoguarigione utilizzando principalmente cinque strumenti: la
diagnostica energetica, la fitoterapia, l'agopuntura e la moxibustione.


 


Gli antichi medici erano in realtà dei sapienti che studiavano
la natura nel suo complesso e riconoscevano gli stessi tipi di energia e le
relazioni di essi col nostro corpo.


Gli stessi meccanismi servivano per capire, ad esempio, la
funzione del vento e quella dell’energia del fegato, studiando il funzionamento
dell’organismo in relazione ai mutamenti energetici, nel fluire delle stagioni
come negli altri fenomeni naturali.


Grazie a questa visione era quindi scontato comprendere la
relazione tra uomo e ambiente, gestendola così al meglio.


Avevano anche individuato nel corpo le strade principali
attraverso cui scorre l’energia, noti in agopuntura come meridiani.


La medicina tradizionale cinese usa principalmente quattro
strumenti di diagnosi e terapia:


Il primo è la diagnostica energetica, un sistema molto raffinato
che esamina il paziente e ne analizza i sintomi utilizzando, come punti di
diagnosi, i polsi, gli occhi, la cute, la lingua e così via.


Il secondo è la fitoterapia cinese, che utilizza le piante
in maniera molto diversa da quella convenzionale.


L’agopuntura, erroneamente considerata dai più l’unica
pratica della MTC.


Si pratica infiggendo dei sottili aghi in punti particolari
dei “meridiani”, dove scorre l’energia


La moxibustione, praticata stimolando i punti di agopuntura
col calori di un cannello di erbe infiammato detto, appunto, moxa.


Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, queste pratiche
non sono affatto dolorose.


Oggi esistono innumerevoli nuovi approcci, che vanno dalla
stimolazione elettrica o laser, all’integrazione della MTC con le altre terapie
come la fitoterapia e l’omeopatia. (Tratto dal sito di Laura Quinti:
www.lauraquinti.net/)


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


marcello


 


 


La Medicina Cinese nell'Europa del '700


“La Medicina Cinese nell’Europa del ‘700: l’opera di John
Floyer (1715) e sua attualità”. Dott. Massimo Pasquale Cogliandro


 


Prefazione


L’Opera di John Floyer, medico inglese vissuto a cavallo tra
il XVII° e il XVIII° secolo,  si inscrive
nel complesso fenomeno di revisione della Medicina Ippocratico-Galenica
avvenuto in Europa sull’onda della scoperta della Circolazione del Sangue ad
opera del Dott. Harvey.


Floyer si propone di aggiornare l’insegnamento della
medicina naturale di Galeno, considerata pur sempre attuale nei suoi
presupposti epistemologici, e di integrarlo con l’insegnamento della Medicina
Tradizionale Cinese, giunta in Europa nel XVII° secolo, soprattutto grazie alle
opere mediche di Padri Gesuiti come Cleyer e Boym.


Egli getta un ponte tra Occidente ed Oriente e punta a
creare una vera e propria Medicina Integrata, che raccolga il meglio della
Tradizione Medica Galenica e della Tradizione Medica Cinese, la quale ha
impressionato i Medici del XVII° secolo soprattutto perché  conosceva la Circolazione del Sangue da molti
secoli, ben prima che comparisse sul Palcoscenico della Storia il Dott. Harvey.


Floyer crea dunque un nuovo sistema di Medicina Naturale,
del tutto attuale, in cui coesistono la Teoria degli Umori di derivazione
galenica, la teoria della Circolazione del Sangue messa a punto da Harvey e dai
Cinesi, l’affascinante Sfigmologia della Medicina Tradizionale Cinese, e il suo
nuovo metodo di diagnosi e cura delle malattie basato sullo studio della
frequenza cardiaca, che lo ha proiettato nella Storia come uno dei Padri della
Medicina Moderna.


Innovazione e Tradizione: questi sono i presupposti del
Sistema Medico di John Floyer, che scrive le sue opere in lingua volgare, non
in latino, perché esse abbiano la massima diffusione anche tra le persone di
media cultura, in modo che possano apprendere un metodo sano e naturale per
controllare la propria salute soprattutto grazie ad una dieta appropriata e
all’uso razionale dei bagni.


Presentiamo qui la parte dell’Opera Medica di John Floyer
che riguarda la Medicina Tradizionale Cinese, perché egli è stato l’unico tra
gli Autori Occidentali che hanno trattato di Medicina Tradizionale Cinese negli
ultimi tre secoli, che è riuscito a mettere in luce l’importanza della Teoria
degli Umori nel Sistema Medico Cinese.


Floyer, studiando l’Opera di Cleyer, mette in luce come gli
ideogrammi utilizzati daì “Chinesi” per identificare i Cinque Organi (Zang)
indichino in realtà i Cinque Umori ad essi associati. La Medicina Cinese, per
tanti anni considerata solo una “Medicina del Qi”, cioè una Medicina
tipicamente Yang, con Floyer torna ad essere una “Medicina del Qi (Yang) e
degli Umori (Yin)”, cioè un Sistema Medico in cui lo Yin e lo Yang sono in
perfetto equilibro, proprio come nel Corpo Umano.


——————————————————————————-


Medicina Tradizionale Cinese Integrata


 


 


Tra la fine del XVII° secolo e gli inizi del XIX° secolo si
è sviluppata in Europa una corrente del Pensiero Medico, che, sull’onda dei
grandi trattati di Medicina Cinese dei Padri Gesuiti Cleyer e Boym, ha generato
una particolare forma di Medicina Integrata basata su una fisiologia che univa
la teoria degli umori di derivazione ippocratico-galenica e la teoria dei
canali energetici propria della Medicina Cinese.


La cerniera tra i due sistemi medici è stata senz’altro la
identificazione della teoria degli “spiriti animali” o “spiriti vitali” della
tradizione galenica con la teoria cinese del “Qi”.


L’integrazione tra i due principali sistemi tradizionali di
Medicina Naturale non si è limitata ad un mero dibattito accademico sulla
fisiologia energetica del corpo umano, ma ha portato all’ampio utilizzo di
pratiche diagnostiche e terapeutiche della Medicina Cinese all’interno della
Medicina Umorale Occidentale del XVIII° secolo.


La Medicina Tradizionale Integrata è diventata però un vero
e proprio sistema medico autonomo solo con la figura del Dott. John Floyer
vissuto a cavallo tra il XVII° e il XVIII° secolo.


Egli ha gettato un vero e proprio ponte tra Occidente ed
Oriente e ha puntato a creare una Medicina Integrata, che raccogliesse il
meglio della Tradizione Medica Ippocratico-Galenica e della Tradizione Medica
Cinese, la quale aveva impressionato i Medici del XVII° secolo soprattutto
perché conosceva la Circolazione del Sangue da molti secoli, ben prima che
comparisse sul Palcoscenico della Storia il Dott. Harvey.


Floyer ha creato dunque un nuovo sistema di Medicina
Naturale, del tutto attuale, in cui coesistono la Teoria degli Umori di
derivazione galenica, la teoria della Circolazione del Sangue messa a punto da
Harvey e dai Cinesi, l’affascinante Sfigmologia della Medicina Tradizionale
Cinese, e il suo nuovo metodo di diagnosi e cura delle malattie basato sullo
studio della frequenza cardiaca, che lo ha proiettato nella Storia come uno dei
Padri della Medicina Moderna.


Innovazione e Tradizione: questi sono i presupposti del
Sistema Medico di John Floyer, che scrive le sue opere in lingua volgare, non
in latino, perché esse abbiano la massima diffusione anche tra le persone di media
cultura, in modo che possano apprendere un metodo sano e naturale per
controllare la propria salute soprattutto grazie ad una dieta appropriata e
all’uso razionale dei bagni.


Floyer, studiando l’Opera di Padre Cleyer, ha messo in luce
come gli ideogrammi utilizzati daì “Chinesi” per identificare i Cinque Organi
(Zang) indichino in realtà i Cinque Umori ad essi associati. La Medicina
Cinese, per tanti anni considerata dalla medicina moderna solo una “Medicina
del Qi”, cioè una Medicina tipicamente Yang, con la Medicina Integrata di
Floyer torna ad essere una “Medicina del Qi (Yang) e degli Umori (Yin)”, cioè
un Sistema Medico in cui lo Yin e lo Yang sono in perfetto equilibro, proprio
come nel Corpo Umano.


 


 


 


 


 


Il Qi Gong dei Cinque Animali


STUDIO DEL QI GONG DEI 5 ANIMALI, TRADIZIONALE FORMA DI QI
GONG PER LO SVILUPPO E LA CIRCOLAZIONE DELL'ENERGIA INTERNA


 


LE FORME DEI CINQUE ANIMALI


E’ UNA DELLE PIU’ ANTICHE E CLASSICHE METODICHE DI QI GONG.


INFATTI L’OSSERVAZIONE E L’IMITAZIONE DELLE MOVENZE ANIMALI
E’ STATO SICURAMENTE IL MODO PIU’ ANTICO DI AVVICINARE IL MOVIMENTO, LA DANZA,
LA CURA.


IL FAMOSO MEDICO HUA TUO (III SEC. A.C.), MISE A PUNTO IL
“GIOCO DEI CINQUE ANIMALI” (WU XING), DAI CHIARI SIGNIFICATI TERAPEUTICI.


NELL’OPERA “GLI ANNALI DEI TRE REGNI” AFFERMA:


IL CORPO UMANO HA UN BISOGNO INNATO DI AZIONE E MOVIMENTO
CHE PERO’ NON DEVE ESSERE ECCESSIVO PER PROCURARE UNA SANA DISTRIBUZIONE DEL
SOFFIO VITALE ASSUNTO CON IL CIBO. ALLORA SI AVRA’ UN MIGLIORAMENTO DEL FLUSSO
SANGUIGNO E UNA BUONA PREVENZIONE DALLE MALATTIE.


SE SI SOFFRE DI QUALCHE PATOLOGIA, PRATICANDO IL GIOCO PIU’
ADATTO SI ARRIVA AD UN’ABBONDANTE TRASPIRAZIONE FINCHE’ IL CORPO SI SENTE BENE
E COMPARE L’APPETITO.


COMPRENDE: GLI ESERCIZI DELLA TIGRE, DELL’ORSO, DEL
SERPENTE, DELLA SCIMMIA E DELLA GRU.


DA NOTARE CHE L’ESSENZA DI QUESTA PRATICA CONSISTE NON TANTO
NELLE MOVENZE CORPOREE QUANTO NELL’ASSUMERE L’ISTINTO E L’INDOLE DELL’ANIMALE
CHE SI PRATICA, DIVENTARE L’ANIMALE.


ALLORA I MOVIMENTI SARANNO VERAMANTE QUELLI DEGLI ANIMALI,
SI POTRA’ SVILUPPARE LO “ SPIRITO ANIMALE” E RECUPERARE LA NOSTRA PARTE
ISTINTIVA, SUPERANDO LE RIGIDE BARRIERE PSICOCORPOREE.


LEZIONE DI PROVA GRATUITA


 


Il Maestro Feng ZhiQiang


Feng Zhiqiang è nato nel 1928, da una famiglia originaria
della contea di Shulu, nella Provincia dello HeBei. Feng ZhiQiang è solito
dire: “Il mio più grande desiderio è lasciare che la cultura del taijiquan
dalla Cina vada a beneficio dell’umanità”


 


Biografia del Maestro


Feng ZhiQiang


Basata sull’articolo “Opening the river of Hunyuan,
establishing the manners in martial arts” di Pan Houcheng, pubblicata sulla
rivista “Hunyuan Taiji”, 1/1999. Traduzione di Af


Pubblicazione in lingua inglese sul sito
www.chinafrominside.com di Jarek Szimansky


——————————————–


Feng Zhiqiang è nato nel 1928, da una famiglia originaria
della contea di Shulu, nella Provincia dello HeBei. Suo bisnonno era stato un
famoso maestro di arti marziali: superati gli esami militari ebbe accesso alla
carica Wuju (status relativo appunto all’avvenuto superamento degli esami
imperiali a livello provinciale), durante la Dinastia Qing (1644-1911).


Nonostante il padre di Feng non praticasse arti marziali,
uno dei suoi parenti, Wang Yunkai, esercitava con passione la boxe di Shaolin,
così quando Feng raggiunse l’età di 8 anni Wang cominciò ad insegnargli Tongzi
Gong (esercizi di allungamento e distensione), metodi di pratica delle
posizioni statiche e l’Yijinjing di Bodhidarma o Classico della trasformazione
dei tendini (serie di esercizi isometrici). Feng non solo imparò molto
velocemente, ma ereditò anche la forza del suo bisnonno, arrivando all’età di
12 anni a trasportare massi di 200 Kg. per il giardino di casa (pratica
tradizionalmente chiamata “Forza che uccide le 4 porte” - Li Sha Si Men). Feng
amava combattere e molte volte impartì dure lezioni a balordi e prepotenti del
suo quartiere. Fu a quel tempo che cominciarono a chiamarlo la tigre dai grandi
occhi (Da Yan Hu), per questa sua particolare caratteristica.


All’età di 12 anni fu mandato da alcuni parenti a Pechino,
per imparare a riparare dispositivi elettrici. Uno dei suoi nuovi vicini era un
esperto del Tongbeiquan - particolarmente abile nella cosiddetta “abilità
leggera” QingGong - della famosa contea di Cangzhou, provincia dello Hebei; il
suo nome era Han XiaoFeng. Feng studiò sotto la guida di Han per 4 anni,
imparando non solo il tongbeiquan, ma anche l’esercizio del Palmo della Sabbia
Rossa (metodo di rafforzamento delle mani), calciando pali di legno e colpendo
sacchi di sabbia; grazie al suo duro allenamento riusciva a rompere 5 mattoni
con un solo colpo di palmo.


Alla fine degli anni ‘40 vi erano due marzialisti molto
famosi nella città di Pechino: uno era il maestro di xingyiquan Hu YaoZhen
della provincia dello Shanxi, chiamato “il dito che scuote cielo e terra” (Dan
Zhi Zhen Qiankun), esperto non solo nelle arti marziali, ma anche nella
medicina tradizionale cinese e nei metodi di meditazione taoista. Il secondo
era Chen Fake, 17sima generazione dello stile Chen di taijiquan. All’età di 20
anni Feng Zhiqiang, attraverso la mediazione di uno dei suoi fratelli di gongfu
(che veniva dalla stessa città di Hu Yaozhen), conobbe il maestro Hu.


Hu Yaozhen criticò i metodi di allenamento di Feng per il
fatto che erano “dannosi per il corpo”; poi, per far comprendere cosa
intendeva, mentre parlava chiese a Feng di attaccarlo: nonostante Feng avesse
impiegato tutta la sua forza, fu facilmente sconfitto da Hu, il quale si era
limitato ad usare un solo dito contro di lui !! Feng si inginocchiò davanti al
maestro e cominciò così lo studio delle arti marziali interne della branca
Neijia, praticando per due anni LiuHeXinYiQuan direttamente con Hu, imparando i
metodi per aumentare il Qi, nutrirlo, praticare l’intenzione e il Qi, la
posizione SanTi, i metodi DanTian, i pugni dei 5 elementi, le 12 forme e le 24
tecniche.


HU YAOZHEN (1879-1973)


Nativo di YuCi, Provincia dello ShanXi, fu un famoso maestro
di arti marziali, esperto nel Qigong e nella Medicina Tradizionale Cinese
(MTC). Laureatosi alla Scuola Medica “ChuanZhi” dello ShanXi, imparò le arti
marziali da differenti maestri (stili interni TaiJi, BaGua, XingYi), Buddismo e
meditazione taoista, MCT; ricevette la trasmissione segreta della meditazione
taoista e del buddismo religioso, e sulla base delle sue esperienze in medicina
e pratiche interne creò il “QiGong statico e dinamico di Hu Yaozhen”; nel 1942
in TaiYuan istituì l’Accademia di Arti Marziali della Provincia dello ShanXi e
ne divenne presidente. Scrisse numerosi libri “QiGong e conservazione della
salute” “QiGong”, “L’esercizio dei 5 animali di Hua Tuo” etc.. Secondo Feng
ZhiQiang, Hu YaoZhen studiò XingYiQuan con Wang Fuyuan (discepolo di Liu Qilan)
ed il suo allievo Peng Tingjuan, che classificò lo stile di Hu come HeBei
XingYiQuan.


E’ importante notare che i praticanti del lignaggio di Wang
FuYuan, che vive nello YuCi (ShanXi), chiamano la loro arte XinYiQuan (Boxe
della mente e dell’intenzione), nonostante in altre aree essa sia generalmente
conosciuta come XingYiQuan (Boxe della forma e dell’intenzione) e non va quindi
confusa con l’originale XinYi della famiglia Dai o Branca Musulmana dell’HeNan.


Dopo due anni di diligenti studi sotto la guida di Hu
YaoZhen, l’abilità interna di Feng ZhiQiang raggiunse livelli alti - non solo
la sua Grande Circolazione Celeste e i Tre DanTian erano aperti, ma c’era anche
una piccola palla di Qi che poteva circolare all’interno del suo corpo secondo
la sua volontà, i “cinque archi” erano sviluppati così che il suo corpo era
pieno di potenza elastica. Hu YaoZhen realizzò che i suoi discepoli non solo
avevano talento naturale per le arti marziali, ma erano anche persone che
avrebbero potuto sintetizzare e portare ai più alti livelli le conoscenze da
lui accumulate creando un suo stile vero e proprio.


Per questa ragione egli introdusse Feng al suo buon amico ed
esperto di Taijiquan stile Chen, Chen Fake. Hu propose a Feng di studiare con
Chen contemporaneamente all’apprendimento dei metodi interni dello XinYi. Da
quel momento Feng praticò ancora più duramente di prima, alzandosi alle 4 di
mattina e praticando fino alle 11, per ben sette ore. Il suo allenamento
comprendeva XinYi e Taiji, sia con metodi esterni che interni, posture statiche
ed esercizi in movimento, tecniche singole, forme e lavoro a coppie. In otto
anni, dal 1950 al 1957, Chen Fake corresse Feng otto volte, in tal modo egli
riuscì a capirne i significati profondi e il corretto metodo di pratica.


CHEN FAKE (1887-1957)


Diciassettesima generazione del clan Chen, famosi maestri
dello stile Chen di Taijiquan, bisnipote di Chen Changxing. Divenne famoso nel
suo villaggio vincendo il Leitai (combattimento libero) della contea e per aver
sconfitto a mani nude avversari armati di lance e sciabole (allorquando rifiutò
l’offerta di essere assoldato da un signore della guerra, certo Han Fuju).


Nel 1929, attraverso la raccomandazione di Chen Zhaopi,
lasciò Chenjiagou e si stabilì a Pechino per insegnare Taijiquan. Solitamente
modesto, era uso sminuirsi, ragion per cui gli venne appellato il nomignolo di
“Chen non bene /Chen Bu zhong”. Molte volte fu sfidato da praticanti di arti
marziali (quali maestri di Bagua e lottatori), sconfiggendoli clamorosamente
senza mai ferirli sul serio. Enfatizzando Wu De (Virtù Marziale) nel suo
insegnamento, creò la Forma Nuova (xinjia) del Taijiquan Chen, modificando la
Forma Antica (laojia), semplicemente aggiungendo o modificando alcuni movimenti
e rendendo manifesta la forza spiroidale [o di torsione, lett. “avvolgere il
filo di seta”] in diversi modi. Chen ebbe molti studenti, tra i quali Lei Muni,
Tian Xiuchen, Feng Zhiqiang, Hong Junsheng, Li Jingwu, Shen Jiazhen, Gu Liuxin.
Shen Jiazhen e Gu Liuxin scrissero anche un libro, “Il Taijiquan stile Chen”,
che venne pubblicato nel 1963. I disegni e le spiegazioni della prima e seconda
forma dello stile Chen sono basate sulle foto fatte a Chen Fake e Chen Zhaokui
(suo figlio) e mostrano i movimenti così come insegnati in tarda età.


Nel 1953 fu istituita la Società per la Ricerca nelle Arti
Marziali di Pechino con Chen Fake come presidente e Hu Yaozhen come
vicepresidente. Feng Zhiqiang vi andava quotidianamente, aiutando gli
insegnanti con continuità e chiedendo guida e insegnamento. In quel modo
divenne il partner di allenamento di Chen Zhaokui. Molti dei discepoli di Chen
Fake erano intimoriti dal dover praticare tuishou con Chen Fake a causa della
durezza della pratica, ma Feng intese subito invece che sarebbe stato il
miglior modo per raggiungere una abilità superiore. Dato che i fratelli di
gongfu lasciavano sempre a Feng il “piacere” di giovarsi di questa esperienza,
egli divenne un solido punto di riferimento, tanto che negli ultimi anni fu
proprio Feng ad affrontare abitualmente gli stranieri venuti per misurarsi con
il maestro Chen.


Nella sua lettera a Wan Wende di Shanghai, Chen Zhaokui,
scrisse: “Ho un fratello di gongfu più anziano, il suo nome è Feng Zhiqiang,
egli è estremamente intelligente e la sua abilità è insuperabile tra tutti i
nostri fratelli di gongfu.


All’età di trenta anni Feng era già molto esperto sia nello
Xingyi che nel Taiji e divenne molto famoso nei circoli di arti marziali di
Pechino.


Dopo che Chen Fake morì nel 1957 Feng Zhiqiang, nonostante
fosse impegnato con il suo lavoro nella fabbrica di apparecchi elettrici, si
mantenne in contatto con i suoi fratelli di gongfu e creò alcune semplici
regole da osservare per coloro i quali insegnassero arti marziali: “primo: non
creare mai problemi; secondo: non combattere; terzo: se qualcuno viene a
sfidarmi, io farò pace con lui”. Accadde molte volte che sia Feng Zhiqiang che
i suoi fratelli di gongfu venissero sfidati, ma Feng non raccolse mai alcuna
provocazione.


Una volta un maestro di Qigong voleva confrontare il suo
livello di bigu (astinenza dal cibo) con Feng. La regola era di sedere in
meditazione per 3 giorni con poca acqua come unico sostentamento. Dopo 3 giorni
Feng, come sua abitudine, uscì fuori per allenarsi con la sua asta di acciaio
da 19 kg, mentre l’altro maestro poteva a malapena camminare.


Feng era in buonissimi rapporti con il figlio di Chen Fake,
Chen Zhaokui. Prima di morire, Chen Fake chiese e Feng di prendersi cura di suo
figlio. Feng spesso praticava con Chen Zhaokui, prendendosene cura e
proteggendolo. Quando Zhaokui morì nel 1981 alla giovane età di 53 anni, Feng
ne fu molto rattristato e si rimproverò spesso di non aver saputo prendersi
cura del suo fratello di gongfu.


Chenjiagou è il posto da cui proviene il Taijiquan stile
Chen. Ogni generazione del clan ha i suoi maestri, e nella 17sima generazione
il più forte era Chen Fake. Comunque dopo il suo arrivo a Pechino, vivendo egli
laggiù, divenne Pechino il centro più importante per la pratica del Taijiquan
Chen. Finita la rivoluzione culturale (1966 - 1976), Zhang Weizhen, Segretario
del Partito Comunista di Chenjiagou, scrisse una lettera a Feng Zhiqiang chiedendogli
di recarsi a Chenjiagou per insegnare Taijiquan. Feng Zhiqiang visitò
Chenjiagou per tre volte, insegnando Taiji ai discendenti di 19sima
generazione. Anche molti praticanti di Taiji di Chenjiagou si recarono a loro
volta a Pechino per approfondire i loro studi con Feng. Questa parte della
storia del Chen sarà ricordata nelle cronache.


Nel 1981 fu chiesto a Feng Zhiqiang da un suo amico
dell’Istituto di Educazione Fisica di Pechino di incontrare uno straniero
esperto di arti marziali. Il forestiero, che padroneggiava molte arti di
combattimento cinesi e non, era venuto in Cina per cercare maestri di arti
marziali, e nonostante l’Istituto gli avesse presentato molti esperti, non si
riteneva ancora soddisfatto e aveva chiesto di incontrare Feng Zhiqiang. Feng
chiese allo straniero di mostrare il suo livello, e trovò che nonostante la
parte superiore del corpo fosse molto forte, la parte inferiore era senza
radici. Feng chiese allo straniero di attaccarlo, e usando la tecnica
“spaventare sopra per ottenere il sotto” (chiamata anche “attirare nel vuoto”)
spinse il suo avversario facendolo volare contro il muro. Dato che lo straniero
non riusciva a capire cosa fosse successo e vedeva che non era ferito, chiese
di poter riprovare nuovamente, ma il risultato fu identico: allora manifestò il
suo rispetto per il livello raggiunto da Feng, e cominciò lo studio del
taijiquan.


Nel 1981 Feng Zhiqiang si ritirò e nel 1983 divenne
presidente della Associazione per la ricerca sullo stile Chen di Pechino,
fondata quello stesso anno. Dal 1981 Feng Zhiqiang è stato invitato a prendere
parte a molte competizioni in Cina e nel 1984 per la prima volta si è recato
all’estero, in Giappone, per insegnare taijiquan stile Chen. Più tardi Feng ha
visitato anche Messico, Usa, Singapore, Danimarca, Olanda, Francia e Hong Kong.
La nazione straniera dove è stato per più tempo è comunque il Giappone. Trai i
suoi studenti non ci sono solo praticanti di taiji, ma anche Karate, Judo ed
Aikido. Egli è stato sfidato varie volte da maestri locali, guadagnandosi
sempre un enorme rispetto, come per esempio negli Usa nel 1986 e nel 1988 a
Singapore.


Feng Zhiqiang è stato invitato molte volte a trasferirsi ed
insegnare taijiquan, ma ha sempre rifiutato dicendo “le mie radici sono in
Cina” . E’ anche autore di numerosi libri e video sullo stile Chen, come
“Combattimento pratico nel taijiquan”, “L’essenza del taijiquan Chen”, “Il
metodo HunYuan del taijiquan”, “Il metodo della forza spiroidale del Taijiquan
Chen”, “24 gomiti del taijiquan Chen”, “metodi di presa del taijiquan” “Xinyi
Hunyuan Taijiquan Stile Chen” e molti altri.


Feng ZhiQiang è solito dire: “Il mio più grande desiderio è
lasciare che la cultura del taijiquan dalla Cina vada a beneficio dell’umanità”


marcellotaichi@supereva.it


 


 


I segreti del Taichi: Intervista a Feng ZhiQiang


"Cielo e Terra sono continuamente in movimento, le
stelle, il sole e tutti i corpi celesti si avvitano e ruotano. Questo rotondo,
circolare, coordinato movimento è detto “Hunyuan”. Questo movimento deve anche
riflettersi nella pratica dell’arte marziale."


 


Intervista a Feng ZhiQiang


Nei primi giorni di quest’anno sono stato (l’autore Jarek
.S. - Ndt) a far visita a Feng Zhiqiang nella sua casa a Pechino. Purtroppo, a
causa di un ingorgo nel traffico, sono arrivato a casa sua abbastanza tardi, e
non abbiamo avuto molto tempo per parlare. Dato che lui e sua moglie erano
preoccupati che non riuscissi a trovare il posto, la figlia di Feng mi era
venuta incontro ad accogliermi ed anche Feng uscì per salutarmi prima ancora
che entrassimo in casa. Feng è molto cordiale, energico, spesso scherzoso (si
lamentava di essere troppo basso perché ” è così semplice per gli alti prendere
cose poste sugli ultimi scaffali …”), molto aperto nel conversare. Ha risposto
a tutte le domande che gli ho posto ed è un vero peccato che il tempo a
disposizione fosse così poco .


Le domande di questa intervista erano state formulate sia da
persone che avevano sottoscritto la newsletter del mio sito, sia da membri del
forum di discussione su internet.


Jarek Szymanski: Signor Feng, è risaputo che lei abbia
studiato le posture statiche di Shaolin in gioventù. Come potrebbe compararle
con la pratica del Neijia ?


FENG ZHIQIANG: Sì, è vero. Imparai e praticai le posture
statiche di Shaolin. La principale differenza è che il neijia enfatizza il
rilassamento al più alto livello. Per questo penso ci sia motivo di dividere le
arti marziali in esterne ed interne. Esso è anche relativo all’uso del Qi: le
famiglie esterne (Waijia) usano la forza fisica (Li) per guidare il Qi, mentre
nel neijia si usa l’intenzione (Yi) per farlo. Comunque, ho dovuto abbandonare
tutte le mie pratiche esterne dopo che ho cominciato lo studio del neijia.


JS: Cos’è il Qi?


FENG: Il Qi è un modo di condurre la forza (Dong Li). Per
esempio al circolazione sanguigna può essere indicata con il termine Qi. Gli
stili interni dicono “esercita l’intenzione (Yi), non il Qi”, “quando usi
l’Intenzione, i tuoi condotti non saranno ostruiti”, “esercita il Qi, non la
forza fisica (Li); quando lavori sulla forza, lo interromperai facilmente”;
“l’Intenzione dovrebbe essere focalizzata sullo Spirito (Shen), non sul Qi;
quando ci si focalizza sul Qi, allora il Qi diviene stagnante”. C’è anche un
altro detto “dove arriva l’Intenzione, anche il qi arriva”. Comunque prima di
raggiungere questo livello bisogna lavorare per “costruire” il Qi. Esso viene
dal cibo, dalla respirazione, proviene persino dai nostri genitori,
immagazzinato come Qi originale (Yuan Qi).


JS: Lei è molto famoso come esperto di taijiquan stile Chen,
ma ha anche imparato il Liuhe xingyiquan. Potrebbe dirci di più a proposito dei
suoi studi in questa disciplina ?


FENG: Il mio maestro di Xinyiquan, Hu Yaozhen, proveniva da
Yuci, nella provincia di Shanxi. Il suo stile appartiene alla scuola di Wang
Fuyuan e Peng Tingjuan. Ho studiato sotto la guida di Hu per nove anni; egli
metteva grande enfasi sul lavoro statico (Zhan Zhuang). Ho imparato diverse
“posizioni” da lui, non solo San Ti Shi, ma anche la posizione che abbraccia
(Bao Zhuang), la posizione chiusa (He Zhuang), posizione orizzontale (Ping
Zhuang) e altre. Ogni metodo doveva essere praticato per tre anni, e mentre
esteriormente non si vedevano cambiamenti, l’Intenzione cambiava. Il maestro
insegnava differenti Intenzioni ai diversi studenti, la cosa era molto
individuale,e l’Intenzione variava con il livello del praticante.


JS: Era quindi qualcosa di simile al metodo Yiquan (Boxe
dell’Intenzione) ?


FENG: Non ne so abbastanza sull’Yiquan per poter confrontare
i due metodi. Hu Yaozhen non insegnava posture statiche dove i palmi fossero
rivolti verso l’esterno, perché era sua opinione che così facendo il Qi se ne
sarebbe uscito fuori.


JS: Il Qi è correlato al Dantian ?


FENG: Il Dantian è strettamente correlato ai movimenti della
vita. In microscala, è il centro del corpo - punto tra ombelico e Mingmen, da
cui il qi si origina. In macroscala ricopre l’intero corpo. Volendo sviluppare
il Dantian si deve partire con gli esercizi statici e raccogliere e nutrire il
Qi - prima focalizzando l’Intenzione nel centro del corpo. Una volta che il qi
nel corpo ha raggiunto un livello abbondante, si sente calore e movimenti
interni. Allora il respirare Dantian deve essere usato per indurre i movimenti
esterni secondo i movimenti interni del corpo. Quando intenzione e Qi sono
coordinati, Dantian trasmette e il Qi fluisce liberamente in tutto il corpo.
Tutte le parti del corpo si muovono circolarmente. Questo è hunyuan.


JS: “Hunyuan” sembra essere un concetto molto importante,
visto che lei ha deciso di aggiungerla al nome del suo sistema ….


FENG: Cielo e Terra sono continuamente in movimento, le
stelle, il sole e tutti i corpi celesti si avvitano e ruotano. Questo rotondo,
circolare, coordinato movimento è detto “Hunyuan”. Questo movimento deve anche
riflettersi nella pratica dell’arte marziale. Ho imparato più arti marziali e
percorso un cammino molto tortuoso prima di capire l’essenza delle arti Neijia.
Voglio mostrare alla gente una via diretta, immediata verso il raggiungimento
di alte abilità. Per questa ragione sottolineo “Hunyuan” e la funzione dello
Xinyi (Mente ed Intenzione).


JS:Il movimento del Dantian è utile in combattimento ?


FENG: Il corpo si muove come interamente guidato dal
movimento del Dantian. Mentre rilascia la forza (Fa Li) il Dantian gira su se
stesso e la forza dell’intero corpo è concentrata in un punto. In questo modo
la potenza esprimibile può spaccare le ossa dell’avversario. Durante
l’emissione di forza, il corpo deve essere rilassato, ma si deve conoscere
approfonditamente la cosiddetta “forza vibrante” (Dou Jin). Questa forza deve
essere concentrata e non sparpagliata per tutto il corpo. Più esperti si è, più
piccolo è lo scuotimento. Quando noi imparavamo Taijiquan da Chen Fake,
scuotere il corpo nel Fali era tabù.


JS: La forza spiroidale è una caratteristica dello stile
Chen o la possiedono anche altri stili di taijiquan ?


FENG: Tutti gli stili di Taijjiquan enfatizzano
l’Apertura/Chiusura (Kai-He), vuoto e pieno (Xu-Shi), durezza e morbidezza
(Gang-Rou), contrazione e distensione (Qu -Shen), Yin e Yang, etc. La forza
spiroidale compare quindi in tutti gli stili di Taiji, ma il Chen la enfatizza
molto di più delle altre scuole, e i movimenti circolari di ogni parte del
corpo è la sua particolarità. Altre scuole di taiji mettono molta più
attenzione all’apertura e chiusura. In realtà tutte le arti marziali contengono
movimenti circolati e rotondi, movimenti HunYuan. Nello xingyiquan questa
particolarità è descritta come perforare avvitando (Zuan), avvolgere (Guo),
torcere (Ning), rovesciare (Fan).


JS: Cos’è il Peng Jin ?


FENG: E’ un tipo di forza, posseduta sia dagli stili esterni
che interni (nonostante i primi non usino questo termine). E’ una difesa
diretta attraverso la forza, che non è né debole né morbida (ruan). Tutte le
forze del taijiquan devono avere Peng e la differenza tra di esse consiste
nella diversa direzione in cui è applicata


JS: Liu he - Sei Armonie - appartiene solo alle arti Neijia
?


FENG: Sei Armonie significa coordinazione tra Mente (Xin),
Intenzione (Yi), Qi e il corpo. Esternamente possono essere concepite come
“arrivare nello stesso tempo”. Sia Neijia che waijia dovrebbero usare il
principio Liu He.


JS: Cosa considera più importante nella pratica del
taijiquan, indispensabile alla costruzione del gongfu (abilità) ?


FENG: L’abilità deve essere costruita su solide basi di
lavoro interno (Neigong). Il Neigong Hunyuan è un tipo di Qigong che si compone
di esercizi semplici e allo stesso tempo metodi molto avanzati di pratica.
Realizzai quanto potente fosse la forza interna (Nei Jin) quando un giorno,
negli anni Sessanta, nella fabbrica dove lavoravo un generatore da 500 Kg stava
cadendo ed io riuscii a prenderlo e appoggiarlo al suolo. Credo sia stato
possibile solo grazie al lavoro neigong. Questi esercizi non solo aiutano a
mantenersi in salute, ma servono anche a sviluppare risorse per l’arte
marziale.


JS: E a proposito del combattimento ?


FENG: Nonostante le arti marziali trattino di combattimento,
non bisogna pensare di lottare durante l’allenamento. L’abilità combattiva
verrà naturalmente dopo un certo tempo di corretta pratica. E’ necessario
praticare Neigong (metodi interni), forme, spinta delle mani (tuishou). Il
tuishou deve essere praticato in collaborazione con il compagno, per acquisire
l’abilità detta “conoscere l’avversario (zhi bi), senza pensare a combattere.
Successivamente si passa alla pratica dei singoli movimenti e lo studio delle
loro applicazioni, tecniche libere, gioco di gambe.


JS: Quali cambiamenti ha notato negli ultimi venti anni e
come pensa che il taijiquan Chen si evolverà nei prossimi 50 anni ?


FENG: Nel recente passato si è osservato un fenomeno che non
esisteva quando io imparavo taijiquan. Molti praticanti dimostrano molta forza
vibrante. Come ho già detto, più alto è il livello, più piccolo è lo
spostamento del corpo. Riguardo al futuro, credo che ci saranno costanti
miglioramenti nel livello dei praticanti - essi realizzeranno l’importanza
dello Hunyuan. Secondo l’adagio “l’abilità si raggiunge solo con la chiara
comprensione” - è molto importante che l’insegnante capisca e sia bravo a
spiegare chiaramente i principi dell’arte


JS: Ma è usuale che il livello delle generazioni successive
sia peggiore di quella precedente, non è così ?


FENG: Questo è principalmente perché gli insegnanti erano
molto restii a condividere le loro conoscenze. Credo che l’apertura degli
insegnanti avrà un’influenza molto positiva sul livello dei loro studenti.


JS: Sig. Feng, grazie mille per le sue gentili spiegazioni e
il tempo che ci ha dedicato !


 


Basata sull’articolo
“Opening the river of Hunyuan, establishing the manners in martial arts” di Pan
Houcheng, pubblicata sulla rivista “Hunyuan Taiji”, 1/1999.
Traduzione
di Af


Pubblicazione in lingua inglese sul sito
www.chinafrominside.com di Jarek Szimansky


marcellotaichi@supereva.it


 


 


Il Maestro Guo Ming XU (George Xu)


Il M° Guo Min Xu (George Xu)E' un profondo conoscitore delle
arti marziali cinesi interne, in particolare del Tai chi chuan e dello Xing yi.
E' considerato uno dei maestri pui' preparati del Stati Uniti e tra i piu'
prestigiosi per la diffusione del Tai chi chuan fuori dalla Cina


 


Il maestro Xu e’nato a Shanghai, ha cominciato la pratica
nel 1969, ha studiato diversi sistemi di arti marziali: Xin Yi delle Sei
armonie e dei Dieci Animali, Bagua del serpente, Pugno di cotone, Lan Shou,
Bagua del dragone.


Ha cominciato a studiare Taiji stile Chen nel 1977 con il
maestro Shong Guang-En, che era stato uno studente interno del maestro Chen
Zhao Kuei, figlio del famoso Chen Fake.


Successivamente approfondiva lo studio con maestri di
altissimo livello tra cui Qin Zhong Bao, Ho Bin Quan, Ye Xiao Long ed altri.


All’inizio degli anni Ottanta lascia la sua professione di
insegnante di matematica e si trasferisce negli Stati Uniti, dove inizia a
divulgare ed a tramandare i “grandi segreti del Taiji”, oltre che con la sua
incessante opera di diffusione, invitando in Occidente alcuni dei maestri più
rappresentativi delle arti marziali cinesi.


 E’ considerato uno
dei maestri più preparati degli Stati Uniti e tra i più prestigiosi per la
diffusione del Taiji fuori dalla Cina.


Unisce ad una grande conoscenza e preparazione tecnica una
sorprendente capacità comunicativa e di insegnamento che ne fanno sicuramente
un maestro di altissimo valore.


La sua conoscenza delle arti marziali, sia da un punto di
vista tecnico che filosofico-culturale, é molto vasta. E’ un profondo
conoscitore oltre che di Taiji Quan, anche di Bagua Zhang, di Xing Yi e Lan
Shou. Nel 1995, ospite della Pwka, arriva per la prima volta in Italia; da
allora su invito della scuola viene tre volte l’anno (primavera, estate e
autunno) per tre settimane ogni volta.


 


Scrivetemi!


email: marcellotaichi@supereva.it


                                                  
marcello


 


 


 


 


 


 


La Scuola "Neidan" e il M° Flavio Daniele


L'insegnamento della Scuola Neidan e del M° Flavio Daniele
traduce in termini scientifici e piu' comprensibili per l'occidente gli antichi
insegnamenti del Tai chi chuan e del Qi gong


 


Il M° Flavio Daniele,


fondatore e guida della Nei Dan, vive a Bologna, dove
insegna Arti Marziali Cinesi (Taiji Quan, stile Chen e Yang, Xin Yi Quan dei 10
Animali e delle 6 Armonie e Shaolin Quan) e discipline di sviluppo mentale ed
energetico ( Qi Gong ).


E’ autore dei libri “ Le Tre Vie del Tao “ edito dalla Meb
nel 1997, “I Tre Poteri del Taiji Quan” edito dalla Luni nel 2001, “La forma Antica
del Taiji Quan Stile Chen” ed “Il potere segreto del corpo nelle Arti Marziali”
editi sempre dalla Luni nel 2003.


E’ autore anche di un video didattico sul Taiji stile Yang e
di una serie di video didattici sugli antichi metodi di potenziamento fisico-energetici
del corpo (Nei Gong).


Ha collaborato con la facoltà di Scienze Motorie
dell’Università di Bologna e scrive per le maggiori riviste italiane (Samurai,
Arti D’Oriente, Enertao) ed estere di arti marziali e scienze dello spirito.


Suoi articoli sono apparsi in Spagna e sulla rivista
americana Taiji Magazine, la più prestigiosa rivista internazionale di arti
marziali interne. E’ comparso sulla rivista Panorama (nov. 1999), su Repubblica
Salute (maggio 2003) e su due delle più importanti riviste giapponesi di Arti
Marziali.


Per sapere dove praticare gli insegnamenti della Scuola
Neidan


Scrivetemi!


email:marcellotaichi@supereva.it


marcellotaichi


---------------------------------------------




Tai Chi, elisir di
giovinezza


Nasce come un'arte di
combattimento potente e raffinata: la diversa coscienza posturale permette di
correggere problemi muscolari, tendinei ed ossei






MILANO, 10 novembre 2009 - Il Taijiquan, meglio conosciuto
come Tai chi, con i suoi movimenti lenti, continui ed aggraziati potrebbe
sembrare a noi occidentali, sempre tesi e indaffarati, un po’ anacronistico. Ma
così non è, e lo dimostra il numero crescente di persone che in tutto il mondo
lo praticano, proprio perché, in questo tempo sempre più veloce, il tai chi può
aiutare a ritrovare noi stessi e il nostro equilibrio psicofisico. Nonostante
questa crescente diffusione, intorno al tai chi esiste ancora una certa
confusione. L'immagine più comune di questa antica disciplina è quella di una
sorta di danza dai movimenti morbidi, il cui solo scopo é quello di guarire
un’umanità patologicamente stressata. E’ solo in parte vero, in quanto il tai
chi in realtà nasce come un'arte di combattimento molto potente e raffinata.
Nella maggior parte delle forme di Taijiquan oggi praticate nel mondo è
comunque tuttora presente la sostanza della scuola Chen, quella più antica. Un
sistema di studio che permette di sviluppare molte qualità, prima fra tutte il
rilassamento, condizione indispensabile per riuscire ad ottenere una buona
centratura, una maggiore elasticità, una corretta postura e che l’energia
vitale (Qi) inizi a fluire liberamente nel corpo. La diversa coscienza
posturale permette di acquisire la stabilità necessaria a correggere problemi
muscolari, tendinei ed ossei. La migliorata circolazione energetica, inoltre,
nutrendo il corpo, lo aiuta a mantenersi in buona salute.


In ogni lezione di tai chi (mono o
bisettimanale, della durata di circa un’ora e mezzo) durante l’esecuzione dei
singoli movimenti, si introducono gradualmente i principi fondamentali: si
impara così ad acquietare la mente, a muovere il corpo in modo rilassato e
consapevole, a calmare il respiro. Il Tai Chi Chuan può essere praticato a
tutte le età e per tutta la vita e, soprattutto, ovunque, proprio come avviene
in Cina. Ma il tai chi è anche molto di più. Grazie a una miriade di studi
effettuati da ricercatori di tutti i continenti, si sta imponendo anche come
uno strumento terapeutico di eccezionale valore. E così, mentre scienziati
australiani dimostrano che la sua pratica presenta significativi benefici in
chi soffre di artrite reumatoide e colleghi sudcoreani scoprono che le cadute
scendono del 31%, neurologi israeliani lo utilizzano nella riabilitazione delle
persone colpite da ictus e cardiologi di Harward lo abbinano alla terapia
standard dell'insufficienza cardiaca cronica.


Mabel Bocchi


  
--------------------------------------------------

ALCUNI ricercatori americani
affermano che il Tai-Chi
:
può essere utilizzato per aumentare l’equilibrio e la stabilità con conseguente
riduzione delle cadute, si pensi all’incidenza della fratture nell’anziano»,

spiega Ettore De Giacomo, docente ai corsi di perfezionamento di agopuntura
deil’Università degli studi di Milano (www.naturmed.unimi.it), «per favorire le
funzioni cardiorespiratorie; per riabilitare pazienti affetti da esiti di
infarto miocardio acuto o artrite reumatoide; per ridurre il dolore, l’ansia e
l’insonnia. L’utilità delle ginnastiche mediche e del Tai-Chi nel ridurre lo
stress mentale ed emotivo è ben nota. Studiosi australiani hanno scoperto che
la pratica del Tai-Chi induce un incremento delle secrezioni urinarie di
noradrenalina e una riduzione della concentrazione del cortisolo nella saliva
con conseguente riduzione dello stato di tensione, fatica e allarme. Per quanto
riguarda la geriatria, si sono riscontrati notevoli effetti del Tai-Chi sulla
stabilità posturale dell’anziano, sull’elasticità dei movimenti». Ancora, sulla
geriatria, De Giacomo cita alcuni studI, (1996, dipartimento di Neurologia
dell’Università del Connecticut) in cui si afferma che la ginnastica medica
cinese incrementa in modo significativo l’equilibrio posturale e riporta lo
stato di forma del soggetto a livelli sovrapponibili a quelli di individui più
giovani (da 3 a
10 anni). Altri effetti favorevoli consistono nella risposta neuroendocrina:
sembra che dòpo un’ora di pratica si assista a una significativa riduzione del
cortisolo plasmatico e aumento dell’ormone della crescita e della melatonina
(Centerof !ntegrative Medicine, Institute of Medica! Science)


Effetti su postura, cuore, ossa e mente:

OLTRE ai benefici sullo stato di benessere generale
dell’individuo, una ricca letteratura internazionale testimonia gli effetti
benefici di questa antica forma di ginnastica. «Molto importante è l’aspetto
terapeutico che può essere praticato per il trattamento di malattie in atto, in
associazione o meno all’agopuntura, come disturbi reumatici, forme
ansioso-depressive con tutte le loro somatizzazioni (problemi gastrici,
intestinali, respiratori) e anche forme di ipertensione iniziale», spiega Lucio
Sotte, direttore della Rivista italiana di medicina tradizionale cinese e della
Fondazione Matteo Ricci (www.fondazionericci.it www.luciosotte.it. I benefici
si evidenziano anche sulla capacità di risposta immunitaria dell’organismo, su
insonnia, ipertensione arteriosa e sul profilo lipidico, sull’attenzione e
l’equilibrio dell’anziano (con significativa riduzione delle possibilità di
fratture dacaduta accidentale), sull’osteoporosi post— menopausale,
sull’artrite reumatoide e su altre forme di reumopatia. «Il pregio degli
esercizi», sottolinea Sotte «è che sono a bassissimo consumo energetico, quindi
praticabili anche da chi è in cattive condizioni energetiche». li Tal-Chi
rafforza l’immunità e migliora lo stato di benessere. «Infatti, diminuisce
l’attivazione dell’asse dello stress e del sistema nervoso simpatico in
particolare, che hanno, notoriamente, effetti soppressivi sull’immunità»,
afferma Francesco Bottaccioli, direttore della Scuola di medicina integrata
(www.simaiss.it), nella nuova edizione del suo Psiconeuroendocrinoimmunologia,
Red. Ed. «Perché il Tai-Chi non è solo rilassamento mentale, ma è anche
ginnastica aerobica, di cui beneficiano i sistemi cardiovascolare, respiratorio
e muscolo-scheletrico».




 -------------------------------------------------------------------------------------------------

 Il Tai chi - benefico per le persone anziane



La
pratica del Tai Chi ha origine secoli orsono in Cina. Monaci buddisti e preti
taoisti avrebbero studiato il movimento degli animali e del sistema solare, e
trasformato questi movimenti in esercizi designati a incrementare la forza e ad
aumentare la longevità.


Il Tai Chi, così come è praticato oggi, comporta una serie
di movimenti del corpo, controllati armoniosamente e a basso-impatto, che
includono un'andatura graduale, lo spostamento dei pesi, e delle rotazioni,
mentre il corpo resta dritto e in posizione eretta. Questa disciplina è
praticata molto lentamente, regolarmente, e con delicatezza, con enfasi sulla
continuità del movimento. Uno dei principi chiave del Tai Chi è che non bisogna
forzare nulla. E' concepito come una lingua vivente del corpo, della mente e
dello spirito.


I benefici del Tai Chi si stanno dimostrando un utile
complemento alla medicina occidentale. Il Tai Chi aiuta a coltivare un equilibrio
migliore attraverso il miglioramento della coordinazione e il controllo
corporeo nel corso dei movimenti. Gli anziani, anche coloro oltre gli
ottant'anni, ritengono che la forza, l'equilibrio e la flessibilità sviluppati
con la pratica del Tai Chi siano di aiuto a estendere i benefici di una buona
salute e di fiducia in se stessi negli anni successivi.


La capacità di focalizzare l'attenzione, che viene
sviluppata nella pratica del Tai Chi, non solo rilassa il corpo e la mente, ma
aiuta a mantenere la vivacità mentale. Il Tai Chi rinforza i muscoli, aiuta a
ridurre lo stress, migliora la concentrazione e aumenta l'energia.


La comunità sanitaria studia continuamente gli effetti del
Tai Chi sugli anziani. Un gruppo di persone anziane, con una media intorno agli
ottant'anni, prese parte a uno studio condotto dall'Università dell'Illinois
nel 2006. Nell'arco di meno di sei mesi furono registrati nel gruppo forti
miglioramenti dell'equilibrio, del livello di energia, della flessibilità e
della qualità del sonno.


In un altro studio effettuato alla Mayo Clinic, fu
rilevato, negli anziani che praticavano regolarmente il Tai chi, un sollievo ai
sintomi di ansia, dolore cronico e depressione, e inoltre, un miglioramento
della coordinazione e una riduzione del numero delle cadute. Oltre a ciò venne
riscontrato anche il miglioramento dello svolgimento delle attività fische
quotidiane, fondamentale per una vita autosufficiente. Altri benefici
registrati dalla pratica del Tai Chi comprendevano la riduzione dei dolori
legati all'artrosi, della rigidità delle articolazioni, e della pressione alta.


Il Tai Chi è veramente accessibile a persone di tutte le
età. Persino persone che necessitano di tutori per la deambulazione possono
partecipare a forme modificate di Tai Chi. E' una pratica che non richiede un
abbigliamento o un'attrezzatura speciale, e può essere facilmente praticata
ovunque, con rischi minimi. I corsi vengono praticati nei centri per gli
anziani, nei parchi, nei centri sociali e nei centri sportivi.


Inoltre il Tai Chi favorisce l'incontro con le persone, una
maggiore fiducia in se stessi e l'indipendenza.






 


 


Tai Chi per i
pazienti parkinsoniani 


 





 


Mercoledì 14 Maggio
2008


Uno studio
preliminare suggerisce che quest'arte cinese possa migliorare la funzione
motoria e l'equilibrio


Ricercatori presso
l'Università di Washington (Stati Uniti) hanno assegnato 33 pazienti
parkinsoniani a caso ad un programma di terapia fisica basata sul Tai Chi (20
sessioni di 1 ora ciascuna da completare nell'arco di 10-13 settimane) oppure a
nessuna terapia fisica particolare. Dopo il completamento del programma di Tai
Chi è stato rilevato che il gruppo allenato presentava miglioramenti per quanto
riguarda l'equilibrio, i punteggi UPDRS e la capacità di alzarsi e riferiva un
maggior senso di benessere, mentre il gruppo non allenato non ha presentato
variazioni.


Tai Chi è un'arte
marziale cinese messa a punto 2000 anni fa, che consiste nella esecuzione precisa
di movimenti lenti e fluidi.


Fonte: Hackney &
Earhart Gati Posture 
online 29 marzo
2008




-----------------------------------------------------------


Anche i corsi di Tai Chi

possono aiutare i malati di Parkinson



Al primo posto ci sono i malati di Parkinson. È una lunga
tradizione quella che lega la struttura Portuense al Servizio Sanitario
Nazionale per la cura di questi pazienti che ha portato a sviluppare competenze
e organizzazione uniche. Da un parte, infatti, sono stati condotti studi e
ricerche per meglio affrontare la patologia in collaborazione con l’Università
Tor Vergata di Roma, dall’altra è stato messo a punto un insieme di programmi
di riabilitazione specifici come, per esempio, quello incentrato sul Tai Chi,
antica arte marziale cinese, che aiuta la coordinazione dei movimenti e la loro
sequenza.


La malattia di Parkinson è la più comune malattia del sistema
nervoso centrale dovuta alla degenerazione cronica e progressiva di quell’area
del cervello in cui viene prodotta la dopamina, un neurotrasmettitore
essenziale per il controllo dei movimenti corporei, in cui svolge un’attività
inibitoria. Nell’organismo si crea perciò uno squilibrio fra i meccanismi
inibitori e quelli eccitatori, a favore di questi ultimi, provocando tremore a
riposo, instabilità posturale, disturbi della parola e della scrittura, turbe
vegetative e spesso sintomi ansiosi e depressivi. Tra le strategie di
intervento, all’ospedale Portuense è stato sperimentato il Tai Chi, un antico sistema
di arti motorie cinesi che coinvolge la mente e il corpo. Nato come arte
marziale, nel tempo si è evoluto come una pratica psicomotoria particolarmente
adatta alla popolazione anziana in grado di migliorare l’autostima, ridurre
l’ansia, aumentare la resistenza cardiorespiratoria, la forza muscolare e
l’equilibrio. Sono stati fatti diversi studi sugli effetti del Tai Chi: gli
anziani che lo praticano da molti anni hanno un controllo dell’equilibrio
simile a soggetti più giovani. È un’arte, con il corpo rilassato e la mente
allo stesso tempo calma e concentrata, che prevede un inizio caratterizzato da
posture semplici e di maggiore stabilità con una graduale progressione delle
difficoltà che implicano rotazioni globali del tronco e della testa abbinate a
trasferimenti del peso corporeo da un piede all’altro. «Si è pensato di
utilizzarlo nei parkinsoniani perché questi pazienti soffrono di una
progressiva instabilità posturale che fa lievitare la paura di cadere,
riducendo ulteriormente la mobilità», sottolinea Liana Bestavashvili,
neurologa, responsabile del programma di neuroriabilitazione. Un Tai Chi in
versione ridotta. Tutta la sequenza sarebbe stata difficilmente gestibile da un
paziente, pertanto è stato sviluppato uno specifico programma di solo quattro
esercizi. «Lo studio preliminare ha coinvolto venti pazienti, in grado di
camminare almeno per tre metri, con o senza deambulatore, divisi in due gruppi
- precisa la specialista - il primo ha effettuato sedute settimanali di un’ora
per tre mesi, precedute da un esercizio terapeutico convenzionale; mentre il
secondo ha svolto solo l’esercizio terapeutico convenzionale». Grazie a un
sistema computerizzato, è stato possibile verificare che l’arte cinese «è un
valido aiuto nel migliorare il controllo della postura, dei movimenti e
dell’equilibrio nei soggetti affetti da Parkinson», aggiunge Bestavashvili.
Tanto che ora è partito uno studio ben più ampio che coinvolge 50 malati,
divisi in tre gruppi. E i primi risultati sono positivi e confermano la validità
dell’arte cinese.


Altro grande capitolo sono i disturbi cognitivi, caratteristici
del morbo di Parkinson, che si presentano con una prevalenza del 40% e possono
comparire anche in uno stadio iniziale della malattia e in assenza di una vera
demenza. Si tratta di difficoltà intellettuali e psicologiche, per esempio
problemi di concentrazione, incapacità a creare nessi logici, tendenza a
perseverare, rallentamento generalizzato dei processi mentali. In particolare,
ricerche sperimentali hanno confermato che la malattia è accompagnata da
disturbi dell’attenzione, di anomalie delle funzioni esecutive di
pianificazione (strategia che permette la corretta esecuzione di un compito) e
da incapacità nel risolvere i problemi. Per il paziente è difficile passare in modo
agile e spontaneo da un concetto o da un comportamento ad un altro perché non
riesce ad abbandonare prontamente un’idea o un compito, anche semplice, in
risposta al modificarsi delle condizioni ambientali. Da qui tutta una serie di
test su cui è concentrata la strategia di riabilitazione cognitiva svolta al
Portuense.


 
il giornale.it 


 


Ancora su


Tai Ji e Parkinson

Riportiamo quanto elaborato
dall’associazione vicentina malati di Parkinson: C'è una nuova via per
convivere in maniera migliore con il morbo di Parkinson: "E' quella di
coniugare le cure occidentali con i saggi consigli dell'antica medicina cinese
e i suoi esercizi psico-motori , quali il Tai Chi Chuan". Lo ha detto il
dott. Guido Galvanini, per anni primario ospedaliero e oggi specialista di
medicina cinese, nell'ambito di un convegno sulle Terapie riabilitative
.Combattere il Parkinson non solo con i farmaci e le terapie occidentali, ma
anche con l'ausilio della medicina cinese. "Due medicine che io ritengo
complementari e non alternative l'una all'altra - ha sostenuto Galvanini - Se
il nostro scopo è quello di offrire ai parkinsoniani una terapia e una qualità
della vita migliori, la mia esperienza mi porta a dire che la medicina cinese,
unita agli esercizi motori di Tai Chi Chuan, offre loro tanti e nuovi
benefici". Sono circa 500 mila i malati di Parkinson in Italia."E'
una malattia che colpisce sempre di più, in quanto è legata all'allungamento
dell'età - ha sostenuto il dott. Luigi Bartolomei, neurologo al San Bortolo -
Non mancano però manifestazioni di Parkinson in età giovanile, causate da forme
genetiche". Sono diversi i malati di Parkinson che praticano sotto la
guida di uno specialista gli esercizi fisico-motori del Tai Chi Chuan, antica
disciplina imperniata sul movimento, la postura, il rilassamento. Un'esperienza
che a molti di loro ha già aperto nuove frontiere di qualità della vita
rispetto al passato. "Con la medicina cinese non si blocca la malattia -
ha detto senza mezzi termini il dottor Galvanini - ma se coniugata a idonei esercizi
fisici, come appunto possono essere quelli del Tai Chi, si possono ottenere nel
paziente sostanziali miglioramenti, come ad esempio quelli legati alla
riduzione dei tremori". Il passo incerto, la postura sempre più insicura:
perchè la medicina cinese, se ben coniugata alle terapie della medicina
occidentale, può aiutare i malati di Parkinson?"La loro medicina ha un
approccio completamente diverso dal nostro. Agopuntura, dietetica, farmacologia
nella medicina cinese partono da un punto fermo: il concetto di energia, di
emotività.La loro medicina propone terapie psico-motorie che si prestano alla
cura dei malati di Parkinson e, più in generale, a tutti quelli che non godono
di buona salute. Un paziente può stare meglio, pur vivendo la sua malattia: è qui
che la cultura cinese ci può insegnare molto".


Giovanna Menicatti (Presidente Associazione Parkinson Lombardia)

15 / 06 / 2010 





Il Tai Chi benefico


per l'artrosi del ginocchio

By
Madeline Ellis


Ogni
giorno, nei parchi, nei centri sociali, nelle palestre, nei salotti delle case
molte persone praticano un'arte marziale cinese centenaria, il Tai chi.


Ciò che
spinge una vasta fetta della popolazione alla pratica di questa disciplina non
deriva solo da un interesse per le arti marziali, ma soprattutto dai benefici
mentali e fisici che questa pratica comporta.


I
movimenti lenti e ripetitivi del tai chi sono un metodo a basso impatto per
rinforzare gli organi e l'apparato muscolare e scheletrico del corpo, mentre la
concentrazione sul respiro e sul silenzio interiore allevia lo stress e
l'ansia.


Delle
ricerche hanno dimostrato che il Tai chi aiuta ad abbassare il livello di
costerolo, migliora le funzioni cardiovascolari e respiratorie, riduce i
sintomi della sindrome da deficit di attenzione e iperattività
(ADHD), riduce la gravità del diabete e migliora la salute generale delle
persone.


Recentemente,
i ricercatori hanno scoperto che il Tai chi aiuta anche a ridurre il dolore e
migliora l'attività del ginocchio nelle persone anziane sofferenti di artrosi.


L'artrosi
del ginocchio è purtroppo molto comune tra le persone anziane, secondo
l'americano Centers for Disease Control and Prevention (CDC) questo problema
colpisce circa 4,3 milioni di americani oltre i sessant'anni. Questa
malattia del ginocchio causa rigidità, movimento limitato, aumenta il rischio
di cadute e di fratture, contribuisce alla sensazione di depressione e riduce
la qualità di vita delle persone. Molte persone si afffidano agli antidolorifici
per sopportare il dolore causato dall'artrosi, o si sottopongono a
un'operazione del ginocchio per ripristinare la mobilità delle articolazioni
colpite.


Alcune
persone riescono ad ottenere dei modesti miglioramenti attraversi l'esercizio  
e la fisioterapia.




 




 


Dolore, Affrontare la malattia,


il Tai Chi può aiutare


 


18 ottobre 2011 —  REPUBBLICA.IT,  pagina 41   sezione: Salute


 


Rende il corpo più agile e armonioso,
migliora la postura, ha un effetto benefico sul sistema nervoso e sulla
circolazione. E già per questi motivi varrebbe la pena praticare il Tai Chi
Chuan. Ma c'è molto di più perché la valenza terapeutica di questa antica arte
marziale va oltre riuscendo persino a migliorare la vita dei pazienti con
insufficienza cardiaca. Lo dimostra una ricerca, pubblicata sugli Archives of
Internal Medicine, condotta al Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston
su 100 pazienti con scompenso cardiaco. «Questo studio è molto importante
perché presenta risultati statisticamente validi in pazienti anziani che, a
causa dell'insufficienza cardiaca, hanno molta difficoltà a svolgere esercizi
fisici anche leggeri» commenta Francesco Bottaccioli, direttore della Scuola
internazionale di medicina avanzata e integrata e di scienze della salute.


«Il gruppo che ha seguito il Tai Chi ha
mostrato un miglioramento in tutti i parametri, ma ha raggiunto un'ampia
significatività statistica nel test che misura la qualità della vita che
raccoglie dati sia sulla salute fisica che su quella psicologica. Mentre il
gruppo di controllo ha mantenuto lo stesso (non positivo) punteggio sulla
qualità della vita, il gruppo del Tai Chi l'ha migliorato di tre volte». La
"meditazione in movimento" che caratterizza il Tai Chi è anche alla
base del progetto Kids Kicking Cancer ideato da Rabbi Goldberg per aiutare i
bambini oncologici a gestire il dolore ed accettare al meglio possibile la loro
malattia. «Il concetto da cui partiamo» spiega il rabbino, che dal Michigan
(Usa) sta provando a far partire il progetto anche in Italia (al Bambino Gesù
di Roma, con l'aiuto di Pfizer), «è quello di portare nel bambino energia per
creare pace e relax grazie al movimento e soprattutto alla respirazione
profonda che crea le condizioni migliori per affrontare con successo il dolore,
la paurae l'ansia». Con risultati più che tangibili come dimostra un report
stilato dal Center for Disease Control di Atlanta per valutare la gestione del
dolore.


L'impatto è stato valutato su 244
bambini che lamentavano un livello di dolore classificato con una scala da 1 a
10. Di questi, l'88,1% ha
descritto un miglioramento dei loro sintomi dopo aver svolto lezioni di arti
marziali. Dai bambini alla Terza Età: il British Journal of Sports Medicine ha
pubblicato uno studio che rianalizzando ben 35 ricerche dimostra come il Tai
Chi, possa ridurre il rischio di cadute e fratture.


Una funzione terapeutica confermata
anche dalle Linee guida delle Società geriatriche americana e britannica. «Il
Tai Chi è adatto sia per i giovani come prevenzione medica e pratica meditativa
che per gli anziani a tutela della propria salute», conclude Luca Barattini che
insegna da 10 anni Tai Chi terapeutico.


- IRMA
D'ARIA


 


 


Tai Ji e
Neuroriabilitazione


 


Anche al San
Raffaele Portuense di Roma
si sta sperimentando il Tai Ji Quan per aiutare i 'malati' di Parkinson. La pratica
dell'antica arte marziale infatti favorisce il recupero della coordinazione del
movimento. Per il San Raffaele di Roma lo sviluppo di competenze e
organizzazione, di studi e ricerche per meglio affrontare la patologia del
Parkinson è una lunga tradizione. In collaborazione con l'
Università di Tor Vergata è stato ora
messo a punto un insieme di programmi di riabilitazione specifica come, ad
esempio, quello incentrato sul Tai Ji.


 


"La malattia di Parkinson è la più comune del
sistema nervoso centrale dovuta alla degenerazione cronica e progressiva di
quell'area del cervello in cui viene prodotta la dopamina, un
neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti corporei in sui
svolge una attività inibitoria. Nell'organismo si crea perciò uno squilibrio
fra i meccanismi inibitori e quelli eccitatori, a favore di questi ultii,
provocando tremore a riposo, instabilità posturale, disturbi della parola e
della scrittura, turbe vegetative e spesso sintomi ansiosi e depressivi."


"Il Tai Ji Quan, nato come arte marziale, con il
tempo si è evoluto come una pratica psicomotoria particolarmente adatta alla
popolazione anziana in grado di migliorare l'autostima, ridurre l'ansia,
aumentare la resistenza cardiorespiratoria, la forza muscolare e
l'equilibrio." Il Tai Ji in effetti può essere ritenuto, da noi
occidentali, una scienza esatta, dal momento che riesce a sincronizzare non
solo i movimenti biomeccanici del corpo, ma anche 'pensieri' ed 'emozioni' che
ben sappiamo possono essere all'origine di discrasie.


Sono molti ormai gli studi sugli effetti del Tai Ji,
soprattutto negli USA e nel nord Europa, che ne dimostrano la utilità per gli
anziani (e meno anziani) che lo praticano. I praticanti infatti hanno un
controllo (consapevolezza) dell'equilbrio simili ai soggetti più giovani.

"Il Tai Ji è una scienza ed è un 'arte, con il corpo rilassato e la mente
allo stesso tempo calma e concentrate, che prevede un inizio caratterizzato da
posture semplici e di maggiore stabilità con una graduale progressione delle
difficoltà che implicano rotazioni globali del tronco e della testa abbinate a
trasferimenti del peso del corpo da un piede all'altro. Si è pendsato di
utilizzarlo nei parkinsoniani perchè questi pazienti sofforno di una
progressiva instabilità posturale che fa lievitare la paura di cadere,
riducendo ulteriormente la mobilità." Così dice Liana Bestavashvili,
neurologa, responsabile del programma di neuroriabilitazione del San Raffaele
Portuense.


 


fonte: "Il Giornale" 19/07/2010 pag 34


 


------------------------------------


CORSI DI TAIJI QUAN E QI GONG A ROMA


APPIO - TUSCOLANO, (metro A Ponte Lungo, Vicino Stazione Tuscolana),
Via Narni,19/a – 00181 (Sala san Gaspare, all'angolo con via Assisi) - Tel.
3494504749 , IL MERCOLEDI
17:00/19:00
- Da Ottobre a Giugno. COSTO 10 EURO MENSILI, Tai Chi Stile Yang e Chen,
Qi Gong, Nei Gong, Spada. ( Mappa: http://goo.gl/maps/9y0B5
  ). Per i mesi estivi (luglio -- settembre) il
corso si tiene, sempre il mercoledi' 17.30-19.30 a villa Celimontana al Celio
(entrando da via della Navicella 12 in fondo al vialetto a sinistra - Mappa:
http://goo.gl/maps/5YI8P). ) La domenica mattina dalle 10.30 alle 12.30 c'e'
pratica collettiva di Qi Gong e Tai Chi sempre a villa Celimontana.


APPIO - TUSCOLANO, (metro A Ponte Lungo, Vicino Stazione Tuscolana)
Ass. Shendao, Via Narni,19/a – 00181 (Sala san Gaspare, all'angolo con via
Assisi) - Tel. 3494504749 – IL
LUNEDI’ DALLE 17:00 ALLE 19:00. CONSIGLIATO PER I PRINCIPIANTI. SI PORRANNO LE
BASI PER LO STUDIO DEL QI GONG E DEL TAI CHI CHUAN.
Le lezioni saranno
incentrate
  sullo scioglimento, il
rilassamento, l’allineamento posturale, l’attivazione energetica e vari
esercizi di Qi Gong per attivare la circolazione dell'energia interna . Si
studieranno le forme brevi dello stile yang.
 INFO:
TEL.3494504749 -
  EMAIL:
marcellotaichi@supereva.it.


PER COLORO CHE DESIDERANO PRATICARE SOLO QI GONG E’
POSSIBILE FREQUENTARE SOLO LA PRIMA ORA DEL MERCOLEDI’ E DEL LUNEDI’


MARCONI - 
PORTUENSE - MAGLIANA – SAN PAOLO – OSTIENSE - GARBATELLA -  EUR.
  PRESSO LA
SCUOLA A. EINSTEIN IN VIA AVICENNA 57/B, 00146, (Mappa:
http://goo.gl/maps/dvFFW ). INFOLINE: 349.4504749 – 333.3389664.: IL MERCOLEDI’
18:30-19:30 Meditazione per il Benessere e 19:30 – 21:00 Qi Gong e Tai Chi, e
IL SABATO MATTINA: ORE 10.30-12.30, Qi Gong e Tai Chi. Costo 35 Euro mensili,
Qi gong, Tai chi di Stile Yang e Chen, Spada.. E’ POSSIBILE FREQUENTARE SOLO IL
CORSO DI QI GONG.


LEZIONE DI PROVA GRATUITA - TUTTI I CORSI SONO INTEGRATI
DALLE: LEZIONI GRATUITE DI TAI CHI CHUAN E QI GONG A ROMA, LA DOMENICA MATTINA
ORE 10.30- 12.30 A VILLA CELIMONTANA
, Al Celio, metro B Colosseo,
entrando da via della Navicella n. 12 in fondo al vialetto a sinistra. Mappa:
http://goo.gl/maps/5YI8P.


 


Info:
MARCELLO, TEL.. 349-4504749,










 VIDEO YOU
TUBE: IL CANALE DI MARCELLOTAICHI:
http://www.youtube.com/user/marcellotaichi


Facebook: Marcello Taichi - Taijiquan e Qi Gong a
Roma : 
https://www.facebook.com/taijiquanroma (METTETE “MI
PIACE” SULLA PAGINA)


 


 






BENEFICI DEL QI GONG


Il Qigong è praticato, con nomi diversi, in Cina da migliaia
di anni, allo scopo di prevenire e curare le malattie, per migliorare e rendere
la vita quotidiana più piena e soddisfacente, per migliorare le performance
fisiche e psichiche negli ambiti lavorativi e marziali.


 


Il Qigong è profondamente diverso dalle altre arti della
salute, della cultura fisica, e dagli sports. Nel Qigong l’attenzione è posta
all’interno del corpo e all’ambiente esterno, e non vi è alcuno spirito
competitivo. Il Qigong migliora la coordinazione e scioltezza, affina la
coscienza, regola la respirazione, coltiva la “virtù” (“de”). Queste azioni
sono promosse dalla mente che, come si dice nel Qigong, “muove l’energia che a
sua volta muove il corpo”, il tutto con accento sullo stato di rilassamento. Il
Qigong può ridurre il consumo di energia corporea e regola le attività
fisiologiche.


 


 


Il concetto di “energia”, “qi” in cinese, è uno dei più
importanti tra quelli fondamentali legati alle pratiche della salute. Qi si può
tradurre con “energia”, “energia vitale”, “forza vitale”, “energia
elettromagnetica universale e individuale”. Nel pensiero cinese si crede che il
Qi permei l’universo e che tutte le cose dell’universo siano diverse
manifestazioni del Qi. Il Qi dell’universo è chiamato nel Zhineng Qigong
“hunyuanqi”.


 


 Benefici


 


Rinforzo della salute, longevità, prevenzione e cura delle
malattie.


 


Molti praticanti Occidentali, oltre che molti medici di MTC,
guardano al Qigong come ad un set di esercizi che possono recare benefici alla
salute attraverso la riduzione dello stress.


 


Fin dall’inizio degli anni ’80 in Cina molti scienziati
intrapresero studi per accertare i benefici medici del Qigong. Da allora,
ricerche su centinaio di applicazioni mediche sono riportate nella letteratura
scientifica in Cina.


 


La maggior parte dei lavori di ricerca originali sono in
Cinese, ma è possibile un accesso in Cinese per molti di essi attraverso la
bibliografia e gli atti di conferenze internazionali sul Qigong.


 


Dal 1896 ben dieci conferenze internazionali hanno
pubblicato un totale di 840 abstracts dei lavori, e più della metà in Inglese.


 


Studi clinici sugli effetti del Qigong su pazienti ipertesi


 


Molti gruppi di ricerca in Cina hanno investigato sugli
effetti del Qigong sull’ipertensione arteriosa. La ricerca di Wang, Xu e coll.
dell’Istituto sull’Ipertensione di Shanghai è servito come lavoro pilota per
molti effetti che il Qigong può avere su organi e funzioni organiche. In questi
studi i pazienti praticavano lo “Yan Jing Yì Shen Gong” per 30’ due volte al
giorno. Questo Qigong è noto per la sua speciale azione terapeutica e
anti-invecchiamento. La pratica consiste in una combinazione di meditazione da
seduti e leggeri movimenti fisici che portano a calmare la mente, rilassare il
corpo e regolare il respiro.


 


Nel 1991 il gruppo di Shanghai ha riportato uno studio
controllato durato 20 anni sugli effetti anti-invecchiamento del Qigong su 204
pazienti ipertesi. Successivamente hanno condotto un follow-up a 30 anni su 242
pazienti ipertesi, e più recentemente uno studio di 18-22 anni su 536 pazienti.
I pazienti furono assegnati in modo casuale a due gruppi. Il trattamento
farmacologico ipotensivo fu condotto nello stesso ospedale e era
standardizzato. Nessuno dei pazienti fumava.


 


a. Pressione sanguigna


 


Nel secondo lavoro su 242 pazienti la pressione arteriosa fu
monitorata in 122 pazienti nel gruppo Qigong e in 120 nel gruppo controllo. Nei
primi due mesi la pressione arteriosa, in risposta al trattamento ipotensivo
farmacologico, scese in entrambi i gruppi. Successivamente, e per un periodo di
20 anni, il risultato rimase stabile nel gruppo Qigong, mentre ebbe un aumento
nel gruppo di controllo.


 


b. Mortalità ed eventi di ictus


 


L’incidenza di mortalità e ictus nello studio di 30 anni
sono mostrati nella Fig. 10. I risultati mostrano che la pratica del Qigong
abbassa del 50% l’incidenza totale di mortalità, delal mortalità causata da
ictus, e degli eventi di ictus. Alla fine dei 30 anni, erano sopravvissuti 86
pazienti nel gruppo Qigong e 68 nel gruppo di controllo. Questi risultati
dimostrano con chiarezza che il Qigong ha un potenziale significativo di
prevenzione dell’ictus e di estensione della vita.


 


Azione sul meccanismo dell’invecchiamento e conseguenti
cambiamenti sintomatologici


 


Per studiare il meccanismo per mezzo del quale il Qigong
migliora la salute, fu condotto uno studio controllato su 100 pazienti con
demenza presenile o senile. I pazienti furono divisi in due gruppi di 50
soggetti per gruppo con una età media di 63 anni e omogenei per età e sesso. Il
gruppo di Qigong praticò una combinazione di esercizi statici e dinamici. Il
gruppo di controllo praticò esercizi fisici come il camminare, la camminata
veloce, la corsa lenta. Secondo la MTC l’80% dei pazienti di ciascun gruppo
rientrava nella sindrome Deficit del Qi e del Jing. Furono usati come
indicatori diverso segni e sintomi come performance mentale, funzioni sessuali,
assetto lipidico ematico, funzioni endocrine.


 


Dopo sei mesi, 8 su 14 dei principali segni e sintomi nel
gruppo Qigong migliorarono di più dell’80%, mentre nel gruppo di controllo non
si superò il 45% di miglioramento. Questi risultati suggeriscono che il Qigong
può invertire il processo di deterioramento sintomatologico legato
all’invecchiamento, con risultati superiori agli esercizi del camminare e della
corsa.


 


Aumento dell’attività dell’enzima anti-invecchiamento SOD


 


La superossido dismutasi (SOD) è prodotta naturalmente dal
corpo, ma la sua attività declina con l’età. La SOD è un enzima
anti-invecchiamento perchè sembra possedere una attività anti-radicali liberi,
la cui produzione endogena è legata ai processi dell’invecchiamento. Uno studio
di Xu H. e coll. ebbe come scopo quello di verificare gli effetti del Qigong
nel trattamento dei disturbi di una popolazione di pensionati, e incluse la
determinazione plasmatica del SOD.


 


Per lo studio, 200 pensionati, 100 maschi e 100 femmine, con
un range di età di 52-76 anni, furono diviso in 2 gruppi: un gruppo Qigong e un
gruppo controllo, ciascuno composto da 50 maschi e 50 femmine. Il principale metodo
di QiGong fu l’Emei Nei Gong (un metodo della Scuola Emei di Qigong), e fu
praticato per un minimo di 30’ al giorno.


 


Il risultato dimostrò che il livello di SOD aumentò nel
gruppo Qigong, raggiungendo circa i 2700 µ/g Hb, mentre nel gruppo di controllo
non superò i 1700 µ/g Hb, con una differenza statisticamente significativa
(p<0.001). Questo studio dimostra che la pratica del Qigong può stimolare il
metabolismo, promuovere la circolazione nei meridiani e regolare la
circolazione di Qi e sangue, e di conseguenza prevenire e trattare i disturbi
dell’invecchiamento e promuovere la longevità.


 


Funzioni cardiovascolari


 


Molti studi rivelano i potenziali benefici del Qigong nel
miglioramento delle funzioni cardiovascolari sia in cardiopatici che negli anziani.
A sostegni di questa affermazione si riportano tre lavori scientifici svoltisi
in condizioni di altitudine estrema (soggiorno i Tibet).


 


Prima di soggiornare in Tibet, 66 giovani sani furono divisi
in due gruppi: un gruppo Qigong di 32 maschi che praticarono Qiyuan Qigong per
4 settimane, e un gruppo di controllo di 34 maschi che si esercitarono nella
danza. I due gruppi entrarono in Tibet senza un periodo di acclimatamento
graduale all’altitudine. Prima e dopo l’ingresso in Tibet furono misurati la
pressione arteriosa, le condizioni cardiache, il consumo di ossigeno, la
microcircolazione a livello della mucosa linguale, la temperatura al punto di
agopuntura PC8-Laogong (al centro del palmo della mano) alla mano sinistra. Il
gruppo Qigong ebbe valori migliori in tutti i parametri considerati
(p<0.01). La ricerca suggerisce che il Qigong può prevenire lo stress da
altitudine.


In un secondo studio sui cambiamenti ad alta quota, 120
giovani maschi furono divisi in tre gruppi. 40 soggetti furono assegnati al
gruppo Qigong e praticarono Qiyuán Qigong per 4 settimane prima di entrare in
Tibet; 40 soggetti furono assegnati al gruppo di controllo e si esercitarono
nella danza per 4 settimane prima dell’ingresso in Tibet; 40 soggetti vivevano
già in zone ad alta quota (gruppo residenti). I risultati mostrano che i valori
di controllo dei sintomi legati alla permanenza ad alta quota senza precedente
acclimatamento furono migliori nel gruppo Qigong rispetto a quelli del gruppo
di controllo (p<0.01 a 0.05). La ventilazione polmonare nel gruppo Qigong fu
significativamente migliore rispetto al gruppo di controllo (p<0.01 a 0.05),
e praticamente uguale a quello del gruppo residenti.


 


In un terzo studio, piloti d’aereo furono divisi casualmente
in due gruppi: un gruppo Qigong di 22 maschi che praticarono Qiyuan Qigong per
otto settimane, e un gruppo di controllo di 18 maschi che praticò diversi tipi
di esercizio fisico per otto settimane, prima del loro ingresso in Tibet. Fu
misurata la microcircolazione all’apice della lingua e al punto PC8-Laogong
della mano sinistra. Quando i soggetti raggiunsero in aereo l’alta quota,
furono misurabili anormalità circolatorie in entrambi i gruppi. Le variazioni
furono statisticamente inferiori nel gruppo Qigong rispetto al gruppo di
controllo (p<0.01), specialmente la temperatura a livello di PC8-LaoGong
(p<0.05).


 


 I risultati di questi
tre studi dimostrano che il Qigong potrebbe essere efficace nel migliorare le
condizioni cardiovascolari, e in misura maggiore che altri esercizi fisici.


 


Terapia combinata di Qigong e farmaci superiore al solo
trattamento farmacologico


 


Ci sono diverse evidenze in letteratura che la terapia
combinata di esercizi di Qigong e farmaci è superiore alla sola terapia
farmacologica. Il meccanismo di questa sinergia positiva d’azione non è
completamente nota.


 


dalla prefazione di “Zhineng Qigong. Manuale completo di
teoria e pratica di Qigong”, di Vito Marino e Ramon Testa. Ed Nuova Ipsa,


 


Ad oggi su Medline, la banca dati più consultata della
medicina ufficiale, la ricerca del termine “qigong” restituisce 372 risultati.
Recente è un lavoro sulla netta efficacia della pratica del qigong sulla
sindrome da stanchezza cronica e sulla depressione con alcune settimane di
pratica due due sessioni settimanali di qigong della durata di 75′ ciascuna più
45′ di spiegazione teorica del metodo e delle tecniche.


 


Fonti:


 


http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3747479/


 


http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=qigong


 




Vito Marino, Ramon Testa,
Zhineng Qigong. Manuale completo di teoria e pratica di Qigong, Nuova IPSA 2007
ISBN 887676352X












 


I SEI SUONI TERAPEUTICI


 


 


La serie dei suoni Terapeutici
appartiene alla corrente TU NA' del QI Gong e si basa sull'utilizzo del
respiro: ad un unico tipo di inspirazione fanno seguito sei espirazioni e sei
differenti suoni. Questi ultimi sono l'espressione della vibrazione di alcuni
fondamentali organi del corpo umano: il fegato, i polmoni, il rene, il cuore,
la milza.


Tutta la materia vibra costantemente
a diverse frequenze e di conseguenza anche gli organi e i centri nervosi del
corpo. Concentrarsi su un suono ed emetterlo, dirigendolo attraverso il
pensiero verso l'organo che si vuole trattare, aiuta a riequilibrare lo
scorrere dell'energia, a prevenire le malattie e a potenziare la propria
salute.

Anche se non ce ne rendiamo conto, nei muscoli, nei tessuti e negli organi
vengono immagazzinati lo stress e le memorie dei traumi emozionali vissuti, e a
lungo andare se queste parti del corpo non sono curate possono diventare
bloccate e ammalarsi: quando l'energia invece di fluire ristagna, insorge la
disarmonia che si manifesta attraverso disturbi fisici ed emotivi.

Se le giuste frequenze vengono dirette attraverso la voce a specifiche aree del
corpo e del cervello è possibile incoraggiare l'energia a scorrere liberamente
e far vibrare gli organi alle loro frequenze sane e originarie.


 


Il suono collegato al Fegato è XU (shu):


Libera il fegato dalle emozioni
negative che vi ristagnano, in special modo dall'ira, dalla repressione e dalla
frustrazione. Visualizza una luce verde

brillante dentro del
fegato,
concentrati sulla
gentilezza.


 


Il suono collegato al Cuore è KE:


Esprime serenità, desiderio di donare
e accogliere, contentezza. Trasmuta l'energia emotiva in amore, gioia e
felicità. Visualizza una luce rossa

brillante dentro del
cuore.
Concentrati sul sentimento
d'amore,
gioia e felicità. La luce rossa trasmuta qualsiasi emozione
di odio in una virtù.


 


Il suono collegato alla Milza è HOU (huuuu):


Libera dall'eccessiva preoccupazione.
Trasforma l'energia emotiva in equità e
giustizia.
Per emettere il suono occorre contrarre gli addominali
durante l'inspirazione e rilasciarli durante l'espirazione. Visualizzare una
luce gialla brillante sull'interno
della
milza e del pancreas.
Concentrati sulla apertura,
l'equilibrio
e la equità
.


 


Il suono collegato al Polmone è SI (s dolce): 


Trasforma la paura in coraggio.
Produce una pulizia a livello dei bronchi e libera dalla tristezza. Metti la
lingua dentro i denti chiusi e ripeti “
ssssssssssss”
come il suono del vapore da un radiatore. Visualizza una luce bianca splendente sui tuoi polmoni. Concentrati sul coraggio


 


Il suono collegato al Rene è CHUI (ciuiii):


Trasforma l'energia emotiva in
dolcezza e generosità. Esprime la forza vitale che risiede nel rene e libera
dalla paura e dal panico. Per emetterlo correttamente bisogna aumentare la
pressione addominale contraendo i muscoli e visualizzare i reni che si gonfiano
e si riempono di energia. Visualizzare: una
luce blu
splendente sui tuoi reni,
concentrati sul sentimento della
dolcezza
e la generosità.


 


Il suono collegato al Triplice
Focolare è XI
(shiii)
:


Non ha riferimento fisico a un organo
ma  è il supervisore degli altri, la vibrazione è dolce, si estende in
tutto il corpo ed esprime il sorriso interiore. Equilibra tutte le energie
, attivate dagli altri suoni e aiuta a
rilassare il corpo.


L'emissione dei suoni, se viene
eseguita con costanza, induce a uno stato di rilassamento e ha scopo preventivo
poiché riequilibra l'energia degli organi interni. L'effetto terapeutico viene
notevolmente potenziato se insieme all'emissione dei suoni si compiono
determinati gesti e movimenti del corpo.


Ovviamente è importante emettere i
suoni con precisione, ma gli elementi essenziali e determinanti per la buona
riuscita degli esercizi sono l'intenzione e la concentrazione che noi
apportiamo ai gesti e ai suoni attraverso l'uso cosciente della Volontà.


 


 


 


Info: MARCELLO, TEL. 349-4504749,
e-mail: marcellotaichi@supereva.it 
SITI:
http://taichi.xoom.it/


 




 


VIDEO YOU TUBE: IL CANALE DI
MARCELLOTAICHI:
http://www.youtube.com/user/marcellotaichi


 


Facebook: Marcello Taichi --
Taijiquan e Qi Gong a Roma : 
https://www.facebook.com/taijiquanroma


 




 




 


 


NEI GONG: LAVORO
INTERNO PER LO SVILUPPO DELL’ENERGIA


I suoi principi base
sono i seguenti: 
• interno forte,
esterno morbido
 
• muscoli profondi
forti, muscoli superficiali rilassati

• Yang dentro, Yin fuori
  • espansione
del muscolo nelle 6 direzioni
  • lavora
per forze contrapposte


Nel NEI GONG è
“l’interno” che muove “l’esterno”, mentre nello stretching classico è solo
l’esterno che lavora. Il muscolo superficiale lavora sulla velocità, mentre
quello profondo sulla potenza; il NEI GONG armonizza muscoli superficiali e
profondi, e coniuga dunque velocità e potenza, elasticità e potenza.


Le tecniche di NEI
GONG non sono altro che le antiche tecniche di Qi Gong marziale e di
condizionamento;

La sequenza di esecuzione degli esercizi di NEI GONG segue sempre il principio
della tripartizione di ogni aspetto della realtà: corpo - mente - spirito.


Il corpo può essere
diviso in 3 parti: tronco - gambe - braccia, che a loro volta possono essere
ulteriormente sezionati in piedi - gambe - anca, oppure mano - avambraccio -
braccio; a livello strutturale la tripartizione consiste in ossa - muscoli -
tendini e legamenti; ecc..


A livello muscolare,
abbiamo una divisione fra muscolatura profonda (stabilizzata) e superficiale
(di movimento); una è Yin e l’altra è Yang. E’ molto importante capire le
funzioni e le azioni di ciascuna per poterle far lavorare assieme in armonia.
Di solito si tende a far lavorare di più il muscolo superficiale perché è più
“visibile” e più facile da controllare.


Il NEI GONG invece
distende la muscolatura superficiale potenziando quella profonda; esso richiede
uno stiramento attivo, “consapevole” del muscolo. Lo stretching tradizionale è
passivo e unidirezionale mentre il NEI GONG è attivo e multidirezionale.


L’obiettivo di questo
tipo di esercizi è quello di rendere il corpo forte ed elastico, di
massimizzare la forza di ogni singola parte strutturale (collo, vita, schiena,
anche, asse centrale, ecc.), e sbloccare le articolazioni.


Estratto dalla Relazione del Prof. Di
Stefano della Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Bologna.


Il Nei Gong (lavoro
interno) è uno dei pilastri fondamentali della pratica delle arti interne.

Questa pratica, che significa mobilizzazione in movimento, prende origini dal
QI GONG cinese, ma gli effetti maggiormente significativi si hanno con il
lavoro di Bodhidharma (Da Mo in cinese) (Yi Jin Jing: Trattato di
ammorbidimento dei muscoli e stiramento dei tendini). A differenza dello
Stretching tradizionale il NEI GONG, le cui finalità sono: Forza e Longevità,
esalta l’energia interna nel sistema di realizzazione corporea e, superando i
paradossi della teoria quantistica del movimento dello Stretching Tradizionale,
ci proietta nel profondo fascino della filosofia CORPO-MENTE delle Arti
Marziali.



IL NEI GONG: lavora per forze contrapposte in trazione e in direzione
Terra-Cielo, il gesto è finalizzato, il muscolo lavora in allungamento profondo
(propriocettività), s'inibiscono le contrazioni massimali e si sollecita
(eccita) l’allungamento che è globale; i tempi di tensione sono ridotti, la
respirazione è fisiologica. Il lavoro è di tre tipi:

1) statico, durante il quale si va alla ricerca della figura,
dell’equilibramento e mantenimento armonico degli schemi mente-corpo;

2) dinamico, il movimento è globale, intelligente e sempre attivo;

3) a spirale, si verifica con un’azione di risucchio della potenza massimale e
della forza esplosiva naturale, supera la resistenza esterna e la guida.



IL NEI GONG con la sua scientificità d'arte e scienza è una forma d'allenamento
naturale che:

a) ci rende più forti, veloci, flessibili, permette lo sviluppo e l’incremento
dei processi di tutte le potenzialità energetiche-cerebrali, mentali e
corporee;

b) allena tutte le strutture nervose, muscolari e funzionali in maniera globale
ed intelligente;

c) aiuta ad automatizzare, perfezionare e padroneggiare la forza esplosiva
integrata nelle tecniche della gestualità sportiva in generale e in modo
specifico delle arti marziali,

d) interessa i tre livelli neurologici funzionali: spinale, tronco encefalico,
corticale.

Il lavoro isometrico e isotonico di tipo propriocettivo a partenza cerebrale
coinvolge l’intero sistema neuromotorio capso-legamentoso,
articolare-scheletrico e muscolare; i ritmi di lavoro sono intensi e allo
stesso tempo lenti e fluidi, i muscoli lavorano alla loro massima lunghezza.



La muscolatura maggiormente sottoposta a sollecitazione è la profonda che
guadagna in resistenza, potenza, flessibilità, stabilità, mentre i muscoli
superficiali acquistano maggior forza elastica e grande velocità. Inoltre si
favorisce una maggiore irrorazione energetica muscolo-scheletrica; la
muscolatura agonista e antagonista lavora per forze contrapposte accrescendo i
massimali di forza esplosiva veloce e resistente, allo stesso tempo il sistema
neuromotorio e corporeo acquista maggiore sensibilità alle continue modificazioni
dei recettori centrali e periferici, migliorando le capacità adattive
d'adattamento, di vigilanza e controllo.



Il lavoro per forze contrapposte attiva i meccanismi bioenergetici-funzionali
della muscolatura antagonista che, interconnessa con la muscolatura agonista,
utilizza l’intero loro potenziale, coinvolge il maggior numero di fibre,
compresi tendini e legamenti, massimizzando la forza elastica, la resistenza e
guadagnando in rapidità.



I segnali di stimolo cerebrali funzionando come feedback, sono percepiti ed
arricchiti da sempre nuove percezioni in uscita e in entrata sicché il corpo,
in funzione dello spazio e viceversa, è mentalmente meglio percepito e
rappresentato perché si amplificano le mappe cerebrali del movimento,
strutturando un’immagine corporeo-motoria o immagine di movimento sempre più
perfetta e completa.



In ogni situazione si può così percepire qualsiasi variazione interna-esterna e
anticipare, fronteggiare e rispondere contro il bersaglio tempestivamente, in
tempi infinitesimali brevi, con tutta l’energia-forza che c’è dentro.

L’alternanza degli automatismi di tensione elastica:
stiramento-contrazione-riposo, anche se non interessa i tendini, riduce i
rischi di traumi perché le fibre muscolari sono messe in condizioni di
continuare a lavorare in forma naturale.



Il coinvolgimento di numerose interconnessioni sinaptiche, attraverso le
afferenzazioni, permette di evocare e fare affluire in un’unica direzione i
numerosi potenziali bio-elettrici funzionali propriocettivi a partenza sensoriale
periferica, migliorando la stabilità e la dinamicità corporea ed aumentando il
livello di reattività percettivo-motoria.



Lo stiramento attivo al di là dell’incremento, come abbiamo più volte detto,
della potenza, della forza elastica e della forza resistente, aumenta le
capacità contrattili dei muscoli che insieme alla respirazione permette di fare
esplodere in maniera travolgente tutta l’energia accumulata.



Altro importante aspetto del NEI GONG è il fatto che allena anche il sistema
nervoso neurovegetativo e aiuta a mantenere in perfetta armonia ed equilibrio
l’energia mentale e l’energia metabolica.



Per i suoi effetti può essere applicato in campo sportivo,
terapeutico-riabilitativo e in tutti i settori della motricità e del benessere
psicofisico e della salute in generale.

Nei disabili e nella terza età ha contribuito a consolidare le abilità
percettive e di orientamento, migliorando il controllo e l’autonomia
funzionale. I risultati raggiunti dai partecipanti sono stati eccellenti, hanno
superato ogni aspettativa, e questo ci autorizza a sottolineare che i valori
terapeutici e di recupero del NEI GONG sono significativi e reali.



IL NEI GONG agisce a tutti i livelli dell’universo uomo, non ha e non pone
limiti, migliora le qualità della vita, riduce i disagi, favorisce lo sviluppo
dei processi mentali, aumenta le prestazioni e il rendimento (sportivo,
scolastico, lavorativo), fa invecchiare meglio, aiuta a ripristinare alcune
abilità, allontana le ansie, rafforza l’autostima, facilita i rapporti sociali,
ed assicura il successo.



Carmelo Di Stefano
  Docente di Teoria
Tecnica e Didattica dell’Attività Motoria e Sportiva Adattata presso la Facoltà
di Scienze Motorie
  Università di Bologna


 


INFO E CORSI: TEL.
3494504749 - 
Email: marcellotaichi@supereva.it


Corsi di Taiji quan,
Nei Gong, Qi Gong a Roma 
- SITI:
http://taichi.xoom.it/


 




 


VIDEO YOU TUBE: IL
CANALE DI MARCELLOTAICHI:
http://www.youtube.com/user/marcellotaichi


 


Facebook: Marcello
Taichi - Taijiquan e Qi Gong a Roma : 
https://www.facebook.com/taijiquanroma


 




 




PROGRAMMA DEI CORSI DI QI GONG


 


 


-       
Nozioni di Energetica Cinese


 


Nella tradizione cinese, e perciò
anche nella medicina tradizionale cinese, tutto è energia. Qualsiasi cosa
esistente in natura, compreso l'universo, è energia in continuo moto e in perenne
trasformazione.


Il simbolo che riassume il pensiero
cinese è quello del tao. Questo simbolo rappresenta nel suo cerchio un'unità,
che contiene due forze contrapposte ma complementari. Queste continuano
eternamente a fluire l'una verso l'altra e, quando arrivano al proprio massimo
energetico, hanno comunque dentro di sé una piccola parte dell'altra.


Le due forze sono chiamate dai
cinesi yin e yang. Esse sono presenti ovunque e regolano con il loro movimento
tutte le cose. L'una esiste perché esiste l'altra e non è possibile separarle
né negarne una perché si dissolverebbe il senso dell'altra.


 


 


-       
Esercizi di Rilassamento e Meditazione


 


La Meditazione si apprende in posizioni di riposo e in
movimento naturale per ritrovare e sviluppare armonia e benessere, nella
pratica sportiva-olistica e nella vita di tutti i giorni; si ispira a metodi dell’Oriente
e dell’Occidente; f
avorisce una corretta respirazione e postura ed una equilibrata
integrazione tra corpo, pensieri ed emozioni.


E’ indispensabile
nella pratica del Qi Gong, è propedeutica alle Arti Marziali e in particolare
al Tai Chi Chuan e a qualsiasi altra attività: interpersonale, lavorativa,
ludica e sportiva.


I
benefici della meditazione, sia nello sport che nella vita quotidiana, sono
straordinari: aiuta a potenziare al meglio le proprie capacità; a ritrovare più
velocemente e a mantenere uno stato di buona salute; è utilissima per vincere
lo stress e coltivare serenità e pace nella vita di tutti i giorni.


Stimola
la gioia e la creatività.


 


 


-       
Punti Energetici e Auto-digitopressione


 


Secondo la
tradizione cinese e la sua medicina, nell'uomo il Qi
(energia vitale) scorre incessantemente attraverso linee di
scorrimento invisibili, i
meridiani, che presiedono
alla circolazione dell'energia nel corpo umano. Secondo i
cinesi il corpo è l'universo in miniatura e i
meridiani costituiscono e garantiscono l'unione uomo - cosmo.


Nel corpo e lungo
i meridiani vi sono punti energetici particolari, che presiedono a varie
funzioni.


Si apprendono
alcune tecniche di micro-digitopressione e di auto-massaggio dei punti
energetici e dei meridiani, per favorire lo scorrimento del Qi e usufruire di
tutti i benefici del corpo e della mente ad esso connessi, secondo la
tradizione orientale.


 


 


-       
Qi Gong: Posizioni sul Posto e Qi Gong Dinamico


 


 


-       
I 24 Esercizi della Longevità


 


E’ un insieme di esercizi
terapeutici derivato e integrato dalla sequenza sviluppata dal Dr. Zhuang Yuan
Ming nel 1970 dalla antica tradizione cinese. Deriva, a sua volta, dal
"Dao In Shu" (tecniche taoiste per il miglioramento della salute) e comprende
una serie di 24 esercizi con finalità terapeutiche, combinando la medicina
tradizionale cinese, l’agopuntura, antiche tecniche di massaggio e antiche arti
marziali cinesi.


 


 


-       
Ba Duan Jin (Otto Pezzi di Broccato)


 


Alcune
fonti sostengono che essi ebbero origine diverse migliaia di anni fa. Documenti
storici riportano esercizi risalenti al periodo degli insediamenti Yao (4000 a
.c), quando si
racconta che determinati movimenti per regolare il corpo e tecniche speciali di
respiro venissero usati per curare le malattie. La testimonianza più recente
della lunga storia di questi esercizi, proviene da un libro di seta, venuto
alla luce nel 1975 e conosciuto come Daoyin Xing I Fa (Metodo di induzione del
libero flusso di Qi). Il testo risale alla dinastia occidentale Han (
206 a.c. - 24 d.c.) e
contiene 44 figure di uomini e donne mentre eseguono esercizi simili. Qualunque
sia la verità sull'antichissima storia di questo esercizio, è risaputo come il
famoso generale Yue Fei, che visse durante la dinastia orientale Song
(1177-1279 d.c.) abbia sviluppato una serie di 12 esercizi fondamentali per
addestrare il suo esercito, e che in seguito vennero ridotti a 8: il Baduan
Jin. Il fatto che lui e il suo esercito non furono mai stati sconfitti in
battaglia, venne attribuito a questo addestramento.


 


-       
Il Qi Gong dei Cinque Animali


 


Si tratta di esercizi di
origine molto antica, la cui funzione terapeutica principale consiste
nell'attivare i Cinque Organi (Fegato, Cuore, Milza, Polmoni, Reni) e le
funzioni e fasi energetiche ad essi correlate. Efficaci per alimentare
l’energia interna e riattivare immaginazione ed intenzione, gli “scherzi”,
“giochi”, “divertimenti” dei 5 animali sono considerati un metodo di
prevenzione e cura delle malattie, in quanto stimolano il funzionamento degli
organi interni e risvegliano l’istinto vitale attraverso la scoperta e il
rafforzamento dello specifico “carattere animale” insito in ognuno di noi e nel
tempo dimenticato. Adatto a tutti (uomini, donne, bambini, giovani, anziani),
lo studio di questa antica tecnica di Qi Gong richiede mente quieta, corpo
capace di alternare alla giusta tensione il giusto rilassamento ed un
allenamento costante e consapevole.


 


 


-       
Il Qi Gong del Bozzolo di seta


 


Il termine Zhan ssu jin
(Bozzolo di Seta) descrive un movimento morbido, circolare, a spirale e lento.
I movimenti nel Zhan ssu jin devono essere continui ed uniformi, senza
interruzioni, descrivendo una traiettoria circolare.


Questa forza, che nasce dai movimenti
a spirale del corpo, e particolarmente delle anche, e che si manifesta in
movimenti di rotazione e rivoluzione delle mani, non si sviluppa in una sola
direzione, ma è tridimensionale, analoga a quella di un serpente. Con la forza
a spirale, l’azione si manifesta sempre in tre direzioni contemporaneamente: di
lato, in alto e in avanti, o di lato in basso e in avanti.


Gli esercizi zhansijin hanno
come primo obiettivo l'apertura dei meridiani affinché il flusso energetico
possa circolare liberamente.


 


 


-       
I 18 Esercizi di Tai Chi Chi Kung


 


IL Tai Chi Chi Kung consists of a series of 18 simple,
yet highly effective exercises
Tai Chi Chi Kung consiste in una serie di
18 esercizi semplici ma efficaci che possono contribuire a promuovere la
guarigione naturale, l'energia del corpo, ridurre lo stress e creare una
sensazione di benessere. I cinesi per migliaia di anni, sono consapevoli di
un'energia interna che viaggia attraverso percorsi o meridiani del corpo. Essi
si riferiscono a questa energia come Qi (Chi). Ogni meridiano collega a diversi
organi interni e porta energia al sano organo ad esso connesso. Quando il
flusso del Chi è regolare il corpo rimane sano. Tuttavia, se vi sono blocchi in
questo flusso di energia, ci possono essere problemi.


Pensate
ad un fiume. Quando il fiume scorre regolarmente tutto all'interno di esso è
sano. Tuttavia, se il fiume diventa stagnante, le piante iniziano a decadere e
marcire. Per mantenere in buona salute le piante il fiume deve fluire senza
intoppi e con energia abbondante.


Chi
è il sistema energetico e Kung significa lavorare e crescere. Pertanto il Chi
Kung è un sistema di esercizi finalizzati a promuovere e coltivare il flusso di
energia interna. Quando ci svegliamo la mattina spesso desideriamo allungare le
braccia in alto e poi strofinare gli occhi. Allungando le braccia si aprono i
meridiani per consentire all'energia di fluire e stropicciandosi gli occhi a
stimolare determinati punti terapeutici che circondano la cavità oculare. Ci
sono molti altri esercizi naturali che facciamo per stimolare il nostro sistema
interno di energia senza essere a conoscenza del motivo per cui noi li facciamo.
Per oltre 2000 anni i cinesi hanno studiato questo sistema e hanno creato
esercizi interni energetici per garantire che il flusso di energia
"Chi" sia mantenuta ad un livello ottimale.


Tai
Chi Chi Kung aiuterà recuperare le energie, e vi farà sentire più vivo e
rivitalizzato!


Al
fine di ottenere la migliore pratica, seguire queste semplici istruzioni: 1)
Spostare dolcemente e naturalmente. 2) Respirate lentamente e naturalmente. 3)
Non realizzare una forza eccessiva nell'esecuzione degli esercizi. 4) Cercate
di mantenere il corpo in allineamento. 5) Non inarcare la collo o alla schiena.
6) Pensa movimenti naturali degli animali. Date un'occhiata al vostro cane o
gatto, o anche come gli uccelli si alzano e volano. Queste creature non
sollecitano o mettono in tensione i loro corpi come noi esseri umani facciamo.
Cerca di emulare i movimenti naturali che si vedono in natura.


 


 


-       
I Sei Suoni
Terapeutici


 


La
serie dei suoni Terapeutici appartiene alla corrente TU NA' del QI Gong e si
basa sull'utilizzo del respiro: ad un unico tipo di inspirazione fanno seguito
sei espirazioni e sei differenti suoni. Questi ultimi sono l'espressione della
vibrazione di alcuni fondamentali organi del corpo umano: il fegato, i polmoni,
il rene, il cuore, la milza.


Tutta
la materia vibra costantemente a diverse frequenze e di conseguenza anche gli
organi e i centri nervosi del corpo. Concentrarsi su un suono ed emetterlo,
dirigendolo attraverso il pensiero verso l'organo che si vuole trattare, aiuta
a riequilibrare lo scorrere dell'energia, a prevenire le malattie e a
potenziare la propria salute.


Anche
se non ce ne rendiamo conto, nei muscoli, nei tessuti e negli organi vengono
immagazzinati lo stress e le memorie dei traumi emozionali vissuti, e a lungo
andare se queste parti del corpo non sono curate possono diventare bloccate e
ammalarsi: quando l'energia invece di fluire ristagna, insorge la disarmonia
che si manifesta attraverso disturbi fisici ed emotivi.


Se
le giuste frequenze vengono dirette attraverso la voce a specifiche aree del
corpo e del cervello è possibile incoraggiare l'energia a scorrere liberamente
e far vibrare gli organi alle loro frequenze sane e originarie.


 


 


-       
Qi Gong
Interattivo


 


-       
I 18 Esercizi Taoisti
- I 18 Esercizi della Salute


 


Questi esercizi che interagiscono con le varie parti del corpo hanno lo
scopo, attraverso la pratica quotidiana, di migliorare la salute, di prevenire
disturbi e di aiutare nella cura di alcune patologie.


Con la pratica dei 18 Taoisti, per esempio, nella regione toracica, si crea
spazio interno nella cavità toracica per il cuore e i polmoni, che possono
espandersi e contrarsi producendo una corretta respirazione. Le arterie e le
vene si dilatano e si restringono in tutta la loro capacità apportando più
sangue a ogni angolo del corpo, portando ad una maggiore ossigenazione di tutte
le cellule e tessuti e una migliore nutrizione di ogni fibra e cellula,
equilibrando anche le funzioni microcellulari. 
Questo aumenta i livelli di energia e di azione, in modo più lungo e
sostenuto. 


I
18 Esercizi Taoisti sono una sequenza di esercizi di Qi Gong di tipo Dinamico
ideati dal Dott. Ming Zhuang Yuan nel 1970. Essi sono una sintesi di esercizi
che vengono dalla Medicina Cinese Tradizionale, da antiche tecniche di Dao Yin,
dal Wushu, e dal Tuina, sono chiamati anche Lian Gong Shi Ba Fa. Il Lian
Gong Shi Ba Fa è costituito da tre serie di 18 esercizi, ma, ai fini della
pratica del Qi Gong propedeutico alle Arti Marziali e in particolare al Tai Chi
Chuan, si apprende e si utilizza la prima serie di 18, come sequenza base per
sciogliere tutte le parti del corpo, aprire i canali di energia ed essere
pronti per la pratica delle Arti Marziali.


 


-       
Il Qi Gong
Dinamico


 


A
completamento degli Esercizi Taoisti, della meditazione e dello studio dei
meridiani e dei punti energetici, il Qi Gong Dinamico vero e proprio è
un’applicazione pratica del Qi Gong nel movimento posturale, quotidiano e
marziale.


Oltre
al Qi è attento alla forza interna ed è il punto di incontro tra il Qi Gong e
il Nei Gong.


Si
ispira sempre ai movimenti degli animali e della natura, ha delle sequenze e
delle forme, sia semplici che più complesse e lavora molto in profondità sul
Qi, sui punti energetici e sui meridiani.


I
benefici connessi alla pratica del Qi Gong Dinamico sono molteplici e
straordinari: favoriscono la corretta respirazione e postura, migliorano
notevolmente la propriocezione interna e corporea, la coordinazione,
l’equilibrio, il rapporto corpo-spazio circostante, il rapporto alto-basso,
avanti-dietro, interno-esterno, l’abilità in qualsiasi movimento a 360°, la
concentrazione e la memoria, sia nelle attività in cui è richiesta una
particolare attenzione motoria, come nelle pratiche sportive e nelle arti
marziali, sia nella vita e nelle attività di tutti i giorni.


 


 


-       
Il Nei Gong: il segreto della forza interna


 


Il Nei Gong (lavoro interno)
è uno dei pilastri fondamentali della pratica delle arti interne. Questo tipo
di lavoro sulla struttura interna e profonda del corpo comincia con lo sviluppo
della forza elastica.


Il nei gong aumenta le
percentuali d'utilizzo d'energia interna, innalza il livello psicofisico,
migliora l'efficienza fisica e funzionale, aiuta a rimetterci in forma.


L'intero organismo corpo-mente,
soprattutto la muscolatura, si arricchisce d'energia,


contemporaneamente si
affinano le capacità senso percettive e neuromotorie, compresi l'equilibrio, la
postura, la coordinazione. Inoltre aumenta lo stato di veglia, il tempismo
percettivo-esecutivo, si sviluppano meglio le qualità psicointellettive,
s'incrementano: forza, potenza, resistenza ed elasticità.


Gli schemi mentali di
movimento si programmano e riprogrammano con costante alternanza, aumenta
l'armonia, la fluidità e la morbidezza di movimento; inoltre si raggiunge un
giusto posizionamento, orientamento, proiezione e penetrazione del corpo nello
spazio e nel tempo.


Il Nei Gong con la sua
scientificità d'arte e scienza è una forma d'allenamento naturale che:


a) ci rende più forti, veloci,
flessibili, permette lo sviluppo e l'incremento dei processi di tutte le
potenzialità energetiche cerebrali, mentali e corporee; b) allena tutte le
strutture nervose, muscolari e funzionali in maniera globale ed intelligente;
c) aiuta ad automatizzare, perfezionare e padroneggiare la forza integrata
nelle tecniche della gestualità sportiva in generale e in modo specifico delle
arti marziali; d) interessa i tre livelli neurologici funzionali: spinale,
tronco encefalico, corticale. In ogni situazione si può così percepire
qualsiasi variazione interna-esterna e anticipare, fronteggiare e rispondere
contro il bersaglio tempestivamente, in tempi infinitesimali brevi, con tutta
l'energia-forza che c'è dentro. Campi di applicazione del Nei Gong. Per i suoi
effetti può esser e applicato in campo sportivo, terapeutico-riabilitativo e in
tutti i settori della motricità e del benessere psicofisico e della salute in
generale. Tutto il lavoro di nei gong, progettato sui principi delle arti
marziali adattate, ha funzionato come meccanismo di compensazione, favorendo le
sinergie muscolari, equilibrando e attenuando le tensioni, stabilizzando tutto
il sistema neuromotorio, migliorando le prestazioni.


I risultati raggiunti dai
partecipanti sono stati eccellenti, hanno superato ogni aspettativa, e questo
ci autorizza a sottolineare che i valori terapeutici e di recupero del nei gong
sono significativi e reali.


 


 


 


-       
Qi Gong Marziale




 




 


INFO SUI CORSI


 


Info: email
marcellotaichi@supereva.it, Tel. 349-4504749. 

SITI

Marcellotaichi:  
http://www.marcellotaichi.it/




VIDEO TAI CHI SU YOU TUBE: IL CANALE DI MARCELLOTAICHI  http://www.youtube.com/user/marcellotaichi?feature=mhum




Facebook: Marcello
Taichi — Taijiquan e Qi Gong a Roma : 
https://www.facebook.com/taijiquanroma

TWITTER:  
https://twitter.com/marcellotaichi







 


 


ARTICOLI SUL TAIJI QUAN





Tai Chi: 10 benefici e motivi scientificamente
provati per praticarlo




 



Scritto da Marta Albè



Creato 11 Dicembre 2014



 



Il Tai Chi è nato in Cina come arte marziale di
difesa. Agisce sulla totalità della persona, sia sul corpo che sulla mente.
Mira al raggiungimento del benessere completo coinvolgendo muscoli, polmoni,
cuore, respirazione e movimenti del corpo.




Nel Tai Chi, ad esempio, si esegue una serie di
movimenti lenti e circolari, come in una danza silenziosa. Ci si ricarica di
energia o ci si rilassa proprio grazie ai movimenti del corpo. Le tecniche del
Tai Chi hanno radici antichissime e si rifanno, tra l’altro, al Taoismo. Ancora
oggi il Tai Chi è molto più di una semplice ginnastica. La scienza la sta
prendendo in considerazione come forma di prevenzione e di medicina
complementare e alternativa.




Ecco alcuni dei principali benefici del Tai Chi.



1) Invecchiare bene



Il Tai Chi è un vero e proprio toccasana per la
salute degli anziani dopo i 60 anni, quando il corpo comincia a mostrare i
segni di indebolimento. Lo afferma uno studio pubblicato sull’European Journal
of Preventive Cardiology e promosso dall’Hong Kong Polytechnic University. Su
69 soggetti anziani osservati, 29 praticavano Tai Chi da 3 anni o più per
almeno un’ora e mezza alla settimana. I risultati hanno mostrato che questi
soggetti risultavano più in salute soprattutto per quanto riguarda pressione
arteriosa, resistenza vascolare e pressione del polso. Il Tai Chi prevede movimenti
dolci e armonici che si possono praticare anche in età avanzata.






2) Ridurre lo stress



Come fare per ridurre lo stress? Innanzitutto è
bene ritagliarsi un momento di relax ogni giorno. E il vostro rilassamento può
essere accompagnato proprio dal Tai Chi, che può unire i benefici della
meditazione a quelli del movimento. Con i suoi gesti lenti e circolari il Tai
Chi non solo rende il copro agile e armonioso, ma ha anche un effetto benefico
sul sistema nervoso, con una conseguente riduzione dello stress.






3) Abbassare la glicemia



Il Tai Chi sarebbe benefico per abbassare la
glicemia e indicato in particolare a chi soffre di diabete di tipo 2. Lo studio
è stato condotto su un gruppo di diabetici coreani e ha avuto una durata di sei
mesi. La pratica del Tai Chi è stata costante e regolare ed ha condotto ad una
riduzione notevole della glicemia a digiuno. I pazienti hanno imparato a
gestire meglio la malattia e a vivere con più energia e vitalità.








4) Ridurre pressione alta e colesterolo



La pratica del Tai Chi potrebbe essere utile per
ridurre la pressione alta e il colesterolo. Lo hanno rilevato alcuni studi
condotti presso l’Università di Taiwan, luogo dove per eccellenza gli abitanti
praticano questa disciplina. Nel corso degli anni la scienza ha iniziato a
confermare i numerosi benefici per la salute psico-fisica che questa pratica
antica può apportare nella nostra vita quotidiana. Il Tai Chi forse non può
fare miracoli, ma tentar non nuoce, visto che fare un po’ di attività fisica in
più può essere un vero toccasana.








5) Benessere del cuore



Tai Chi, benefico per il cuore e indicato per
chi ha problemi di insufficienza cardiaca. Lo evidenzia uno studio condotto dal
Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston su 100 pazienti. Il Tai Chi ha
un impatto positivo sulla qualità della vita e sul benessere. Ha permesso ai
pazienti di vincere la pigrizia e allo stesso tempo di non compiere sforzi
eccessivi senza rinunciare a fare movimento.




6) Dormire meglio



Praticare il Tai Chi può rivelarsi utile in caso
di problemi del sonno. Presso l’Università della California è stato condotto
uno studio su 112 persone anziane con disturbi del sonno moderati. Sedici
settimane di pratica del Tai Chi hanno migliorato la qualità della vita e la
durata del sonno in modo significativo. Lo studio è stato pubblicato nel numero
di luglio 2008 della rivista scientifica Sleep.




7) Riprendersi dopo un ictus



Come evidenziato dall’Università di Harvard, uno
studio pubblicato nel numero di gennaio 2009 della rivista scientifica Neurorehabilitation
and Neural Repair ha rivelato che in 136 pazienti che avevano avuto un ictus
almeno 6 mesi prima, 12 settimane di pratica del Tai Chi hanno contribuito a
migliorare l’equilibrio, accompagnate da un programma di riabilitazione
composto da esercizi di respirazione, di stretching, per i muscoli e per le
articolazioni, e da passeggiate a piedi.




8) Trattare i sintomi della depressione



Uno studio pubblicato sull’American Journal of
Geriatric Psychiatry ha evidenziato che accompagnare i comuni trattamenti per i
sintomi della depressione con il Tai Chi può aiutare a migliorare la qualità
della vita e lo stato di salute dei pazienti. Lo studio è stato condotto su
persone anziane che, nonostante l’avanzazmento dell’età, hanno potuto praticare
il Tai Chi grazie ai suoi movimenti lenti e delicati.




9) Benefici per il cervello e la concentrazione



I ricercatori della University of South Florida
hanno collaborato con gli esperti cinesi per approfondire i benefici del Tai
Chi sul cervello. Hanno scoperto che, dopo 40 settimane, coloro che avevano
praticato il Tai Chi tre volte alla settimana hanno beneficiato dei maggiori
miglioramenti per il cervello, in particolare per quanto riguarda il suo
volume, che potrebbe ridursi con l’avanzare dell’età. Ciò sarebbe dovuto
all’elevato livello di attenzione e di concentrazione necessario per eseguire
in modo corretto i movimenti del Tai Chi.




10) Benefici per le articolazioni



Uno studio condotto presso il Tufts Medical
Center ha evidenziato che gli adulti che soffrivano di osteoartrite alle
ginocchia hanno visto un vero e proprio miglioramento dei sintomi per quanto
riguarda il dolore e la funzionalità delle articolazioni praticando tai chi due
volte alla settimana. Oltre ai benefici per il corpo, le ricerche hanno
evidenziato effetti positivi del Tai Chi per alleviare l’ansia e per migliorare
la respirazione, grazie a una combinazione di movimento e meditazione.




Marta Albè



 



Tai Chi: la ricetta per invecchiare bene



 



Scritto da Roberta Ragni



Creato 05 Aprile 2012



 



·

·

Tai Chi e anziani – Un’arte marziale cinese,
nata come tecnica di combattimento e oggi conosciuta come ginnastica e come
tecnica di medicina preventiva, potrebbe migliorare la salute del cuore degli
anziani: è il Tai Chi, o taijiquan, tecnica legata al movimento fisico e a una
profonda filosofia di vita che affonda i suoi contenuti in antichissime teorie
come quella del Bagua, dell’Yi Jing, ovvero dell’eterna alleanza degli opposti
e, più in generale, del Taoismo.


La lista delle sue implicazioni positive sulla
salute si allunga sempre di più e oggi scopriamo, grazie a uno studio
pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology  e promosso
dall’Hong Kong Polytechnic University  , che il Tai Chi, che consiste
principalmente nell’esecuzione di una serie di movimenti lenti e circolari che
ricordano una danza silenziosa, ma che in realtà mimano la lotta con un
opponente immaginario, è un vero e proprio toccasana per la salute degli
anziani dopo i 60 anni, quando il corpo comincia a mostrare i segni di
indebolimento.


I ricercatori hanno analizzato 69 soggetti
anziani, tenendoli sotto osservazione, tra cui 29 praticavano Tai Chi da almeno
3 anni per almeno un’ora e mezza alla settimana . I risultati hanno mostrato
che questi soggetti risultavano più in salute in quasi tutte le osservazioni
emodinamiche, tra cui la pressione arteriosa, la resistenza vascolare e la
pressione del polso. Un miglioramento significativo e’ stato registrato,
inoltre, in merito alla conformità delle arterie grandi e piccole (dal 40-44
per cento in piu’) e alla forza muscolare, in particolare del ginocchio.
Insomma, erano più tonici e in salute rispetto a coloro che non lo avevano mai
praticato.


William Tsang, principale autore dell’indagine,
ha spiegato che “questo è il primo studio che esamina i possibili effetti del
Tai Chi sulla compliance arteriosa, confrontando i praticanti anziani Tai Chi
con i coetanei non praticanti. Riteniamo che il miglioramento provocato dagli
esercizi dipenda dalla combinazione di allenamento aerobico, stretching,
concentrazione mentale e meditazione promossa dai movimenti tipici del Tai Chi.
Un ulteriore vantaggio che favorisce l a promozione della disciplina tra gli
anziani – ha concluso – è che può essere praticata in qualsiasi momento e ovunque,
senza vincoli di apparecchiature o palestre” .


Un’ulteriore conferma, insomma, della validità
della “ricetta” che gli antichi cinesi ci hanno tramandato grazie a questa
disciplina che agisce sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione
di corpo e spirito, per raggiungere un benessere completo, coinvolgendo
muscoli, polmoni, cuore e mente.


Roberta Ragni

 

Il Tai Chi contro i problemi di cuore e
l’insufficienza cardiaca


 

Scritto da Verdiana Amorosi

Creato 28 Aprile 2011

 

Sembrerà strano, ma esercitarsi con il Tai-Chi,
la disciplina che si può praticare anche nei parchi in questo periodo e molto
diffusa negli Stati Uniti, fa bene alla salute di tutti. Anche dei malati
cardiaci. E se si effettua l’allenamento con regolarità, un’ora per due volte
alla settimana, gli effetti di questa attività evidenziano grandi benefici per
la salute dell’uomo.


A rivelarlo è uno studio pubblicato su Archives
of Internal Medicine dai ricercatori americani dell’Harvard Medical School di
Boston, in cui emergono tutti gli effetti positivi di questa disciplina
orientale, che invita al movimento ma allo stesso tempo anche alla riflessione.


La ricerca è stata effettuata su 100 soggetti
con insufficienza cardiaca sistolica, che sono stati suddivisi in due gruppi
distinti per essere poi monitorati attentamente per ben tre anni, dal 2005 al
2008. Il primo gruppo, composto da 50 pazienti, aveva il compito di svolgere
un’ora di Tai Chi due volte a settimana per tre mesi. L’altro è stato invece
escluso da questa attività.


Risultato? Alla fine dei tre mesi, in seguito ad
un controllo dello stato di salute dei pazienti dei due gruppi, è emerso che la
qualità della vita di chi aveva praticato il Tai Chi era migliorata nettamente:
i pazienti mostravano una migliore forma fisica e mentale ed evidenziavano una
maggiore fiducia nell’eseguire sia gli esercizi fisici che le quotidiane
attività di routine.


“I pazienti con insufficienza cardiaca sistolica
cronica sono sempre stati considerati troppo fragili per poter praticare
esercizi fisici – hanno detto gli autori dello studio-. Il Tai Chi, invece,
risulta sicuro, e può aiutarli a svolgere le attività quotidiane e a migliorare
la qualità della vita e l’umore”.


Che voi abbiate un’insufficienza cardiaca o
meno, che ne dite di un po’ di Tai Chi nel parco? Non è un caso che da molti
questa pratica è stata definita la “meditazione che incontra il movimento”.


Verdiana Amorosi

 

 

Tai Chi: chi lo pratica si mantiene piu’ giovane

 

Scritto da Francesca Biagioli

Creato 30 Maggio 2014

 

 

Il Tai Chi come tante altre discipline e
pratiche di origine orientale, offre molti benefici sia a livello fisico che
psicologico. Ora una nuova ricerca ha scoperto che l’antica arte marziale
cinese è molto utile anche a rallentare il processo dell’invecchiamento agendo
come una sorta di trattamento anti-age direttamente sulle cellule.


Ad arrivare a questa conclusione sono stati i
ricercatori del China Medical University Hospital di Taichung (a Taiwan) che
hanno visto pubblicata la loro ricerca su Cell Transplantation. Il team di
scienziati ha voluto analizzare l’effetto del Tai Chi e della camminata a passo
veloce sulla longevità attraverso l’utilizzo di un campione di giovani al di
sotto dei 25 anni divisi in 3 gruppi: il primo praticava il Tai Chi (TCC), il
secondo la camminata a passo veloce (BW) e il terzo non faceva nessun esercizio
particolare (NEH).


Al termine dell’esperimento, dopo un anno,
attraverso delle analisi specifiche si è visto che il gruppo di giovani che
praticava Tai Chi, aveva un incremento delle cellule 34 (o CD34+), cellule
staminali particolarmente importanti, in grado di sostenere diverse funzioni
del nostro corpo in modo da aiutarlo a mantenersi giovane. Inoltre, come ha
dichiarato Shinn-Zong Lin, autore principale dello studio: “E’ possibile che il
Tai Chi possa promuovere la vasodilatazione e aumentare il flusso di sangue”.


Il campione di persone che hanno partecipato
allo studio è stato scelto appositamente così giovane per evitare che i
risultati potessero essere falsati da altri fattori relativi alla persona come
assunzione di farmaci, malattie croniche, ecc. Inoltre perchè gli
organismi giovani hanno maggiore velocità di rinnovo cellulare.


“Considerando che la corsa veloce può richiedere
uno spazio più ampio o più strumenti, il Tai Chi sembra essere una scelta più
facile e più conveniente di esercitazione anti-invecchiamento” ha dichiarato
Lin.


Francesca Biagioli

Tai Chi per il cuore degli anziani

Il mondo accademico torna ad occuparsi della
disciplina orientale del tai chi, donando nuovo lustro ad una pratica diffusa,
ma di cui non si conoscono ancora tutti i benefici.


Il Tai Chi, infatti, non è solo un toccasana per
la mente e per la forma fisica e la lista delle sue implicazioni positive sulla
salute si allunga sempre di più.


Sapevamo già che può aiutare ad abbassare i
livelli glicemici nei malati di diabete, in particolare quello di tipo 2, che
può avere effetti molto positivi anche su coloro che soffrono di depressione,
che è straordinariamente efficace per la prevenzione delle cadute delle persone
anziane e che migliora la qualità della vita delle persone che soffrono di
insufficienza cardiaca cronica.


E proprio del legame tra thai chi e benessere
del cuore degli anziani si è occupata una ricerca dell’Hong Kong
Polytechnic University, pubblicata sull’European Journal of Preventive
Cardiology, che coinvolto 65 soggetti anziani: 29 reclutati da una palestra di
Tai Chi che avevano praticato gli esercizi per almeno un’ora e mezza alla
settimana per tre anni, e 36 persone senza alcuna esperienza di Tai Chi.


Ebbene, i soggetti che praticavano Tai Chi erano
più in salute in quasi tutte le osservazioni emodinamiche, tra cui la pressione
arteriosa, la resistenza vascolare e la pressione del polso. Inoltre, si è
registrato un miglioramento anche per quanto riguarda la conformità delle
arterie grandi e piccole (dal 40-44% in più) e alla forza muscolare, in
particolare del ginocchio.


William Tsang, principale autore dell’indagine,
ha dichiarato: “Riteniamo che il miglioramento provocato dagli esercizi dipenda
dalla combinazione di allenamento aerobico, stretching, concentrazione mentale
e meditazione promossa dai movimenti tipici del Tai Chi. Un ulteriore vantaggio
che favorisce la promozione della disciplina tra gli anziani – ha concluso – è
che può essere praticata in qualsiasi momento e ovunque, senza vincoli di
apparecchiature o palestre“.


Un’ulteriore conferma della validità della
“ricetta” che i popoli antichi ci hanno tramandato. Se i latini dicevano “mens
sana in corpore sano”, i cinesi erano altrettanto consci della necessità di
agire sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione di corpo e
spirito, per raggiungere un benessere completo.


 

Parkinson: il Tai Chi aiuta a mantenere
l’equilibrio


Il Tai Chi potrebbe essere una valido aiuto nel
trattamento del morbo di Parkinson. I suoi movimenti lenti e controllati,
infatti, possono contrastare i disturbi dell’equilibrio tipici delle persone
affette dalla malattia, e i miglioramenti durano almeno tre mesi.


Lo rivela uno studio condotto da Li Fuzhong,
docente del Research Institute Oregon di Eugene negli Stati Uniti.


L’autrice ha analizzato 195 anziani divisi in
due gruppi: uno è stato sottoposto ad esercizi di Tai Chi progettati per
migliorare l’equilibrio centrale del corpo durante gli spostamenti e allenare
la forza e la resistenza; l’altro è stato sottoposto ad esercizi di stretching.


 

Dopo 24 settimane di corso, il primo gruppo ha
migliorato le sue prestazioni, mentre il secondo ha evidenziato un calo della
propria condizione motoria. Tre mesi dopo il test, nel gruppo allenato col Tai
Chi persistevano alcuni tra i benefici ottenuti, come una maggiore percezione
dell’equilibrio e una minore incidenza di cadute.


L’antica arte marziale cinese – oggi sempre più
conosciuta come ginnastica e tecnica di medicina preventiva – si è rivelata
dunque un valido aiuto nel migliorare la difficoltà a muovere i piedi e a stare
in piedi.


“E’ bene chiarire che non stiamo andando a
sbarazzarci dei sintomi – spiega la Fuzhong –. Il Tai Chi non è una droga né una
cura, ma può aiutare ad alleviare le difficoltà, a rallentare la progressione
della malattia e a diminuire l’incidenza delle cadute negli anziani. Il nostro
studio lo dimostra”.


 

Fabrizio Giona

 

Tai-chi, un valido aiuto per chi soffre di
scompensi cardiaci


Dettagli

Il mondo accademico torna ad occuparsi della
disciplina orientale del tai chi, donando nuovo lustro ad una pratica diffusa,
ma di cui non si conosco ancora tutti i benefici. Il Tai Chi, infatti, non è
solo un toccasana per la mente e per la forma fisica e la lista delle sue
implicazioni positive sulla salute si allunga sempre di più.


Sapevamo già che può aiutare ad abbassare i
livelli glicemici nei malati di diabete, in particolare quello di tipo 2, che
può avere effetti molto positivi anche su coloro che soffrono di depressione,
che è straordinariamente efficace per la prevenzione delle cadute delle persone
anziane e che migliora la qualità della vita delle persone che soffrono di
insufficienza cardiaca cronica.


E proprio del legame tra tai chi e benessere del
cuore si è occupata una ricerca del Beth Israel Deaconess Medical Center di
Boston che ha analizzato gli effetti del tai chi su pazienti con scompensi
cardiaci.


100 pazienti, tutti con scompenso cardiaco, sono
stati suddivisi in due gruppi: il primo è stato sottoposto a lezioni di tai-chi
della durata di un’ora, due volte alla settimana per 3 mesi; l’altro gruppo ha
seguito, invece, lezioni di educazione alla salute condotte sempre della durata
di un’ora e ripetute due volte alla settimana per tre mesi.


Alla fine dell’esperimento gli scienziati hanno
scoperto che coloro che avevano praticato il tai-chi avevano potuto giovare di
un grosso miglioramento della qualità della vita, dell’umore e della fiducia
nelle proprie capacità di svolgere esercizi o attività fisica in generale.


Innescando una reazione positiva, tutto ciò, si
era tramutato in una maggiore propensione all’impegno e allo sforzo fisico,
validi antidoti alla pigrizia, che può peggiorare le condizioni dei malati di
scompensi cardiaci che necessitano, invece, di movimento, seppur controllato.


La responsabile della ricerca Gloria Yeh
 spiega, infatti, che “in passato i pazienti con scompenso sono sempre
stati considerati troppo fragili per qualsiasi tipo di esercizio fisico: fino
agli inizi degli anni ’90 la prescrizione di astenersi da qualsiasi attività
era comune. In realtà oggi sappiamo che non è così e abbiamo deciso di mettere
alla prova il tai-chi perché si tratta di un’attività “dolce”, un esercizio
“meditativo” che non dovrebbe comportare sforzi eccessivi ma al contempo
potrebbe essere vantaggioso per impedire la totale immobilità dei pazienti, che
innesca un circolo vizioso peggiorando ulteriormente le capacità di movimento”.


Un’ulteriore conferma della validità della
“ricetta” antica che i popoli antichi ci hanno tramandato. Se i latini dicevano
“mens sana in corpore sano”, i cinesi erano altrettanto consci della necessità
di agire sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione di corpo e
spirito, per raggiungere un benessere completo.


 

Roberta Ragni

 

Tai Chi: dalla Cina un aiuto per chi soffre di
insufficienza cardiaca cronica


 

Dalla Cina con furore: una delle arti marziali
più antiche d’Oriente, il tai chi, accorre in aiuto di chi soffre di cuore.


Ebbene sì, vi avevamo già parlato di come questa
pratica che unisce meditazione e movimento potesse essere utile nella cura del
diabete e della depressione, o nella prevenzione delle cadute nelle persone
anziane. Ora una nuova ricerca condotta dall’Harvard Medical School e
pubblicata su Archives of Internal Medicine, dimostra che il thai chi migliora
la qualità della vita delle persone che soffrono di insufficienza cardiaca
cronica.


Lo studio, guidato dalla dottoressa Gloria Y.
Yeh, è stato condotto su 100 soggetti affetti da questa patologia, esaminati
dal 2005 al 2008 e suddivisi in due gruppi. Il primo ha svolto un’ora di Tai
Chi due volte a settimana per tre mesi, mentre il secondo ha seguito solo una
formazione teorica. Al termine dell’esperimento è emerso che i pazienti che
avevano praticato l’arte marziale cinese rispondevano meglio alle terapie
proposte e riuscivano a svolgere con maggiore sicurezza le attività quotidiane.


A questo tipo di pazienti è solitamente vietato
ogni genere di attività fisica; il thai chi invece, conclude la dottoressa Yeh,
“possiede una modalità multi-componente formativa mente-corpo che è sicura e ha
buoni tassi di adesione, può fornire un valore aggiunto nel migliorare
l’esercizio quotidiano, la qualità della vita, auto-efficacia e l’umore nei
fragili, debilitati pazienti con insufficienza cardiaca sistolica“.


Questa malattia provoca infatti affaticamenti,
nausee e gonfiori, tutti fattori che portano spesso alla depressione per
l’impossibilità di vivere la quotidianità in maniera normale.


Due ore di tai chi alla settimana, coadiuvate
dalle giuste terapie e da uno stile di vita sano e regolare, possono però
aiutare i pazienti a riconquistare la fiducia in se stessi, praticando una
disciplina che non comporta rischi di stress o movimenti bruschi e
improvvisi. 


Eleonora Cresci

Tai chi: un aiuto per gli anziani contro le
cadute


 

 

In un periodo nel quale l’attenzione al
benessere diventa un mito, i metodi e le tecniche di rilassamento e di cura del
corpo si moltiplicano, colorandosi anche di un fascino esotico, l’interesse per
il thai chi è destinato ad aumentare.


Questa antichissima arte marziale cinese,
sintesi tra meditazione in movimento e sistema di lotta, ha tuttavia i
requisiti giusti per meritare tanta attenzione. E’ una disciplina completa,
dagli effetti terapeutici provati anche scientificamente.


Abbiamo già visto che diversi studi hanno
dimostrato le proprietà benefiche di questa arte marziale nella cura del
diabete e della depressione. Ora una nuova ricerca condotta dalle Società Geriatriche
della Gran Bretagna e degli Stati Uniti dimostra che la pratica di questa arte
marziale è straordinariamente efficace per la prevenzione delle cadute delle
persone anziane. Lo studio è pubblicato sul Journal of the American Geriatrics
Society.


Attraverso i suoi movimenti lenti, dolci e
consapevoli, uniti a tecniche di respirazione, il thai chi consente di
raggiungere  l’armonia e il corretto equilibrio tra corpo e mente. La
parola chiave è proprio equilibrio: è questo infatti a garantire anche la stabilità
e la coordinazione dei movimenti evitando le cadute che, come ricorda Mary
Tinetti, che ha partecipato alla ricerca “al pari delle malattie
cardiocircolatorie, sono il principale problema di salute per gli anziani, ma
con una corretta serie di esercizi possono essere ridotte del 55%”.


Naturalmente la pratica di questa disciplina
deve essere associata ad altri sistemi di prevenzione, quali l’assunzione di
vitamina D, in grado di rinforzare le ossa, e l’abbandono del consumo di
sonniferi ed antidepressivi che attenuano la prontezza di riflessi e riducono
le capacità di coordinazione. Se il thai chi è stato riconosciuto un valido
strumento terapeutico anche nella cura della depressione, si presenta allora
come un valido alleato nel combattere gli stati  di calo dell’umore che
spesso possono colpire gli anziani.


Lo studio costituisce un’ulteriore prova della
necessità di agire sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione di
corpo e spirito, per raggiungere un benessere completo.


Francesca Di Giorgio

 

Tai Chi, la cura per diabete e depressione

 

Una disciplina antica basata sul respiro che sta
riscoprendo i consensi scientifici anche dal mondo accademico.


Se due ricerche parallele sono una buona
garanzia, la terza dà la certezza assoluta. Vi avevamo già detto che
l’Università della Florida e la Chungnam National University avevano dimostrato
che la pratica del tai Chi ha effetti benefici sul diabete, in quanto consente
di abbassare la glicemia.


Ebbene la terza conferma viene dai ricercatori
australiani, dell’University of Queensland di Brisbane St Lucia. Nato come
sistema di autodifesa, il Tai Chi si è trasformato nel corso dei secoli in una
raffinata forma di esercizio per la salute ed il benessere. Attraverso questa
arte si impara a tranquillizzare la mente, a muovere il corpo in modo rilassato
e consapevole, a calmare il respiro. E gli effetti positivi si estendono a
tutto l’organismo, fino a determinare, appunto, un abbassamento dei valori
della glicemia, nelle persone affette da diabete mellito.


I ricercatori hanno sottoposto alcuni pazienti a
un programma terapeutico, della durata di tre mesi, incentrato sulla pratica
del tai Chi. Al termine di questo periodo, il girovita dei partecipanti allo
studio si era ridotto di circa il 4%, l’ipertensione era scesa del 9% ed il
livello di glucosio del 6%. Risultati estremamente confortanti, dunque. Ma non
è tutto.


Scopo ultimo del tai Chi è stimolare il libero
fluire dell’energia vitale, ristabilendo, in tal modo, armonia ed equilibrio
tra corpo, mente e spirito. Non sono soltanto parole, non è la semplice
enunciazione di una filosofia per attrarre pubblico. I ricercatori
dell’University of Queensland hanno infatti rilevato che questa arte ha effetti
molto positivi anche su coloro che soffrono di depressione: la pratica del tai
Chi per tre mesi, infatti, portava ad una riduzione della percentuale di
individui affetti da sindrome depressiva dal 60% al 20%.


Dati significativi, dunque: vale sicuramente la
pena di approfondire questo filone, soprattutto se tra le possibilità per
alleviare patologie serie come diabete e depressione, rientra un esercizio
fisico per di più molto leggero, che esclude quindi l’assunzione massiccia di
farmaci.


Francesca Di Giorgio

Tai Chi: e l’arte marziale ti cura il diabete

 

Arriva dalla Cina un nuovo metodo per
sconfiggere il diabete. O meglio: nuovo mica tanto, visto che si parla
dell’arte marziale del Tai Chi, che di anni sul groppone ne ha un bel po’.


E allora, cosa c’entra il tai Chi col diabete,
in particolare quello di tipo 2? Ce lo dice uno studio condotto dai ricercatori
dell’Università della Florida e della coreana Chungnam National University e
pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine.


Nei casi di diabete di tipo 2, il Tai Chi, che
consiste nell’eseguire una serie di movimenti lenti e circolari simili a una
danza silenziosa, sarebbe in grado di far abbassare la glicemia.


Lo studio è durato sei mesi e ha visto coinvolti
diversi adulti coreani diabetici. A metà dei partecipanti è stato fatto praticare
il Tai Chi per due giorni a settimana in una struttura specifica sotto la
supervisione di un istruttore e per altri tre giorni di prove a casa propria,
mentre l’altro gruppo non ha eseguito alcun esercizio.


Al termine del programma, nei partecipanti che
avevano fatto tai Chi si è riscontrata una notevole riduzione del livello
glicemico a digiuno. In più, queste persone hanno imparato a gestire meglio la
malattia e a vivere con più energia e vitalità. Le condizioni dell’altro
gruppo, invece, sono rimaste invariate.


Così, secondo i ricercatori, il Tai Chi dà gli
stessi benefici degli esercizi aerobici sul controllo del diabete, ma “la
differenza è che il Tai Chi è un tipo di esercizio a basso impatto, il che
significa che è meno stressante per ossa, articolazioni e muscoli che non
un’intensa attività fisica”.


Germana Carillo


 


Sclerosi multipla e Tai Chi: i benefici di un’antica
arte cinese


09/09/2014


Uno studio
tedesco ha analizzato l’impatto della pratica che combina tecniche di
rilassamento e respirazione sulle persone con SM. I risultati indicano benefici
nell’equilibrio, nella coordinazione, ma anche sul benessere psicologico


Il Tai Chi è
un'arte marziale cinese che combina tecniche di respirazione e di rilassamento
profondo con movimenti lenti e aggraziati
. È in gran parte basato sulla tecnica e non richiede
una grande forza per la sua applicazione, inoltre può essere effettuato
singolarmente o in gruppi. Ci sono diverse forme di Tai Chi, ognuna
caratterizzata da movimenti e stili diversi. Uno studio tedesco ha analizzato i
benefici apportati dalla pratica del Tai chi in persone con SM. È stato
utilizzato lo stile Yang, la forma più popolare di quest’arte e ampiamente
praticata in Germania, caratterizzata da una serie di movimenti che possono essere
appresi un po’ alla volta e poi combinati insieme per creare sequenze più
lunghe.


Nel passato
alcuni gli effetti fisici e psicologici del Tai Chi sono stati esaminati
 in maniera abbastanza ampia in gruppi di persone anziane o gruppi di
patologie croniche, sottolineando benefici su questi gruppi di persone. Nella
SM la pratica del Tai Chi ha portato effetti positivi sull’equilibrio, sulla
riduzione dello stress e dell’ansia.


L’attuale
studio pubblicato sulla rivista BMC Neurol. ha coinvolto complessivamente 32
persone con SM, di cui 15 hanno preso parte a sei mesi di programma di Tai Chi,
durante i quali hanno partecipato a un corso della durata di 90 minuti con
frequenza settimanale mentre gli altri 17, che rappresentavano il gruppo di
controllo non hanno partecipato a nessun gruppo di Tai Chi.


Per poter
partecipare le persone dovevano essere in grado di camminare senza un ausilio,
avere un punteggio EDSS inferiore a 5 e non aver avuto una ricaduta di SM per
quattro settimane prima dell'inizio dello studio. Tutti i partecipanti hanno
preso parte a una serie di valutazioni, prima e dopo il periodo di studio di
sei mesi, che comprendevano lo studio dell'equilibrio, stanchezza, depressione
e qualità della vita.


17
partecipanti hanno ricevuto un trattamento come di consueto (gruppo di
controllo), quindi erano istruiti a consultare i loro medici professionisti
come fanno di solito sarebbe, ma lo hanno fatto senza Tai Chi.


Lo studio ha
trovato che i partecipanti che avevano preso parte al programma di Tai Chi
hanno avuto miglioramenti significativi nel loro equilibrio, nella
coordinazione e nella depressione. I livelli di fatica sono rimasti
relativamente stabili nel gruppo Tai Chi, mentre risultavano aumentati nel
gruppo di controllo.


I risultati
dello studio indicano che il Tai Chi potrebbe essere utile per le persone con
SM
, poiché
sembra avere un effetto benefico sull'equilibrio e la coordinazione e anche sul
benessere psicologico. Gli autori sottolineano la necessità che ulteriori studi
per confermare i loro risultati, per valutare il tipo di movimenti utilizzato e
per valutare anche altri aspetti e altri sintomi, non presi in considerazione
dall’attuale studio.


BMC Neurol. 2014 Aug 23;14(1):165. [Epub ahead
of print] Mindfulness-based interventions in multiple sclerosis: beneficial
effects of Tai Chi on balance, coordination, fatigue and depression. Burschka
JM, Keune PM, Oy U, Oschmann P, Kuhn P.


 ------------------------------------------------------------------




CORSI DI TAI CHI E QI
GONG DA 10 EURO A ROMA! APERTI A TUTTI! ANCHE PER PRINCIPIANTI! LEZIONE DI
PROVA GRATUITA! ROMA – APPIO – TUSCOLANO, (metro A Ponte Lungo, Vicino Stazione
Tuscolana), Via Narni,(19/a) – 00181 (Sala san Gaspare, all’angolo con via
Assisi – Si accede alla sala da un portoncino senza numero civico all’angolo
tra via Narni e via Assisi, su cui e’ scritto “Sala San Gaspare”), Il Lunedi’ e/
o  il Mercoledi’ ore 17.00 — 19.00. COSTO
circa 10 EURO MENSILI (per un turno settimanale di 2 ore). Tai Chi Stile Yang e
Chen, Qi Gong, Nei Gong, Spada. ( Mappa: 
http://goo.gl/maps/9y0B5 ).

La quota e’ di 100 euro per tutto l’anno, per un turno settimanale di 2 ore, di
150 euro per due turni.


Si puo' frequentare
uno solo od entrambi i turni settimanali


(CI SI PUO’ INSERIRE
IN QUALSIASI MOMENTO. SARANNO DETRATTE LE QUOTE DEI MESI NON FREQUENTATI. ESEMPIO:
da Marzo a Giugno: 40 euro per un turno e 80 per due turni!). 


I corsi sono adatti
anche ai principianti. Per la lezione di prova basta venire negli orari
indicati con abbigliamento comodo e scarpe da ginnastica. La lezione di prova
e’ gratuita.


CORSI IN ZONA: MARCONI
-  PORTUENSE – MAGLIANA – SAN PAOLO – OSTIENSE – GARBATELLA - 
EUR.  PRESSO LA SCUOLA A. EINSTEIN IN VIA AVICENNA 57/B, 00146,
(Mappa: 
http://goo.gl/maps/dvFFW  ). INFOLINE: 349.4504749.: IL SABATO
MATTINA: ORE 10.30-12.30, IL MERCOLEDI’ ore 19:30 – 21:00,

LEZIONE DI PROVA SEMPRE GRATUITA.





Info: email marcellotaichi@supereva.it, Tel.
349-4504749.

SITI

Marcellotaichi:  
http://www.marcellotaichi.it/






VIDEO YOU TUBE: IL
CANALE DI MARCELLOTAICHI:
http://www.youtube.com/user/marcellotaichi


Facebook: Marcello
Taichi - Taijiquan e Qi Gong a Roma : 
https://www.facebook.com/taijiquanroma




















TAI CHI
ONLINE ROMA APPIO TUSCOLANO




 


TAI CHI ONLINE ROMA MARCONI




 


 




Come l’agopuntura, il Tai Chi, con i suoi movimenti morbidi e armoniosi,
contribuisce a rendere più flessibili le articolazioni, eliminando blocchi
cronici e a rendendo più scorrevole e libero il flusso energetico. Insieme ad
una dieta, ai massaggi e all’agopuntura, il Tai Chi e il Qi gong integrano
l’insieme di tecniche offerte oggi dalla medicina cinese per salvaguardare il
benessere psicofisico.


Il Tai Chi e il Qi Gong possono essere definiti come l'arte
di sentirsi bene. Fin dall'antichità, in Cina sono state sviluppate delle
tecniche di salute per guarire da ogni tipo di malattia, per riequilibrare il
corpo, ma anche per aumentare l'energia vitale dell'individuo ed interagire con
essa in molte maniere. L'insieme di queste tecniche, in epoca contemporanea, ha
preso il nome di Tai Chi e Qi Gong.


Nel Tai Chi si apprendono movimenti estremamente dolci,
calibrati e lenti che, uniti ad un forte flusso di energia, portano ad un
equilibrio totale del corpo. Questa tecnica Orientale e arma ideale per
recuperare la salute, un metodo di "agopuntura naturale" e una arte
marziale di difesa non-competitiva. In definitiva un complesso sentimento di
totalita.


La prima parte della lezione e incentrata sullo
scioglimento, l allineamento posturale, l’ attivazione energetica ed il qi
gong, poi si studiano le forme brevi dello stile yang e chen.


Lavoriamo molto sul rilassamento, lo scioglimento del corpo
e delle articolazioni, la postura e vari esercizi di Qi Gong per attivare la
circolazione dell'energia interna.


Ecco alcune delle sequenze di Qi Gong che pratichiamo:


Il Nei Gong (Lavoro Interno), Gli esercizi della Longevita
Gli Otto Pezzi di Broccato, I 18 Esercizi Taoisti, Gli 8 Pezzi di Broccato, Gli
esercizi del Drago, Il Qi gong del Bozzolo di Seta, Il Qi gong dei 5 Animali,
Ed altri


Inoltre studiamo anche delle brevi e semplici sequenze di
Tai Chi, molto facili da imparare.


Forniamo inoltre il materiale didattico per lo studio degli
esercizi.


La domenica mattina
dalle 10.30 alle 12.30 c’e’ pratica collettiva di Qi Gong e Tai Chi a villa
Celimontana, Al Celio, metro B Colosseo, metro A Manzoni o San Giovanni,
entrando da via della Navicella n. 12 in fondo al vialetto a sinistra. Info:
email marcellotaichi@supereva.it, Tel. 349-4504749. Per la lezione di prova
gratuita basta venire negli orari indicati con abbigliamento comodo e scarpe da
ginnastica. Durante l'anno si terranno seminari di approfondimento con i
maestri della scuola. Per gli interessati e' possibile seguire corsi di
formazione per l'insegnamento.





QI GONG –
ARTE MILLENARIA


Da oltre 40
secoli, uomini e donne dell’Estremo Oriente praticano questo metodo di auto-guarigione. Praticando il
Qi Gong, l’energia vitale (Qi) torna a
fluire liberamente
, attivando ogni singola cellula del corpo, e la mente,
per effetto della percezione dell’energia vitale, si focalizza sul momento
presente,
raggiungendo uno stato di rilassamento e tranquillità…in altre
parole, uno stato meditativo. Gli esercizi di Qi Gong sono una forma di meditazione
in movimento,
in cui viene coinvolto anche il corpo. L’energia è
percepibile attraverso, ad esempio, una sensazione di formicolio, o di calore,
o di fresco nelle mani o in altre parti del corpo.


Gli Antichi Cinesi Chiamavano Questa
Innata Energia Vitale …“Qi”


L’energia
fluisce attraverso dei canali energetici definiti “meridiani” e
nel suo viaggio attraverso il corpo passa attraverso il cuore, nutre ogni
muscolo e ogni tessuto e inoltre, ravviva e dona nuova forza alla coscienza.
Occorre  rilassarsi e muoversi
lentamente.
Con movimenti lenti e fluidi, il  Qi iniziera’ a fluire liberamente, donando
nuova forza agli organi, e nuova energia a tutto il corpo e alla mente.  Questo è il Qi Gong, termine che potrebbe
essere tradotto come “maestria del Qi“, dove “Qi” sta per “soffio
vitale
“, “energia” e “Gong” rappresenta una sorta di abilità
acquisita con un lavoro costante nel tempo, un “talento coltivato“. Si
tratta di una disciplina antichissima, con più di 4000 anni di storia alla
spalle, e i cui principi rappresentano le basi dell’intera medicina orientale. Da millenni il Qi Gong viene utilizzato per
favorire la longevità e migliorare lo stato di salute, e ha influenzato
numerose pratiche terapeutiche tra cui …


Agopuntura:  Il Qi Gong non è altro che un’agopuntura senza aghi! Come
nell’agopuntura infatti, anche nel Qi Gong si attivano i naturali meccanismi di
auto guarigione del corpo e si agisce sui canali dell’energia (meridiani).


L’unica differenza è che con il Qi Gong non c’è
bisogno di forare la pelle.


Tai Chi:  Chi pratica il Qi Gong sperimenta una nuova carica energetica
proprio come chi pratica il Tai Chi. Il Qi Gong è la parte “salutista” di ogni
Arte Marziale cinese, compreso quindi il Tai Chi.


Yoga:  Attraverso dei movimenti semplici e facili da
eseguire, il Qi Gong coltiva l’equilibrio mente-corpo allo stesso modo dello
Yoga. Il concetto di Qi, equivale a quello che nello yoga viene definito Prana
– che scorre nel corpo attraverso i canali trasportatori d’energia, che nello
yoga vengono chiamati Nadi, (in sanscrito nadi significa letteralmente “vena”,
“canale”), cioè i Meridiani del Qi Gong. Come lo Yoga, anche il Qi Gong, è una
forma di meditazione in movimento, che rafforza corpo e mente allo stesso
tempo.


Reiki:  Chi sperimenta il Qi Gong e già conosce e pratica il
Reiki, trova subito molti punti in comune tra le due discipline. I praticanti
di Reiki infatti conoscono molto bene il formicolio e il calore tipico della
percezione dell’energia. La differenza sta nel fatto che il Reiki è una
disciplina molto giovane se confrontata al Qi Gong, che come abbiamo già visto,
ha alle spalle più di 4000 anni di storia, mentre il Reiki è praticato da circa
un secolo.


La Scienza Dimostra il Potere del Qi
Gong Sulla Salute


Le prove dell'efficacia del Qi Gong
nella cura di numerose malattie arrivano da studi approfonditi e dettagliati.
Gli studi scientifici condotti sul
Qi Gong dagli anni ’80 ad oggi, soprattutto in Cina e in America, stanno
dimostrando e confermando la sua importante finalità terapeutica. L’evidenza
clinica e sperimentale mostra che questa
pratica
influenza varie funzioni e organi del corpo, e si rivela estremamente utile per la prevenzione e la
cura di numerose malattie
. E’ questo il motivo per cui sono ormai numerose
le università di medicina di tutto il mondo che hanno inserito nel programma di
studio pratiche di medicina integrativa, come il Qi Gong. Ad esempio, la
facoltà di Medicina dell’Università del Maryland, prevede dei corsi di specializzazione
di Qi Gong, un chiaro segnale del fatto che i benefici di questa antica pratica
medica, stanno finalmente tornando alla luce.


I maggiori risultati sono stati
riscontrati nella prevenzione e nella cura di…


Artrite: Uno studio su larga scala ha dimostrato l’efficacia del Qi Gong nell’
alleviare il dolore e ridurre la rigidità nei i pazienti affetti da artrite,
che sperimentato una maggiore libertà di movimento senza nessun fastidioso
effetto collaterale. La spiegazione è dovuta al fatto che il Qi Gong stimola la
produzione di encefalina, un antidolorifico naturale, 200 volte più potente
della morfina. (University of North Carolina, Chapel Hill, 2010)


Ipertensione: Il Qi Gong abbassa la pressione sanguigna in modo significativo, riducendo
i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Di conseguenza, praticare questa
disciplina, riduce il rischio di insorgenza di ictus, infarto e patologie
legate all’insufficienza renale, in conclusione aumenta notevolmente
l’aspettativa di vita.  (Journal of  Alternative Complementary Medicine, 2003)


Resistenza: La pratica del Qi Gong si è dimostrata molto efficace nell’ aumentare la
resistenza dei muscoli intorno al cuore. Aumenta inoltre il numero di globuli
rossi accrescendo la longevità e migliorando la circolazione sanguigna.


Stress: Chi pratica il Qi Gong può raggiungere uno stato di calma e serenità
davvero unico e speciale, che in pochi conoscono.


Pressione alta: Dei semplici esercizi di Qi Gong si sono dimostrati 9
volte più efficaci dei farmaci specifici per la pressione alta.  (Istituto di Ricerca per l’Ipertensione di
Shanghai)


Diabete: Praticare Qi Gong abbassa i livelli di zuccheri nel sangue e aumenta la
qualità della vita, la tranquillità mentale, e la vitalità. (Giornale di
Medicina Complementare, giugno 2009)


Cancro:  Uno studio condotto dall’Università
di Medicina di Sydney su soggetti malati di cancro, dimostra che la pratica del
Qi Gong aumenta in maniera significativa la qualità della vita e il benessere
dei pazienti malati di cancro, migliorando le funzioni cognitive e la
soddisfazione sessuale. Inoltre, la pratica degli esercizi ha dimostrato di
diminuire il livello di infiammazione. (Università di Medicina di Sydney, 2011)


Dolore cronico: Allevia i sintomi caratteristici della fibromialgia,
come il dolore cronico. Migliora la qualità del sonno, e dell’umore. (New
England Journal of Medicine, 2010)


Sistema immunitario: Migliora la produzione di globuli bianchi, aumenta
l’attività detta ”scavenger “(scova rifiuti) delle cellule , e rinnova il
midollo osseo! Il Qi Gong aumenta il numero dei Linfociti T e rafforza il
sistema immunitario. (Journal of American Geriatrics Society, Aprile 2007)


Morbo di Parkinson: Il Qi Gong migliora le condizioni generali delle
persone affette dal morbo di Parkinson, migliorando l’equilibrio e riducendo
l’incidenza di cadute. Inoltre migliora la resistenza all’allenamento fisico e
aumenta l’elasticità muscolare. (The New England Journal of Medicine, febbraio
2012)




Depressione: Il Qi Gong agisce come un vero e proprio farmaco antidepressivo, riducendo
notevolmente gli stati depressivi e migliorando in generale le abilità
cognitive. (American Journal of Geriatric Psychiatry, Ottobre 2011).                                           
E molto, molto, altro ancora…




 


CORSI DI TAI CHI E QI
GONG A ROMA


Info: email marcellotaichi@supereva.it, Tel.
349-4504749.

SITI

Marcellotaichi:  
http://www.marcellotaichi.it/












VIDEO YOU TUBE: IL
CANALE DI MARCELLOTAICHI:
http://www.youtube.com/user/marcellotaichi


Facebook: Marcello
Taichi - Taijiquan e Qi Gong a Roma : 
https://www.facebook.com/taijiquanroma


















 





 






Nessun commento:

Posta un commento